Approfitto di questo post per comunicare che la famiglia Comizietti cambierà casa, o per meglio dire, appartamento. Si sposterà di pochi metri, ma aggiungerà una stanza, diversi balconi e un box extra large. Il tutto entro l’estate. Avrete (forse) meno comizi, per un po’.
Ma veniamo alla notizia curiosa. Nel fare questa operazione abbiamo iniziato a notare cose che prima non notavamo. Dovendo spostare una discreta quantità di libri (per me sempre troppo pochi, fino a quando non è ora di spostarli) e rifare tutto l’arredamento per la nuova casa, abbiamo iniziato a notare gli arredamenti altrui. Ebbene, esclusi parenti e vecchi amici, che bene o male sono nelle nostre stesse condizioni, abbiamo visto appartamenti senza libri. Zero. Nisba. Neanche uno. E non solo quello dell’anziana signora che si firma in stampatello, ma anche quello del single e delle coppie con figli. In quest’ultimo caso i libri sono pochissimi, spesso nascosti in qualche armadio: ricettari di cucina, libri di scuola e poco altro.
Non abbiamo notato nessuna relazione con il titolo di studio del proprietario, anche se la casistica, per ora, è davvero limitata.
Devo dire che le stanze senza libreria sono molto più spaziose, ma sono terribilmente vuote e fredde. Una tristezza mi prende al petto quando non vedo neanche una costa da sbirciare. In compenso tutti, con o senza libri, hanno la TV più grande della nostra. Spesso è molto più grande della nostra. Ok, è vero che veniamo da un 14 pollici e siamo saliti fino ad un stratosferico 22 solo questa estate.
Non c’è nulla da fare: il caos, i colori e la polvere che portano quei parallelepipedi di carta danno vita alla casa. La segnano e la personalizzano come nessun mobile sa fare. Una piccola scorsa ai dorsi e i volumi allineati sullo scaffale raccontano di noi: i nostri interessi, dove siamo stati, cosa ci piace, cosa mangiamo, cosa abbiamo studiato. Guardi in che stato sono i libri, come sono disposti e ti sembra quasi di sapere cosa pensano i proprietari e se ti saranno simpatici.
Per fortuna abbiamo trovato un’eccezione. Una bella famiglia con una libreria straboccante di volumi di varie dimensioni: in tedesco, italiano e inglese. Mille colori e mille interessi, alcuni catalogati (lato tedesco della famiglia), altri impilati in qualche maniera che lo spazio era finito (ci piace immaginare il lato italiano). Una famiglia viva, abbiamo pensato noi. E in effetti Lacomizietta e D., la più grande dei figli della famiglia con libreria, sono amicissime. Tanto che quando Lacomizietta incontra D. all’ingresso della scuola, il qui presente Papi diventa trasparente e sparisce agli occhi della figlia. Come è giusto che sia.
Io spero che le vostre case siano piene di libri, di tutti i tipi e ben in disordine. (No, gli e-book non danno lo stesso effetto.)