Semplicemente bravissimi, semplicemente geniali:
http://www.derelitti.com/ratzinga/
http://www.derelitti.com/ballata_del_programmatore/
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Semplicemente bravissimi, semplicemente geniali:
http://www.derelitti.com/ratzinga/
http://www.derelitti.com/ballata_del_programmatore/
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“Segnalato” il primo da Grillo, in realtà sono 3 filmati da 10 minuti l’uno:
http://it.youtube.com/watch?v=Fw9u-BIUPSg
http://it.youtube.com/watch?v=ClTUXmd6GW8
http://it.youtube.com/watch?v=owmgAf0RLJM
Riassunto per chi ha fretta:
Sperequazione e monopolio sono il veleno della democrazia e dell’informazione. (Io ci aggiungerei anche il marke’tting, ma e’ una mia fissa). Seguono varie tecniche di creazione del consenso.
Quello che stupisce e’ il komunismo dell’enciclopedia britannica (versione USA) del 1946 (primo filmato). Se un opinionista osasse solo pensare certe cose nella TV nostrana, lo accuserebbero di aver ucciso la mamma e tutti i suoi fratelli. :-)
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In questo articolo si parla delle nuove normative sull’inquinamento delle auto:
Blocchi alla circolazione
di Vincenzo Borgomeo
Borgomeo dovrebbe essere un giornalista stipendiato. Il lavoro del giornalista dovrebbe essere quello di porsi delle domande e cercare risposte. Ma se l’editore è foraggiato dalla pubblicità delle automobili, forse è meglio non fare troppe domande e soprattutto, dopo averle poste in fondo all’articolo, è meglio non cercare troppo le risposte.
Si legge infatti nell’articolo, a proposito dei FAP:
“Qui però si apre una nuova “querelle”: che inquinamento genera un Fap mentre si rigenerà? Mistero. Secondo le case automobilistiche “si tratta di un aumento dello smog risibile”. Loro sostengono che il filtro non sputa fuori tutti i veleni accumulati ed infatti è vero perché li brucia. Ma allora perché è stato fatto in modo che il Fap si auto-rigeneri solo nei percorsi extra-urbani? E perché non esistono dati certi di emissioni in questi momenti?”
Adesso, non dico di prendere tutto per oro colato quello che dice Wikipedia, ma alcuni riferimenti ci sono, alcuni dubbi legittimi vengono formulati. Vorrà mica dire che si può provare a dare una risposta? Che si possono fare le domande alle persone giuste? O forse bisognerebbe avvisare il lettore che l’editore ha un piccolissimo conflitto di interessi?
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Non voglio fare come la Littizzetto che recita citando marche di ogni genere. Quindi non saprete chi, ma cosa sì. :-)
La storia: anni fa diedi il mio indirizzo di casa per ricevere le novità della xzy, casa editrice americana specializzata nel settore informatico. Da anni ho cambiato indirizzo e quel materiale continuava ad arrivare al vecchio. Come fare? Semplice: scrivere col mio inglese scolastico all’indirizzo di mail indicato nel retro di copertina. In 30 minuti mi rispondeva una persona, con tanto di nome e cognome e una sfilza di recapiti, dicendomi che aveva aggiornato l’indirizzo e che per ogni necessità informativa era a mia disposizione.
Già anni fa assaggiai la straordinaria efficienza, cortesia ed economicità di un venditore hardware americano. Tastare con mano che “il cliente ha sempre ragione” dà un certo brivido euforico. Non sono abituato. Anzi, mi capita spesso di entrare in un negozio ed avere la strana sensazione di dare fastidio o di essere raggirato. (Ci si dimentica lo scontrino, la confezione la si paga quanto il contenuto ovvero: la tara questa sconosciuta e con le mani si tasta sia il cibo sia soldi. Amen.)
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Da Repubblica:
Bankitalia, per lavoratori dipendenti redditi fermi dal 2000 al 2006
” Il reddito delle famiglie con capofamiglia lavoratore dipendente “è rimasto sostanzialmente stabile” (+0,3%) dal 2000 al 2006, considerando l’aumento del costo della vita. Lo sottolinea la Banca d’Italia nell’indagine campionaria sui bilanci delle famiglie italiane nel 2006. Nello studio si evidenzia che invece il reddito delle famiglie con capofamiglia autonomo, nello stesso periodo, sempre in termini reali, è cresciuto del 13,1%.” […]
Tre domande sorgono spontanee:
1) Come si pensa di rilanciare l’economia se la maggioranza guadagna come prima o meno di prima?
2) I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri: questo non è un rischio per la democrazia?
3) Alla Banca d’Italia ci sono voluti sei (6) anni per accorgersi di questo?
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Da:
http://www.metronews.it/flash/quotidiano/lombardia.pdf
Da oggi è legale il download gratis
Non un semplice sito di “scambisti”, ma il primo al mondo che permetterà (quando funzionerà) di scaricare musica senza pagare alcunché.
[FALSO: si può scaricare musica gratis da sempre, se l’autore il detentore del copyright lo vuole. Si può anche pagare quanto si vuole, v. miei link sulla destra.]
C’è una serie di contro, tra i quali l’impossibilità di riversare i brani su cd o di caricarli sul proprio iPod.
[MEZZO VERO: manca il più importante: devi avere Windows, altrimenti non senti nulla.]
In ogni caso siamo di fronte a una rivoluzione destinata a cambiare l’intero mercato discografico mondiale.
[FALSO: distribuire musica con lucchetti che ne impediscono la fruizione nelle modalità che decide l’utente è un’idea vecchia e morente. Tanto è vero che, quando può, la gente ne fa subito volentieri a meno.]
Grillo sbaglia a prendersela con l’ordine dei giornalisti. In altri paesi non l’hanno e l’informazione falsa gira lo stesso. In realtà ci vorrebbe una legge che obblighi ad indicare per ogni copia di giornale venduta, o ora di trasmissione, quanta viene pagata dalla pubblicità e quanta viene pagata dal lettore. I giornali gratuiti come Metro dovrebbero avere una scritta simile a quella delle sigarette: Non prendete sul serio quanto scriviamo. Nuoce gravemente all’informazione.
ilcomiziante
Aggiornamento:
Qtrax, contrordine sul peer to peer
“CONTRORDINE: Qtrax non parte, gli accordi con le major discografiche non sono stati firmati, il download della musica gratis non è ancora entrato nell’era della legalità. ”
[FALSO: il download gratis della musica è già legale, è sempre stato legale.
Previo consenso del detentore dei diritti di copyright, ovviamente.
FALSO2: la notizia dell’avvio imminente del servizio non aveva nessun
fondamento. Una telefonata alle case discografiche citate prima della pubblicazione dell’articolo sarebbe stata inopportuna, volendo fare della pubblicità gratuita a Qtrax.]
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Il Sole dice all’Estate: “Su svegliati! E’ ora di alzarsi!”
E l’Estate: “Mmmmm Aaauuhh! Mi sono appena svegliata! Mi devo ancora vestire.”
Il Sole: “Su, su che io e la Mami vogliamo il caldo!”
L’Estate: “Arrivo! Arrivo, faccio la colazione e arrivo a fare il caldo per tutti!”
(c) lacomizietta
Fate conto che l’abbia scritto io:
Business e libertà negate
di mafe de baggis
Cito la conclusione:
“In sintesi, ci manca la libertà di comprare ciò di cui abbiamo bisogno, come e quando ne abbiamo bisogno, senza dover sottostare alla burocrazia, al protezionismo e alla lentezza di aziende che sembrano incapaci di capire che “digital marketing” non significa “banner e DEM” ma un modo completamente nuovo di rispondere ai bisogni dei clienti: invece di cercare di indovinarli, basterebbe ascoltare.”
ilcomiziante
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B. Schneier
Beyond Fear
Thinking Sensibly about Security in an Uncertain World
Copernicus Books (September 2003)
Prezzo: 25$
Hardcover – 296 pagine
Qui tutte le recensioni e i dettagli (in inglese):
http://www.schneier.com/book-beyondfear.html
Io posso aggiungere ben poca cosa.
Il libro non è stato tradotto in italiano e questo è un gran peccato perché avrebbe contribuito a sprovincializzare un paio di lettori in più.
In inglese si usano due termini per indicare la sicurezza:
security = difesa contro attacchi premeditati
safety = difesa contro gli incidenti
Il saggio parla del primo caso e ne parla in senso generale, in un linguaggio semplice, accessibile a tutti, senza moralismi e con notevole senso pratico. Vengono fatti numerosi esempi e sono citati fatti realmente accaduti per illustrare i concetti esposti.
Concetti senza tempo sia perché trattano il cuore del problema, sia perché non sono affermazioni, ma domande. Le 5 domande fondamentali per chi vuole trattare il tema della sicurezza:
1) Quali beni sto cercando di proteggere?
2) Che rischi corrono i beni che voglio proteggere?
3) Le misure di sicurezza intraprese come mitigano questo rischio?
4) Le misure di sicurezza introducono altri rischi?
5) Quali costi e compromessi impongono le misure di sicurezza?
A volte, confessa l’autore, rispondere a queste domande non è facile, se non impossibile. Senza avere in mente queste domande, però, non si può trattare il tema della sicurezza.
Infine ho trovato molto interessante l’applicazione di tutta la “teoria” al caso pratico delle misure di antiterrorismo prese negli USA dopo l’11/9 (cap. 15). E’ stato interessante notare come queste misure spesso non abbiano nulla di antiterroristico ma, anzi, nascondano interessi non proprio cristallini e democratici. Poiché la politica nostrana cerca di copiare il peggio degli USA (mai una volta che si sbaglino), la lettura è utile per smascherare certe pratiche che a prima vista sembrano sensate.
Buona lettura.
ilcomiziante
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Come smanettone, per lavoro mi sono imbattuto nel tema della sicurezza informatica ed è stato inevitabile conoscere Bruce Schneier. Io sono rimasto smanettone, ma in compenso sono diventato un suo ammiratore. Lo so, sono un po’ eccentrico nella scelta dei miei “idoli”, ma, se mi state leggendo, anche voi in quanto a stranezza non scherzate. :-)
Schneier si occupa di crittografia, sicurezza informatica, sicurezza in genere (security), privacy e calamari, ma solo al venerdì (cercate nel suo blog “Friday squid blogging”). No, io non ho interessi particolari per i calamari.
Leggendo Schneier i miei neuroni sono subito entrati in risonanza con le sue idee, forse non a caso, visto che ha un “Bachelor of Science degree in physics” ed anche a me la fisica non dispiace.
E’ iper prolifico: scrive tutti i giorni sul suo blog, trova il tempo per scrivere saggi, libri e per rispondere ai suoi lettori. Concede interviste e ha una lista di interventi pubblici da far invidia ad un politico. Oltre a ciò è fondatore di una azienda di sicurezza informatica e ha (o ha avuto) il naso in mille altri progetti, tanto che mi chiedo dove trovi il tempo di respirare durante il giorno.
Nonostante non sappia cosa sia la modestia (e può permetterselo, nel suo campo), non è antipatico né spocchioso.
Se a questo punto pensate che stia esagerando o avete la tastiera unta o appiccicosa, aspettate il prossimo post, che vi consiglio la lettura del suo ultimo libro.
ilcomiziante
PS: chi fosse interessato ai temi del blog di Schneier e avesse difficoltà con l’inglese, può leggerselo in italiano qui.
Aggiornato il 23.1.2008
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