Cari lettori,
immagino che molti di voi saranno in difficoltà alle prossime regionali. In Lombardia, dove abitiamo, la situazione è drammatica. Abbiamo un candidato che vuole rinnovare il suo mandato a discapito di una legge che glielo vieta (troveranno la soluzione dopo, magari su misura), un candidato che è stato bocciato alle provinciali meno di un anno fa, dopo aver governato cinque anni, un democristiano ex sindacalista, un comunista duro e puro e un grillino. Vi viene un po’ da piangere? Qualcosa bisogna pur scegliere e allora scegliamo (io e Lacomiziante moglie).
Scartiamo Formigoni, Pezzotta e Agnoletto, perché sì, non abbiamo voglia di perdere tempo in cose ovvie.
Il PD lombardo è un caso a parte. Segue il manuale del perfetto suicida politico. Ho letto il programma elettorale di Penati e mi veniva da piangere. Segnalo solo un punto, simbolico: la scuola. A pagina 12: “Una grossa parte delle risorse pubbliche destinate all’educazione è infatti andata a finanziare l’istruzione privata attraverso il sistema dei buoni scuola.”
Bene! Infatti i buoni scuola sono stati un ottimo espediente per scavalcare l’articolo 33 della costituzione (“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.“) Non si finanzia la scuola, si finanzia lo studente. Peccato che si finanzi anche lo studente della scuola privata. Un dettaglio insignificante. Penati scardinerà questo meccanismo perverso? Lo renderà inapplicabile a chi frequenta la scuola privata? No di certo:
“Siamo consapevoli che l’istruzione pubblica non è solo quella statale, ma che ad essa contribuiscono pure le scuole paritarie. Riteniamo però che l’attenzione debba essere posta sugli studenti bisognosi di aiuto, indipendentemente dalla scuola frequentata.” E allora, caro Penati, non avrai il nostro voto.
Rimane Vito C. Crimi. Io ho una grande stima per chi si rimbocca le maniche e cerca di trovare alternative a questo deserto politico. Per questo gli perdono subito la campagna improvvisata, la sua scarsa capacità comunicativa, il suo programma poco dettagliato (non che gli altri rifulgano per chiarezza e dettagli). Quello che non capisco e perdono poco è: che bisogno ha, la lista 5 stelle, di Grillo? L’unica risposta che mi sono dato è che Grillo si offre come testimonial. Non si fa pagare, con soldi sonanti, ma la sua pubblicità non è gratuita, come molti credono. Il pagamento è in “natura”: sul simbolo c’è l’indirizzo del suo sito. Come controprova ricordo le elezioni 2008 quando la lista Per il Bene Comune fece le stesse cose del Movimento 5 stelle, ma da Grillo non ricevette nemmeno un post di incoraggiamento. Tutto bene se non fosse che Grillo è un ottimo uomo di spettacolo, ma come politico è decisamente pessimo. Adatto ai monologhi e ai proclami, è assolutamente inadatto ad un qualsiasi confronto a due, che saggiamente evita, e non sa gestire i suoi errori politici. L’abbraccio fra 5 stelle e Grillo potrebbe risultare esplosivo nel breve periodo, ma potrebbe essere penalizzante nel lungo periodo, specialmente se il movimento non saprà farsi strada da solo e se non acquisterà autonomia.
Per chiarirmi faccio un esempio: il caso Bresso, riassunto egregiamente da Mantellini. Qui non interessa sapere la verità su cosa ha detto o non ha detto la Bresso. Il punto è: che necessità aveva Grillo di accanirsi sulla Bresso per una sua presunta gaffe? Aveva pochi argomenti validi? No, di certo. Grillo ha usato il modo dell’uomo di spettacolo e il politico Bertola ha dovuto inseguire l’uscita di Grillo sul blog di Mantellini e chissà in quanti altri posti. Forse avrebbe potuto usare meglio il suo tempo. Magari avrebbe potuto parlare della TAV.
E’ con questi dubbi nel cuore che andremo a votare domenica. Penso che Crimi farà un’ottima opposizione, cosa di cui abbiamo un gran bisogno in Lombardia. Però, caro 5 stelle lombardo, si sganci da Grillo appena possibile. Grazie.