Archive for marzo 2008

Fare schifo

lunedì 31 marzo 2008

Sottoscrivo:

Fare schifo, in una società che obbliga all’eccellenza, è un preciso dovere morale.

ilcomiziante

Schede bianche e nulle parte terza

lunedì 31 marzo 2008

(Continua dal precedente post)

Grazie al commento di Vilma ho scoperto questo interessante link:

http://www.riforme.info/noschede2008

nel quale si legge:
“[…]in alcun modo sul sito Riforme Istituzionali è possibile trovare riscontri a sostegno per alcune informazioni errate, circa i criteri per l’assegnazione del premio di maggioranza, che sono contenute nell’appello.[…]”

E’ un sito che promuove la campagna di protesta con il rifiuto della scheda.

Ho letto su questo sito l’ennesima versione della legge che disciplina l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato. Versione ottima, visto che integra tutte le modifiche fatte alla legge. A parte il metodo di calcolo dei seggi attraverso i voti validi, che in confronto la progettazione di un viaggio intergalattico è molto più facile, non ho trovato da nessuna parte che le schede bianche o nulle contribuiscano al premio di maggioranza o comunque all’assegnazione di seggi.

In un commento Lamberto mi segnalava questo link:

Governo informa – FAQ su schede bianche e nulle.

Dove si legge:
Le schede bianche, invece, possono influire sul conteggio finale. Hanno un peso, ad esempio, per l’assegnazione del premio di maggioranza o sui conteggi per la validità delle elezioni; in quest’ultimo caso se il numero dei votanti (schede bianche più schede con voti espressi) è inferiore al 50% degli aventi diritto, le elezioni non sono valide e si deve tornare alle urne.

A questa frase non ho trovato riscontri normativi. Se li trovate voi segnalateli nei commenti. (Potrebbe riferirsi al metodo di elezione dei comuni con meno di 15.000 abitanti?)

Riassumiamo (per quanto ne sappiamo oggi):
1) Rifiutare la scheda e far scrivere a verbale la vostra opinione sulle liste e sul metodo elettorale è legittimo (mi raccomando: calma, cortesia e fermezza. Non fate perdere tempo al seggio elettorale!) [vedi aggiornamento 10/04/2008 qui sotto. Non sono più così sicuro che si possa verbalizzare la propria opinione];
2) Le schede bianche e nulle non premiano nessuno. Sono ignorate nel computo dei seggi.

Considerazioni personali:
1) Rifiutare la scheda è inutile (non sposta la sedia di deputato o senatore da sotto il sedere del candidato);
2) L’astensione o la scheda nulla raccontano altrettanto bene il vostro disappunto (ed è decisamente più facile).

Altri modi per protestare contro questo sistema elettorale sono:
1) Promuovere un referendum abrogativo;
2) Aprire un procedimento di incostituzionalità (Grillo disse che l’avrebbe fatto.)

Fatemi sapere eventuali novità.

Aggiornamento importante 01/04/2008:

La pagina segnalata da Lamberto è stata modificata:

“I conteggi si fanno sui voti validamente espressi e non in base al numero dei votanti, quindi le schede nulle e le schede bianche non sono conteggiate. ”

Ho chiesto chiarimenti al sito governoinforma.it, non mi hanno risposto direttamente, ma [03/04/2008] mi hanno risposto, ringraziandomi per la segnalazione dell’errore, e hanno modificato la pagina. Non ci sono più dubbi: le schede bianche e nulle non serviranno per ripartire seggi.

Aggiornamento 10/04/2008:

Ci sono altri che non sono molto sicuri sulla legittimità della protesta:

Attenzione, circolano false indicazioni sul voto in internet :

“Inoltre non è prevista da alcuna norma la possibilità di recarsi al seggio per rifiutare la scheda facendo mettere a verbale una propria dichiarazione sul perchè del rifiuto. I reclami di cui si parla nella legge elettorale possono riguardare solo ed esclusivamente il corretto svolgimento delle operazioni elettorali (timbratura delle schede, accertamento della identità degli elettori, spoglio dei voti ecc) e non certo la messa in discussione della legge elettorale stessa che deve essere fatta con ricorsi specifici all’ordinamento giudiziario.

Rifiutare la scheda e chiedere di mettere a verbale una propria dichiarazione si configura invece come TURBATIVA DEL CORRETTO SVOLGIMENTO delle operazioni di voto (art. 44 D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361) dando la possibilità al presidente di far intervenire la forza pubblica per il ripristino del corretto svolgimento delle operazioni di voto.”

Aggiornamento 14/04/2008:

Arriva alle stesse conclusioni anche Lavoce.info:

Voto di protesta e leggende metropolitane

ilcomiziante

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Big Brother Awards – France 2007

venerdì 28 marzo 2008

Ogni anno, anche in Italia, si assegnano i premi Big Brother. Sono dei premi per chi ha lavorato meglio per limitare la privacy di tutti noi.

Due giorni fa sono stati assegnati i premi in Francia. Un articolo in italiano lo fa Punto-Informatico.

E’ interessante la motivazione per cui Sarkozy è stato escluso dalla competizione. Cito la traduzione di Punto-Informatico:

“La giuria – si legge su EDRI-gram – ha raggiunto la conclusione che il problema di Sarkozy debba essere di origine genetica e dunque lui dovrebbe venire considerato legalmente non responsabile delle azioni che gli sono attribuite contro le libertà fondamentali e la vita privata dei cittadini”

Ecco, che si abbia anche noi delle persone geneticamente predisposte a governarci male? Una tesi interessante…

ilcomiziante

Voi siete qui

venerdì 28 marzo 2008

Vanno tanto di moda questi test, e allora li faccio. I risultati sono interessanti.

Prima di tutto segnalo quello di openpolis, iniziativa di depp. Essendo un’associazione senza fini di lucro, non sponsorizza nessuno. Il test, creato in collaborazione con gli utenti, tiene conto di liste che non vedrete certo su Repubblica.it.

Il sito dove fare il test è Voisietequi. Il sottoscritto è qui:

E’ interessante notare il perché della mia distanza dalla lista “Per il bene comune“. All’affermazione “Detassare le ore di lavoro straordinario” ho risposto “molto disaccordo”. La lista PBC ha commentato la domanda: “Non ci dovrebbe, comunque, essere bisogno di lavoro straordinario. Almeno, non ordinariamente, il che esclude la straordinarietà.” Si lavora per vivere e non si vive per lavorare!. Quelli di openpolis hanno valutato questa risposta come molto distante da quella della lista PBC. Ma in realtà la risposta della lista PBC è oltre, non distante. Quale lavoratore vorrebbe fare più straordinari?

L’altro test analogo l’ha fatto repubblica.it. Secondo loro io sono qui. [non sono riuscito a inserire il codice per far apparire il grafico nel post. Sgrunt!]

Si sono persi per strada delle liste e le domande per valutare la posizione sono 15 e non 25 come quelle di openpolis. Guarda a caso sono fra Veltroni e Bertinotti, le due formazioni che non sono riuscite a portare a termine nulla di quanto avevano promesso. Ho il sospetto che molti di noi si ritroverebbero fra Veltroni e Bertinotti, sebbene non abbiano nessuna intenzione di votarli. Come mai? Come mai mancano delle liste degne di nota?

ilcomiziante

Scelte elettorali

giovedì 27 marzo 2008

[Premessa: Questo che segue è un’interessante scambio di opinioni fra persone che hanno un sentire comune, ma che arrivano a conclusioni diverse in cabina elettorale. Non è un comizio, ma tanti comizi, uno via l’altro. Questo per dirvi che vi servirà una stampante e del tempo per digerire il tutto.]

Il mio amico Bruno mi invita ad un’iniziativa della lista “La Sinistra Arcobaleno” e spiega le motivazioni del suo schieramento:

“Perché con la Sinistra? Approfitto di questa occasione per offrire a tutti gli amici che si fossero posti la stessa domanda la mia risposta: perché la fusione tra sinistra storica e verdi ha perfezionato una visione globale – finalmente, sì, ‘neo-rivoluzionaria’.

Essa è la sola in grado di porsi nell’ottica di salvare la civiltà umana dal suicidio, opponendosi a ‘questa economia’ su un fronte ecologico ‘totale’ che va dall’ambito minerale a quello umano.

C’è correlazione perfetta tra capitalismo di mercato e disastro ecologico: la crescita violenta del Pil (poi in frenata dai ‘70, donde la ricerca anche bellica di nuovi sbocchi, detta globalizzazione) ha – nelle malattie e morti di umani, animali e ambiente – come un’ombra speculare che non è estrapolabile senza danni fatali. E va fermata.

Forse nemmeno le pur necessarie tecnologie pulite bastano: i mercati influenzano ancora tempi e quantità. Occorre ridurre subito il consumismo inutile (privato e pubblico) per spingere alla riconversione verso i bisogni reali, come un vero benessere, la manutenzione del territorio e, appunto, le nuove tecnologie.

Insomma: occorre non lasciare la politica e la programmazione economica ai mercanti e ai loro rappresentanti; occorre governare con -marketing +filosofia, -consumatori +cittadini, -politika +Politica, -alternanza +alternativa, -frazionismo +unità a Sinistra.

Una Sinistra forte era già nell’ottica delle cose; le contingenze elettorali (tristissime) hanno indotto un’esigenza in più, una accelerazione forse indesiderata, ma di cui occorre assolutamente far virtù, se non si vuole lasciare campo alla sola ‘alternanza tra eterozigoti’.

Una presenza significativa della Sinistra è capace di condizionare il quadro delle alleanze e delle decisioni a favore delle classi ancora votate al sacrificio per la crescita dei patrimoni altrui, e contro un utilizzo abusivo dell’ambiente.

Peraltro, la storia politica italiana insegna che una serie di importanti diritti possono essere perseguiti e conquistati anche da una forte e seria opposizione; ma non poniamoci limiti e impegniamoci per il massimo risultato. A domani.”

Rispondo che io ho già preso la mia decisione di appoggiare la lista “Per il bene comune“.
E Bruno mi risponde:

va tutto bene, ma – pur sapendo i limiti di amalgama di un’arcobaleno precoce’ – la ‘tua’ formazione non ha ancora il sapore del vecchio frazionismo che, alla fine, indebolisce proprio ciò che dovrebbe rinforzare, la sinistra? pensaci, ciao

Io mi scateno:

Caro Bruno, di cosa stiamo parlando?
Le liste che si richiamano in vario modo alla sinistra sono tante e molte di esse presentano persone che hanno già avuto modo di dare il loro contributo, ma che, secondo me, hanno miseramente fallito. Anzi, a voler esser cattivi, sono stati complici di una disfatta totale. Il libro “Mani sporche” ha il merito di fare nomi e cognomi, luoghi e date. Ma non è necessario esser così precisi: tutto quello che ha fatto Silvio è ancora lì’, intonso, e in più questo centro-pseudo-sinistra è stata capace di ignorare qualsiasi iniziativa nata dal basso e molto di sinistra. E non mi sto riferendo alle iniziative di Grillo, ma a quelle di Emergency. Il conflitto di interessi è lì. Bertinotti, dopo aver dichiarato che si sarebbe ritirato dalla scena politica (“Che tempo che fa”), non ha resistito ad una sedia sicura sotto le chiappe. Eccetera.

Le altre liste di “sinistra” sono piu’ preoccupate del simbolo e dell’ideologia pura e dura che ad un confronto con le varie istanze dei cittadini elettori. Riassumendo: a me viene da piangere. Perché io credo ancora che esista una politica di sinistra e una di destra, a queste categorie ci credo, però penso che non si possa avere sempre la testa immersa negli anni 50 (o, a destra, nel proprio portafoglio). Nel 2008 essere di sinistra non vuol dire avere la falce e martello nel simbolo o Bertinotti in prima fila.

La lista che ti ho segnalato e che voterò ha molti difetti, dovuti principalmente al fatto che è stato fatto tutto da poche persone in pochissimo tempo. Ma ha due grandi vantaggi: ha in mente cose coraggiose (no alle grandi opere pubbliche, ripristino di servizi pubblici essenziali, eccetera) ed è formata da persone “normali”, che lavorano, studiano e fanno la file alla posta. Non sono amici di, falsi incensurati, prescritti o altro.

Sicuramente non è la migliore lista possibile, ma ha lo spirito giusto, quella cosa che nelle altre liste non vedo.

Lo so che i sondaggi sono pericolosi, ma l’ultimo dice che il 42% degli elettori non sa cosa votare o non si sente rappresentato dalle liste che conosce. 20 milioni di persone! Vorrà dire qualcosa questo dato? Io credo di sì; fino all’altro ieri facevo parte di quel 42%. Ecco, basta informarsi, basta dare fiducia a persone nuove e qualcuno di quei 20 milioni di persone può trovare qualcuno che le rappresenti. Sono (siamo) stufi di essere presi in giro dai soliti noti. Ora è il tempo di provare altro.

E anche Bruno non scherza!:

capisco, credimi, la tua voglia di pensieri puliti, di ‘persone normali’ che si danno ad un azzardo solo perché così sentono; credo di sapere anche che questa normalità resta qualcosa di ben diverso (eterna trappola dei nomi) dal ‘paese normale’ di D’Alema – che è piuttosto un paese normalizzato al/dal pensiero unico.

Però sull’ideologia… Sarà che ho sentito troppo a lungo parlare – da parte di chi professa l’ideologia egemone (capitalista) – di fine delle ideologie (tranne la loro, appunto) solo per toglierci l’uso possibile degli strumenti di critica al sistema dominate, solo per tagliarci le radici…

A proposito, tu dici gli anni ’50: io allora ero un bambino figlio di un operaio (anche turnista, regolarmente incidentato sul lavoro – per fortuna in modo lieve). Oggi sono sempre quello stesso bambino e ho delle fitte quando sento ripetere quell’idiozia delle ‘morti bianche’: che diavolo vuol dire? Che sarebbero come le mogli dei lungomigranti, che sembrano (sono come) vedove, pur non essendolo? Ma qui i morti non sembrano – sono. Allora, coraggio, ditela tutta: si tratta di ‘omicidi bianchi’.

Ecco – l’operaismo? – forse sta qui tutta la mia ideologia: ma sai, è tutta colpa del ‘materialismo storico’, come faccio dire anche a un mio personaggio:

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Insomma, Tino guardava quasi con disperazione alla deriva di tanti sedicenti rivoluzionari d’annata, venuti dagli oratori e dalle università cattoliche, saltati più a sinistra dei cinesi e ricaduti più a destra dei liberali, passati dalle devozioni mariane ad altre ben più pragmatiche, transitati magari per la new age per approdare infine alla ‘fede nel nuovo’ – uno qualsiasi, per esempio lo zen, oppure la flessibilità del lavoro. Tino, chiedendolo a Giovanni, si chiedeva di chi fossero figli quei voltagabbana, che rivendicavano sfrontatamente anche la superiore intelligenza che si manifestava nella loro duttilità, nel saper mutare opinione, scadendo così anche in una terminologia del tutto avulsa dalla passata grandezza delle idee di progetto. Forse erano figli di funzionari, per esempio, – si rispondeva – difficilmente di operai, sicuramente non di operai comunisti.
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Di conseguenza, io resto, credo, nella mia posizione naturale – e continuo a ritenere vitale la presenza significativa di una sinistra, che non sia solo, per quanto nobile, una testimonianza.

Certo, dovrà nascere una nuova formazione dall’attuale cartello elettorale Arcobaleno. Dopo (si spera).

Certo, dovranno venire i lavacri, il ricambio pesante di personale politico dirigente. Dopo (sarà dura…). Ora si tratta solo di evitare la polverizzazione.

Mai come ora devo fare mio quel ragionamento che ha portato Flores d’Arcais a decidere per il Pd – traslando il fine dall’evitare un altro Berlusconi a quello (ebbene sì, ‘utile’) di evitare la scomparsa della sinistra. Nonostante il mio ‘operaismo’ non sono ossificato nel produttivismo, nella crescita e simili – anzi: tra i primi (nel nostro ambito) ho parlato di decrescita del consumismo a favore dei problemi reali del paese, donde anche il mio ultimo accostarmi ai verdi, convinto della centralità sistemica (la ‘faccia oscura’ del Pil) e non di nicchia (la ‘rana arlecchino’) della questione ecologica.

Tuttavia, concludendo, la sinistra certo deve evolvere – ma non dissolversi nel nulla. Perché la natura lo aborre – il nulla – e non è detto che lo riempirà con qualcosa di meglio. E io mi sento, ciascuno di noi lo è, responsabile del futuro che si lascia; credimi.

Io continuo a pensare che non ci sarà nessun dopo nella Sinistra Arcobaleno e che sia ora di ricominciare da capo. Ma il mio è più un sentimento che un ragionare logico. Certo, potrei argomentare con tanti fatti sul fallimento della “sinistra radicale” (che brutta espressione!), ma è anche vero che non ho in mano nulla per dire che la mia scelta sia quella vincente. La cosa più importante è che entrambi, nonostante il salto generazionale e le scelte diverse, sentiamo ancor vivo il bisogno di una politica che metta al centro l’Uomo e la Natura e trascuri un poco il portafoglio e il potere fine a se stesso. Queste idee, ne siamo certi, troveranno la loro strada.

Il dibattito continua nei commenti!

ilcomiziante

Sondaggio elettorale

martedì 25 marzo 2008

Rieccomi qua! Sono ritornato dalle vacanze e ho sdoganato i vostri commenti.

Vi segnalo uno dei mille sondaggi elettorali che vi perseguitano, ma al contrario di altri vi invito a fare due conti per toccare con mano quanti sono gli elettori che non sanno che pesci prendere.

Osservatorio sugli Indecisi – Elezioni Politiche 2008

Il 42% degli elettori non sa cosa votare o non intende votare perché non si sente rappresentato.

Il Comizio sui sondaggi lo farò presto. Per ora, se sei un elettore che fa parte di questo 42%, prova a dare un’occhiata a questa lista e fammi sapere la tua opinione.

ilcomiziante


Pausa vacanziera

giovedì 20 marzo 2008

Ilcomiziante si prende una pausa di riflessione e di riposo. Sarò senza connessione alla rete delle reti, quindi i commenti saranno momentaneamente messi tutti in moderazione. Al ritorno li renderò visibili.

Buone vacanze.

ilcomiziante

Addio Arthur C. Clarke

mercoledì 19 marzo 2008

Ne dà notizia L’Unità on line:

Si è spento Arthur C. Clarke, ultimo padre della fantascienza

Biografia in inglese e in italiano.

Una grande perdita per tutti gli appassionati di fantascienza e per la letteratura mondiale.

Antibufala su schede bianche e nulle parte seconda

mercoledì 19 marzo 2008

(Continua dal precedente post e c’è anche una parte terza con importanti aggiornamenti)

Altra versione dell’appello qui e altre interessanti considerazioni qui.

Ribadiamo il concetto: lo sforzo di questa iniziativa, cioè rifiutare la scheda nel seggio, è assolutamente inutile. Le schede bianche e nulle non vanno alla maggioranza e di queste proteste e dei voti non validi i politici non se ne fanno nulla. I seggi vengono assegnati secondo i voti validi e quindi chi non vota o annulla la scheda esprime già il suo dissenso e la cosa, ne sono certo, non turberà la coscienza dei maggiori protagonisti di queste elezioni. Loro il posto sicuro lo avranno lo stesso; hanno fatto le liste blindate apposta.

Qui ci sono le “Istruzioni per le operazioni degli Uffici elettorali di sezione (anno 2008)” (fonte Min. Interno). Vediamo cosa potrebbe succedere se si seguisse lo spirito di questa protesta.

Diciamo subito che questo tipo di protesta non è stata contemplate esplicitamente dal legislatore(v. pp 54-62) e quindi bisogna accendere il cervello e farlo funzionare.

Caso 1) L’elettore va al seggio prende la scheda, non fa nulla e fa scrivere a verbale che le liste non lo rappresentano. Che fa il Presidente di seggio? Fa scrivere nel verbale la dichiarazione dell’elettore e rimette la scheda fra quelle utilizzabili. L’elettore non ha votato poiché l’elettore non ha fatto nulla sulla scheda (non l’ha segnata e non la richiusa come a votare scheda bianca). E’ semplicemente venuto al seggio a protestare.

Caso 2)
L’elettore va al seggio e vota in modo non conforme (fuori dalla cabina) e fa verbalizzare la sua protesta. L’elettore ha votato, la sua scheda è nulla (pag. 61).

Caso 3) L’elettore va al seggio e straccia la scheda in modo intenzionale e fa verbalizzare la sua protesta. L’elettore ha votato, la sua scheda viene messa fra quelle deteriorate (p. 61).

State attenti a non disturbare troppo il Presidente di seggio. Siate gentili e rispettosi. Se pensa che siate lì solo per fare disordine, potrebbero succedervi cose spiacevoli: ci sono sanzioni penali per chi disturba le operazioni di voto (p.107).

Come abbiamo visto le schede nulle e deteriorate non serviranno a nulla per la ripartizione dei seggi, e chi non ha votato lascerà ad altri la scelta.

La mia personalissima opinione è che, se volete protestare, la scheda nulla è l’espressione più appropriata: esercitate il vostro diritto/dovere che tanto sudore è costato ai nostri Antenati e fate chiaramente capire che le liste non vi rappresentano. La scheda bianca, oltre ad essere passibile di utilizzi impropri, manifesta indecisione e non dissenso.

Buona riflessione.

ilcomiziante

Aggiornamento 20/03/2008:

Leggendo Sdreng e ricordatomi quanto mi disse mia moglie, mi è venuto in mente come potrebbe esser nata questa bufala.
I referendum: se si vota per più referendum contemporaneamente, rifiutare una scheda ha senso ed è possibile farlo. Votare scheda nulla o bianca aiuta a rendere valido il referendum (la consultazione referendaria ha bisogno, per essere valida, del 50%+1 dei votanti), ma lascia la scelta del risultato alla maggioranza.

Aggiornato il link alle istruzioni di seggio 11/04/2008.

(continua)

Intervista a Stefano Montanari

martedì 18 marzo 2008

Il buon Daniele Martinelli intervista Stefano Montanari, della lista “Per il bene comune”:

Stefano Montari “Per il bene comune”

ilcomiziante