Titolo: L’ evoluzione della fisica. Sviluppo delle idee dai concetti iniziali alla relatività e ai quanti
Autori: Einstein Albert, Infeld Leopold
Traduttore: Graziadei A.
Editore: Bollati Boringhieri
Altri dati: 10° edizione, anno 2000, ISBN: 9788833900254, p. 310, 16 euro
Titolo: Qed. La strana teoria della luce e della materia
Autore: Feynman Richard P.
Traduttore: Nicodemi F.
Editore: Adelphi
Altri dati: 8° edizione, anno 1989, ISBN: 9788845907197, p. 196, 16 euro
Voto personale per entrambi: 10/10
Nel primo libro Einstein in persona (sì lo so, c’è anche Infeld) ci illustra la sua teoria della relatività partendo dai vecchi concetti di quella che ora chiamiamo fisica classica (la fisica di Galileo e Newton, tanto per semplificare). Lo fa parlando di concetti e di esperimenti ideali, lasciando da parte la matematica. Ecco, non credo sia possibile una esposizione più chiara per questa materia. Attenzione, però: l’assenza della matematica non rende questo libro semplice! E’ un libro che andrebbe studiato e meditato sia da chi si avvicina per la prima volta alla materia, sia per chi ha già anni di studi di Fisica alle spalle e vuole rispolverare la materia. Serve per non farsi distrarre da tante altre questioni che di solito si introducono nell’insegnamento e nello studio.
Nel secondo libro si parla di fisica quantistica, ma le osservazioni di cui sopra rimangono: poca matematica, tanti concetti, libro difficile, da studiare e meditare. E l’autore è anche lui premio Nobel per la Fisica.
Ora, cosa dicono di interessante questi libri?
La prima cosa dicono è che la Fisica non si occupa del perché delle cose, ma del come. In altre parole la Fisica crea un modello che usa per fare delle previsioni su altri fenomeni. Se per fare questo modello bastasse un mazzo di carte da gioco, la Fisica tratterebbe solo di cuori, fiori, quadri e picche. Invece usa la Matematica, per la gioia di alcuni e la tristezza di altri. :-) Ma i concetti base, le regole del gioco, sono esprimibili anche a parole.
L’altro aspetto interessante di queste due opere è che ci raccontano la stranezza e la magia della Natura. Andando un poco oltre l’esperienza quotidiana si scoprono cose incredibili: per esempio, come si fa a pensare che un raggio di luce, per andare da un posto ad un altro, non vada in linea retta? Anzi, che non si sa proprio che strada prenda, il fotone che abbiamo lanciato verso il rivelatore. Da far venire il mal di testa.
Non mi dilungo oltre, che gli autori sono molto meglio del sottoscritto.
Buona lettura.
Tag: einstein, feynman, fisica, meccanica quantistica, relatività
martedì 24 marzo 2009 alle 19:02
Facciamo che tu debba consigliarne uno, di questi libri o di altri sullo stesso tema, a una persona che fa molta fatica a seguire un discorso appena viene pronunciata l’espressione “fisica quantistica”, ma che vorrebbe tanto farne un po’ meno: quale gli consiglieresti?
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martedì 24 marzo 2009 alle 22:02
Da non esperto, anche se una qundicina d’anni fa diedi un esame sulla materia, posso sicuramente consigliarti Feynman. E anche:
George Gamow, Le avventure di Mr. Tompkins, Dedalo (O il suo aggiornamento: Gamow – Stannard, Il nuovo mondo di mr. Tompkins. Avventure di un curioso nel mondo della fisica, Zanichelli.)
Però, prima di tutto, per cercare di capire la fisica quantistica, bisogna fare un’operazione psicologica: abbandonare il buon senso, il senso comune e una certa idea di determinismo. Mentre nella relatività einsteniana si tratta “solo” di allungare o accorciare tempo e spazio, operazione complessa ma in qualche modo comprensibile, nella fisica quantistica si va oltre. Come fai a spiegare che il protagonista dell’equazione (già incomprensibile) è un’onda il cui modulo dà la probabilità di trovare tizio nel posto x? Cioè il protagonista è un oggetto astratto che va masticato (=calcolare il modulo) per trovare cosa? Una probabilità! Capisci che con queste premesse è dura che la teoria possa arrivare nell’immaginario collettivo.
Ma non voglio scoraggiarti. Feynman ti porta per mano in tutti i passaggi e aggancia questa pazza teoria con le osservazioni di tutti i giorni. Un viaggio che vale la pena di fare.
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