AVVERTENZA: visto l’alto (diciamo maggiore dei soliti 20) numero di accessi a questa pagina, avviso che le mie ricerche in rete sono state sommarie. Chi ha informazioni più precise o aggiornate le inserisca nei commenti. Grazie.
La Repubblica:
Latte alla spina è allarme batteri Stop alla vendita
(9 casi di infezione in due anni)
Studio Aperto: Latte crudo: 40 bimbi colpiti da infezione
Studio Aperto riprende una agenzia ANSA: BATTERIO INFETTA BIMBI, SOSPETTI LATTE E CARNE CRUDI
“Sono fra 30 e 40 in Italia i casi sospetti di sindrome emolitico-uremica, una grave infezione renale dovuta al batterio Escherichia coli O157” [peccato che non è il solo a causarla e infatti:] “”Non possono essere considerati dati definitivi”, ha detto il responsabile del Laboratorio di comunitario di riferimento sulle infezioni da E. coli, Alfredo Caprioli. Di conseguenza non è ancora possibile collegarli a una causa precisa.” [Ma il giornalista è un esperto: è sicuramente colpa del latte crudo.]
(NOTA: dalla prima visita l’articolo è stato aggiornato: ora si scopre che in due anni (2005-2006) si sono avuti 39 casi di sindrome uremico emolitica (SUE) provocata dall’E. coli. Poiché l’E. coli lo si può prendere anche dalla carne o dalle verdure contaminate, oltre che dalle persone infette, questo dato non dice nulla sul latte crudo. Anzi sì, forse è più pericoloso attraversare la strada per andare a prendere il latte che ammalarsi con il latte crudo.)
Ho fatto una ricerca veloce in Rete. (Se avete tempo e pazienza e trovate cose più interessanti segnalatele nei commenti.)
Una ricerca nel sito dell’ISS non produce cose di rilievo. Il documento più recente, che non parla di casi di infezione accertata di persone, risale al 2007. Parlano dei controlli, statistiche e altre cose tecniche e di casi isolati di contaminazione. Non parla di persone che si sono ammalate. (leggete meglio e fatemi sapere).
Sul sito della Regione Lombardia, settore Sanità, non si trova nulla di rilevante, in merito.
Sul sito del Welfare citato dall’Ansa non c’è traccia di circolari e segnalazioni di intossicazioni alimentari. (Magari voi siete più bravi a trovarla.)
Nella mia zona, ASL Mi2, nulla di nulla. (Rapporto da gennaio ad agosto 2008: non si parla nemmeno di E. Coli e di infezioni accertate da latte crudo.)
E’ talmente “allarme” che le istituzioni che devono sorvegliare non ne parlano.
E ora veniamo all’Escherichia coli. (Le mie info arrivano da Harrison, Principi di medicina interna, 16ed, McGraw Hill., pag 1004 e seg.)
E un batterio di cui esistono diversi tipi. Quello che ci interessa è un ceppo patogeno che potrebbe essere presente nel latte o carne cruda poiché è presente nei ruminanti come mucche, cavalli e pecore. (Shiga Toxing E. Coli = STEC, ma ci sono altri acronimi). La trasmissione avviene per via orofecale (come via primaria) e attraverso contatti persona – persona (via secondaria). La trasmissione avviene attraverso carne cruda o latte crudo contaminato o attraverso le verdure concimate con sterco di animali infetti. (Allarme verdure?)
L’incubazione è di 3 – 4 gg, dà diarrea sanguinolenta nel 90% dei casi, dolore addominale e di solito la febbre è assente. La fase acuta dura dai 5 ai 10 gg. Si possono avere complicazioni anche gravi (la sindrome uremico-emolitica) nel 2-8% dei casi. (L’E.Coli non è l’unico che dà questi sintomi, sia chiaro. E’ un medico che DEVE fare la diagnosi!)
Il latte crudo e tutti gli altri alimenti possono essere contaminati da vari batteri patogeni per diverse ragioni. Per questo i distributori di latte crudo sono controllati ogni 15 giorni dalla ASL competente.
Precauzioni per il latte crudo, per altro già esposte nel distributore a S.Donato Milanese: non dare il latte crudo a bambini al di sotto di due anni. Da parte nostra dobbiamo preservare la catena del freddo (ovvero prelevare il latte e metterlo prima possibile in frigo) e pulire molto bene le bottiglie. E vanno lavate subito, non lasciate lì a “fermentare”. Chi ha paura o ha problemi di salute può bollire il latte, ma a questo punto non capisco l’utilità di prendere il latte crudo.
E quindi questo allarme? Io ho la mia idea. Questi distributori sono pericolosi dal punto di vista culturale: accorciano la catena di distribuzione, limitano i rifiuti e spesso distribuiscono alta qualità a prezzi ragionevoli. Non hanno necessità di marketing; devono e possono puntare solo sulla qualità visto che un solo caso di infezione li farebbe chiudere. Rappresentano una piccola rivoluzione del mercato. Se a qualcuno venisse in mente di estendere l’esperimento? Sarebbe la fine dei contenitori e delle pubblicità. Si potrebbe arrivare a produrre quel che si consuma e non consumare per produrre. Qualcuno dovrebbe rinunciare al proprio orticello di potere per distribuirlo a tanti. Una sciagura per chi è in cima alla piramide.
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Aggiornamento Adnkronos: ” ‘Prodotto da consumarsi solo dopo bollitura’. E’ questa la dicitura che le 1.111 macchine erogatrici di latte crudo sparse in tutta Italia dovranno riportare obbligatoriamente secondo un’ordinanza firmata questa mattina dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini.” […]
Alla lettura di questo comunicato mi sono venute in mente parole non consone ad un dibattito civile. @#!
ilcomiziante
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