Quando si parla di diritti bisogna pensare in grande. Generico, fondamentale, per tutti: questo dovrebbe essere un diritto.
Mi sbagliavo.
Il pubblicitario di turno ha cambiato il cuore della parola diritto. Da qualche mese (anno?) abbiamo il diritto di avere la lavatrice a basso prezzo. Se non hai una casa dove metterla o il prezzo non è abbastanza basso per te, puoi salutare il tuo diritto. (Se non ti ricordi la pubblicità a cui mi riferisco, ritieniti fortunato e vivi felice.)
Oggi ho scoperto che esiste il diritto ad avere un giornale di gossip. No, cari i miei lettori, non il diritto di esprimere il proprio pensiero. Avete diritto (solo?) al vostro giornale di gossip preferito, così recita l’editoriale. Saprete tutto sul vostro vicino di casa, ma non perché siete diventati fluorescenti. D’altra parte il diritto a rimanere sani si acquisterà al super o verrà dispensato gratuitamente nelle entrate delle metropolitane. (Se non sai a quale giornale di free press mi riferisco, ritieniti fortunato e vivi felice.)
Estote parati.
Tag: diritti, gossip, pubblicità
sabato 16 ottobre 2010 alle 21:37
Credo di dovermi ritenere doppiamente fortunata, perché non ho idea di cosa parli.
Sarà perché sono anni che non vedo alcun spot pubblicitario (registro qualsiasi cosa e la guardo in differita di almeno un quarto d’ora, skippando brutalmente ogni interruzione).
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domenica 17 ottobre 2010 alle 18:05
Il primo esempio si riferiva a dei cartelloni pubblicitari; anche io vedo poca pubblicità TV.
Sì, comunque sei fortunata a non sapere di cosa parlo. :-)
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