Archive for luglio 2010

Medaglia Fields ad una Winx

mercoledì 28 luglio 2010

Al sottoscritto Papi tocca raccontare la storia della sera. Vi assicuro che le mie capacità narrative e creative sono molto scarse e alla sera, dopo una giornata di fatiche, è ancora meno facile per me creare, ricordare o raccontare storie. Però ho sempre assolto al mio compito e continuerò a farlo ancora a lungo, immagino.

Ieri Lacomizietta voleva una storia senza tormentini (=cattivi) e senza situazioni tristi (persone povere) o cose paurose. Insomma Lacomizietta voleva la descrizione di un piccolo paradiso terrestre.

Essendo il Papi in pieno trip matematico (pur non capendoci nulla, continua a leggere cose di matematica) e avendo da poco appreso che nessuna donna ha mai vinto una medaglia Fields, il Papi si è lanciato nel racconto di una bimba (Flora) sempre bravissima in tutto in cui nasce la passione per la matematica e che è destinata a vincere la prestigiosa medaglia. Ero impegnato a raccontare le sue prime difficoltà all’inizio della scuola ultima (=università), quando Lacomizietta mi avverte che Flora farà come lavoro la vendiera di fiori (=fioraia). La medaglia Fields la conquisterà prima di laurearsi o nei ritagli di tempo fra la vendita di un vaso di begonie e un mazzo di tulipani, se proprio insisto. (“Ma sì, Papi. Studiava matematica in negozio. Che problema c’è?”)

Il colpo finale però è stato alla fine: “Che bello Papi! Ora Flora è una vera Winx!” Ora, dovete sapere che ho una leggera idiosincrasia per le Winx e ho rischiato un piccolo infarto quando ho immaginato l’accostamento Winx – Fields. Sono riuscito a trattenere le imprecazioni rivolte al mondo Winx e la mia unica rimostranza è stata: “Ma le Winx che ne sanno di matematica?!” Figlia: “Papi, le Winx sanno tanta matematica, fanno un sacco di magie!”

Spero che le vie dell’Educazione siano almeno un’infinità numerabile.

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[libro] Nel mondo dei dinosauri

mercoledì 28 luglio 2010

Titolo: Nel mondo dei dinosauri
Autore: Bozzi M. Luisa (revisione 2008: Fabio Marco Dalla Vecchia)
Editore: Giunti Junior (collana Mondo degli animali)
Data di Pubblicazione: 2008
ISBN: 9788809058002
Pagine 96, prezzo: 12.50

Voto Personale: 8/10

Ottimo libro divulgativo sul mondo dei dinosauri. Curato, preciso, aggiornato. Adatto dai bambini di 6 anni (che guarderanno prevalentemente le figure) in su (i grandi potranno farsi una rapida cultura dinosauresca).

Dinosauri

martedì 27 luglio 2010

Una volta per sapere queste informazioni bisognava alzarsi e aprire la Treccani. Magari diversi volumi da 1000 pagine. Oggi basterebbero 10 minuti di wikipedia (lettura compresa) senza alzarsi dalla sedia. Oppure basterebbe chiedere a qualche mamma o papà con il figlio che ha la passione per i dinosauri, sempre che quel papà o quella mamma non si limitino a comprare pupazzetti orripilanti per far tacere il pargolo. Oppure basterebbe chiedere ad un ragazzo interessato, sicuramente più preparato di molti adulti non addetti ai lavori. Comunque la mettiate, 10 minuti di tempo possono salvarvi da brutte figure. Invece?

Dal Corsera:

Le creste dei dinosauri erano richiami sessuali
Primi esempi di segnali erotici della storia: le femmine si facevano corteggiare da chi le aveva le più belle e forti
di Eva Perasso

Nell’articolo si citano due tipi di animali: i pelicosauri (359-251 milioni di anni fa) – in particolare il dimetrodonte (280 e 270 milioni di anni fa) – e i Pteranodonti (ptenarodonte sul Corsera, sic!) e li si mette tranquillamente nell’insieme dei dinosauri. Ebbene i primi non sono proprio dinosauri. Sono gli antenati dei mammiferi, che nulla hanno a che fare con i dinosauri. Immagino che “gli studiosi dell’università della Western Australia e degli atenei britannici di Hull e Portsmouth” non abbiano mai associato i pelicosauri ai dinosauri.

Per i secondi, i pteranodonti, la questione è più complessa: non sono considerati dinosauri anche se, probabilmente, hanno parenti comuni (arcosauri). La teoria più accreditata fa derivare gli uccelli dai dinosauri, ma, da quel poco che ho capito, non dai pteranodonti in particolare. (Qui possiamo perdonare la semplificazione giornalistica, anche se una telefonata a qualche esperto ci avrebbe fatto imparare qualcosa in più.)

Il ciclo delle notizie scientifiche è stato rigorosamente rispettato. Peccato.

Aggiornamento 28/07/2010:
I pteranodonti non sono dinosauri, derivano da antenati comuni ai dinosauri (arcosauri) e i loro discendenti non hanno dato vita agli uccelli. Gli uccelli, invece, discendono da un ramo dei dinosauri, i saurischi.

Libertà di cosa?

giovedì 22 luglio 2010

Segnalo la disavventura capitata all’Italia il 19 luglio scorso. Grazie a Pietro Ricca e a pochi altri uomini liberi. L’ultimo video di peacereporter è il più chiaro per capire cosa è successo.

A futura memoria.

[libro] La favolosa storia della radice quadrata di due

mercoledì 21 luglio 2010

Titolo: La favolosa storia della radice quadrata di due
Autore: Rittaud Benoît
Traduttore: Migliori A.
Editore: Bollati Boringhieri (collana Saggi. Scienze)
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 9788833921006
Dettagli: p. 406
Reparto: Matematica
prezzo: 29,00 euro

Voto personale: 7/10

Istigato da una recensione de ilpost mi sono imbarcato nella lettura. Non pensavo si potesse scrivere un intero libro su un numero così “semplice” e soprattutto non pensavo di averlo (il numero in oggetto) fra le mani ogni giorno con i formati di carta A4. Di cose interessanti e curiose ve ne sono a bizzeffe, ma il libro non è proprio per tutti. Sebbene le parti più tecniche siano isolate in appositi riquadri e i capitoli più ostici siano in fondo al volume, avere dimestichezza con dimostrazioni, formule e numeri è indispensabile per capirci qualcosa. Io, ben lungi dal capire tutto, una cosa l’ho capita. Per essere veri matematici (o anche fisici) bisogna essere un poco pazzi, nel senso di staccati dal mondo delle cose reali, altrimenti non si spiegherebbe l’ossessione per i decimali e le notazioni esotiche. Nonostante questo la ricerca matematica pura (e non mi riferisco solo alla radice di due) può avere delle inaspettate ripercussioni pratiche, come la crittografia. (La vostra amata banca on line, per intenderci, usa la crittografia per farvi vedere le pagine web che vi riguardano.) Per cui bisogna aver pazienza e ringraziarli di esistere. E poi alcuni sono anche divertenti. :-)

Ho notato qualche refuso tipografico.

Prezzo decisamente elevato. Spero esca un’edizione economica.

spigolature vacanziere /2

martedì 20 luglio 2010

E’ già il secondo anno che il proprietario dell’appartamento che affittiamo ci offre un omaggio della sua terra. L’anno scorso ci fu regalato un bottiglione di vino “di nostra produzione”, ci disse il proprietario. Eravamo all’Isola d’Elba. Quest’anno, nella patria degli ulivi, ci è stato offerto una bottiglia d’olio. Graditissimo il pensiero perché amanti del buon vino e del buon olio, ma… il vino lo abbiamo buttato nel lavandino, l’olio lo abbiamo destinato ad usi cosmetici. (Un buon olio extra vergine di oliva costa meno delle creme cosmetiche, unge uguale – un po’ di più, ma non troppo – e puzza decisamente meno. Il sottoscritto, non sopportando l’odore artificiale delle creme e la loro untuosità, si cosparge di oli e creme solo per motivi medici, di prevenzione o di cura.) Esclusa la malafede, che sarebbe assolutamente masochistica, desumo che ci sono persone che non hanno nessuna percezione di cosa mangiano e bevono.

– * –

Una bella tettoia in legno, in riva al mare, con bar e piccola ristorazione. Su ogni tavolo un posacenere. Nonostante l’ambiente aperto, chi è sottovento si becca delle belle zaffate di fumo mentre mangia.

Il signore seduto ad un tavolo del bar che, finita la sigaretta, la butta nel cespuglio vicino non l’ho strozzato perché non sarebbe stato un bell’esempio per Lacomizietta lì presente.

– * –

Un signore legge il giornale sotto l’ombrellone. Una raffica di vento gli fa volare via dei fogli di giornale. Non se ne cura. Ho anche il dubbio che non se ne accorga, da quanto sembrava assorto dalla lettura. Ma no, non è possibile. Se ne accorge eccome. Non gli interessano affatto i suoi fogli volanti sulla spiaggia. Un ragazzino dell’ombrellone accanto gli fa la cortesia di raccoglierli e si presenta davanti al lettore con il malloppo dei fogli. Il signore lo guarda, non dice nulla, come se fosse invisibile. Il ragazzino, con la faccia interrogativa, non ha il coraggio di chiedere esplicitamente un accenno, un grazie, un qualche cosa che dica cosa fare di quei fogli. Poco dopo li butta nel bidone della spazzatura. La scena avviene alle spalle de Lacomizietta che insistentemente mi chiede una storia. In questo caso non sono intervenuto perché il ragazzino aveva lì presente il padre, che ha visto tutto. Non potevo sostituirmi a lui. Ma se capitasse a Lacomizietta una cosa del genere, la cosa non passerebbe senza un mio discreto intervento.

– * –

Della spazzatura.
Ci sono persone che stanno tutto il giorno con bottiglie, polistiroli e altre schifezze a pochi centimetri dal naso e sono felici, non li spostano nemmeno, come se facessero parte del paesaggio. Come è possibile? Qualcuno sa darmi una risposta? Sono io che sono maniaco della pulizia? (Fuori, perché la nostra casa è tutto fuorché uno specchio.)

– * –

Il primo anno che affittammo una casa ci fu rilasciata una regolare ricevuta fiscale.

Il secondo anno ci fu rilasciata una “presa d’atto” che da quello che ho capito è uno strumento che attesta il pagamento, ma che non ha valore fiscale. I (piccoli) proprietari pagano le tasse in modo forfettario.

Quest’anno non sembrava fosse possibile avere nessuna prova del nostro pagamento, esclusa la caparra fatta via bonifico. Su mia insistenza ci è stato presentato un contratto di affitto che dovrebbe avere valore di pagamento. Solo che di questo contratto ne esiste una sola copia in originale che ho lasciato in casa (io mi sono fatto le foto-copie, sia mai) e non è stato registrato da nessuna parte. Almeno, fino a quando siamo stati lì. Il sospetto è che il proprietario butti via i fogli e la mia permanenza in Puglia sia tutta in nero. Fra i miei venti lettori c’è qualcuno che si intende di certe cose? La prossima volta cosa posso chiedere e cosa posso ottenere per far sì che le tasse altrui non le paghi io?

Aggiornamento: Le cose non mi sembrano molto chiare.

spigolature vacanziere /1

lunedì 19 luglio 2010

Lacomizietta, tanto per smentirmi, quest’anno si è tenuta il reggiseno anche per un giorno intero. Lo fa la mamma, quindi anche lei.

– * –

Per Lacomizietta le vacanze sono state giornate di duro lavoro.
Fase 1: Mapi(*), facciamo un bagnetto?
Fase 2: Mapi ho freddo!
Fase 3: Mapi ho fame, tanta fame!
Fase 4: Mapi giochiamo a Goldrake/Cenerentola/eccetera.
E poi si ricomincia.

(*) Neologismo. Contrattura di Mami e Papi.

– * –

I pasti veloci e leggeri, i nostri tempi geologici dalla colazione abbondante alla spiaggia ci hanno risparmiato dalle attese post pasto prima del bagno. Tranne in un paio di occasioni e lì è partito il noto tormentone: “Posso fare il bagno?” “No, è presto. Bisogna aspettare un paio d’ore.” Dopo trenta secondi: “Posso fare il bagno?” “No, è presto. … ” E così via di trenta secondi in trenta secondi. Anche se dobbiamo dire che Lacomizietta, una volta spiegato il problema, è stata decisamente brava ad aspettare. Io e mia moglie eravamo molto più tritarotule, anche se, ad onor del vero, per un piccolo biscotto si doveva aspettare le canoniche QUATTRO ore.

– * –

Ci sono stati anche giochi con altri bimbi. Un giorno il lavoro era così intenso che Lacomizietta ha saltato il pasto. Papi: “Comizietta, hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?” Figlia: “Sì, ma sto giocando e allora non mangio.” Alle 18, Figlia: “Mami, quando facciamo il pranzetto?”

– * –

In acqua: “Mapi ho visto un pesce!” “Mapi, ho visto un paguro!” “Mapi, ho visto una conchiglia!” “Mapi ho visto un riccio!” “Mapi ho visto un’alga!” Tenendo conto che la cosa era detta ogni volta che Lacomizietta ficcava la testa in acqua in apnea, tenendo conto che il mare era (ed è) pieno di vita marina, tenendo conto che i Mapi dovevano sempre rispondere “Sì, l’ho visto”, tenendo conto che i bagni duravano anche un’ora, potete farvi un’idea di quante volte, sempre con lo stesso entusiasmo e con lo stesso stupore, Lacomizietta abbia pronunciato le frasi sopra riportate.

– * –

Il Papi ha fatto vedere come con una buca nella sabbia si possa raggiungere l’acqua del mare. Lacomizietta, entusiasta: “Bello Papi! Ma dove hai imparato a fare queste cose? Alla scuola ultima (=università)?” Sapete dove posso iscrivermi per corsi universitari in “giochi di sabbia”? :-)

– * –

Per colpa mia ci siamo persi una canzone che iniziava a parlare de “la suocera di Dio“. Ho interrotto Lacomizietta per trovare un registratore e Lacomizietta ha perso l’ispirazione. Sic! Sapremo mai cosa fece Dio con la suocera?

– * –

Figlia: “Papi, non raccontare l’inizio della storia e poi subito la fine, altrimenti è troppo corta. E’ come… è come una poesia, non una storia. Le storie sono lunghe.”

– * –

Al ritorno, appena partiti, Figlia: “Papi, questa è ancora Puglia?” “Sì è ancora Puglia.” Dopo trenta secondi: “Papi questa è ancora Puglia?” “Sì, tutto quello che vedi, ancora per molte ore, sarà tutta Puglia.” Dopo un minuto: “Papi questa è ancora Puglia?” “Sì, fino dopo al pranzo sarà tutta Puglia.” Dopo cinque minuti: “Ma questa è ancora Puglia?” Ancora due volte e poi è crollata dalla stanchezza. Per fortuna sua e nostra. Al risveglio: “Questa è ancora Puglia?” “Sì, è ancora Puglia.”

Ritorno a casa

lunedì 19 luglio 2010

La famiglia comiziante è ritornata sana e salva dalle vacanze trascorse in Puglia, comune di Salve, Torre Pali. Il nostro scopo era il mare, la sabbia e il sole, quindi i nostri spostamenti, minimi, sono stati improntati a questi obiettivi. Per dire: non abbiamo girato la Puglia in lungo e in largo; pochi indispensabili contatti con i locali.

Cosa posso dire della Puglia e del luogo di villeggiatura? Prima di tutto che la Puglia è una miniera d’oro: terra fertile, sole stupendo, mare meraviglioso. Cose ne fanno i pugliesi e i turisti di questo gioiello nostrano? Le tendenze sono due:
1)
case, centri storici e sterminati uliveti curatissimi in ogni dettaglio. Eolico, primi vagiti del fotovoltaico (abbiamo visto qualche piccolo campo pannellato) e del solare termico sulle case. Un Sindaco al lavoro in spiaggia con i tecnici comunali.
2) case abbandonate, campi abbandonati, spiagge come discariche, depuratori guasti che inquinano il tesoro della Puglia, segnaletica pessima, strade cittadine piene di buche.

La cosa stupefacente, forse, non è nemmeno la presenza di queste tendenze, ma è il fatto che coesistano in apparenza senza disturbarsi a vicenda. Ho il sospetto che queste tendenze convivano in molti pugliesi (dovrei dire italiani?) e in molti turisti. Questa idea me la sono formata guardando a come reagisce la gente all’immondizia che trova in spiaggia. Nonostante la Bandiera Blu 2010 della Marina di Salve, a pochi metri dal mare si trovano delle vere e proprie discariche di rifiuti casalinghi e di pescatori: ciabatte, flaconi vari, casse di polistirolo, corde, ami e lenze da pesca, eccetera. Anche la spiaggia, in alcuni punti, è decisamente piena di schifezze: mozziconi di sigaretta, plastichine varie di merendine, e altre cosucce da turista. Il sottoscritto, più per il senso di orripilazione che mi provoca il deturpamento della spiaggia che per spirito ecologista, si arma sempre di sacchetti e si pulisce i suoi 50-100 metri quadrati di spiaggia, di solito riempiendo fino all’orlo il bidone della spazzatura più vicino. Ebbene, quanti fanno come me? Nessuno. Un signore mi ha aiutato a dissotterrare un sacchetto di plastica gigante. Una signora ha riportato a riva una grossa scatola di plastica, tre mi hanno elogiato per l’iniziativa, ma senza fare altrettanto. Addirittura una scatola di polistirolo triturata è stata sulla spiaggia due giorni, a tre metri dai turisti, senza che nessuno ne raccogliesse un frammento e senza che nessuno ne fosse apparentemente disturbato.

Dicevo della situazione della spiaggia di Torre Pali. Fra Torre Pali e Pescoluse c’è un tratto di dune sabbiose, utilizzato ormai per la sosta delle auto e dei camper. E da molti turisti e pugliesi come discarica: dai flaconi di abbronzante, alle scarpe, dalle siringhe ai preservativi, dai rifiuti edilizi ai copertoni di moto. Il Sindaco di Salve, avvicinato sulla spiaggia mentre era al lavoro con tecnici e operai per portar via dalla spiaggia un camion di rifiuti edilizi ormai mimetizzati nella sabbia, è al corrente della situazione e mi ha assicurato che provvederà al più presto. Spero per lui e la sua città che ci riesca, perché il mare di Torre Pali è fra i più puliti e belli che abbia mai visto. Spero si ricordi anche delle spiagge meno battute, come quelle ad ovest della torre, anche loro piene di schifezze, eppure bellissime. Lodevole l’iniziativa del comune di porre in spiaggia i bidoni per la raccolta differenziata della spazzatura turistica, anche se, da quel che ho visto, il turista è già bravo se non lascia tutto per terra. Chiedergli di differenziare è decisamente troppo, per ora.

Luci ed ombre, quindi, che forse si notano di più nel luogo di vacanza che a casa propria.
Ma il Salento è da visitare e, come turisti, dovremmo pretendere che questa bellezza migliori ogni anno.

Libertà di cosa?

giovedì 1 luglio 2010

Segnalo la disavventura dell’Italia rilevata da Piero Ricca e da pochi altri accaduta il 19 luglio 2010. L’ultimo video, quello di peacereporter è il più chiaro.

A futura memoria.

La cosa essenziale

giovedì 1 luglio 2010

Quando una bambina di cinque anni pianifica la sua borsa per le vacanze marittime, qual’è la prima cosa a cui pensa?

Giochi?
Acqua.
Libri?
Acqua.
Pennarelli e colori?
Acqua.
DVD e filmati vari?
Acqua.
Cibo?
Acqua.
Collane e braccialetti?
Acqua.
Vestiti?
Fuochino.

Di tutti i capi di vestiario che una bambina di cinque anni può mettersi e usa regolarmente, quale, secondo voi, richiama maggiormente la sua attenzione?

Gonna?
Noooo.
Canottiere?
Noooo.
Sandali?
Noooo.

La prima cosa da mettere in borsa è il reggiseno. Quell’inutile orpello che i produttori di costumi femminili per bambini si ostinano a produrre e che di solito viene tenuto da Lacomizietta dai 5 ai 6 secondi giornalieri, visto che il suo status prevalente in spiaggia (e non solo) è il nudo integrale.