Giovedì scorso il nostro beneamato sindaco di centrosinistra ha avuto la bella idea di fare il punto della situazione di sei mesi di lavoro. Ha affittato il cinema della città, ha chiamato i suoi assessori e si è messo davanti ad un pubblico non numerosissimo, ma presente e attento. Idea ottima, da rifare anche più spesso di sei mesi. Ho assistito solo ad un’ora di dibattito. Non sono riuscito ad andare oltre. Certo, ero stanco, venivo da una giornata faticosa e avevo mille altre idee per la testa. Ma non era per questo che sono stato lì così poco. Non posso nemmeno dire che il Sindaco e gli assessori siano dei pessimi amministratori, anzi, sono molto migliori dei loro predecessori. Non posso dire che non ci sia entusiasmo, competenza e voglia di lavorare. Ci sono anche idee, per carità. Ma la sensazione che ho avuto è che si cercasse di avviare un’auto con la dinamo della bicicletta. La cosa più brutta è che anche il pubblico, in certi momenti, mi ha dato la stessa sensazione. Ma forse non dovrei stupirmi. La giunta rappresenta la città che lo ha eletto.
Parlo raramente qui dei problemi locali. Ma questo non è un problema locale. Questo è un problema nazionale. Molti altri hanno questa sensazione di vuoto, e cercano di capirne l’origine. Non è neanche un problema esclusivo della sinistra. E’ presente anche a destra. Amici e parenti reagiscono in vario modo a questo vuoto. C’è chi ha sviluppato un’avversione alla democrazia diretta, c’è chi cerca di riempire questo vuoto, chi aspetta, chi è rassegnato, c’è chi cerca di rianimare la politica morta.
Io mi sento politicamente orfano. So cosa mi piace, ma non so come ottenerlo. Si dice: fai la cosa giusta. A saperla, la cosa giusta. Per adesso sono sceso dalla bicicletta che cercava di rianimare l’auto e vado a piedi. Voi come siete messi?