Che le donne stiano a casa a fare figli

Ho letto numerosi commenti (giustamente) indignati relativi a questo articolo di Camillo Langone dove dice:

[…] La Harvard Kennedy School of Government ha messo nero su bianco che «le donne con più educazione e più competenze sono più facilmente nubili rispetto a donne che non dispongono di quella educazione e di quelle competenze».
E il ministro conservatore inglese David Willets, ha avuto il coraggio di far notare che «più istruzione superiore femminile» si traduce in «meno famiglie e meno figli». Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà. […]

Sapevo che la ricerca non dava la possibilità di argomentare la tesi di Langone. Lo sapevo anche senza leggere la ricerca. Lo sapevo a priori.

Poi qualcuno ha fatto il lavoro sporco ed è andato a leggersi la ricerca, in originale. c.v.d. diceva il mio prof. di mate:

[…] Si aggiunge a tutto questo il fatto che non è possibile stabilire una relazione tra il divario di genere nei risultati educativi e quello nella  partecipazione alla forza lavoro e che la riduzione nel gap educativo NON HA innescato alcun calo nel divario tra donne sposate e single o tra madri e non madri. Se qualche differenza si trova è solo quella legata al tipo di impiego, alla sua compatibilità col matrimonio ed i figli. […]

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