Archive for giugno 2013

Margherita Hack

sabato 29 giugno 2013

Era l’estate del 1996 quando ci venne in mente di chiamare Margherita Hack per una conferenza. All’epoca facevo parte di un’associazione culturale della mia città e sulla neonata rete civica (una BBS, con 6 modem… paleolitico… e non sono passati nemmeno 20 anni!) un volontario, prossimo studente di fisica e appassionato di astronomia, si era dato alla divulgazione astronomica. Il successo fu tale che l’associazione pensò di chiamare un nome di spicco che potesse riempire quella voglia di sapere. Ci muovemmo per tempo, 10 mesi prima, consci che più i personaggi sono famosi, più sono impegnati. Di Hale-Bopp, ancora nessuno ne parlava. Fissammo come data della conferenza la primavera 1997. Fummo fortunati: la cometa Hale-Bopp era al massimo del suo splendore e la Hack fu invitata a Milano da altri per parlarne, forse la Provincia o una trasmissione televisiva, non ricordo. So solo che lei era impegnata alla sera e noi fissammo la sua conferenza nel tardo pomeriggio. Fummo fortunati perché le spese di viaggio se le accollarono i secondi, non noi; per un’associazione di volontari, sempre con i soldi contati, voleva dire molto.

Nell’idea iniziale la Hack avrebbe dovuto parlare dell’origine dell’Universo e ne parlò, ma ovviamente la Hale-Bopp fu l’argomento che attirò la maggior parte del pubblico. La Hack ammaliò tutti, la sua passione fu contagiosa, la sua capacità di spiegare attrasse l’attenzione di molta gente normalmente disinteressata ai difficili concetti dell’astrofisica. Fu un successo. (Se non ricordo male, avemmo l’onore persino di una ripresa per un tg nazionale.)

Fui io ad andarla a prendere alla Stazione Centrale di Milano. Persona cordiale, alla mano, simpaticissima, disponibile. Si lamentava di molti giornalisti che la scambiavano per un’astrologa (penso che se avesse potuto li avrebbe picchiati a sangue) e, sebbene per lei una cometa non rappresentasse nulla di eccezionale, riconosceva che la Hale-Bopp era capace di far alzare i nostri occhi al cielo.

Mi mancherà.

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Da Il Post:

È morta Margherita Hack
Aveva 91 anni ed è stata uno dei più importanti e famosi astrofisici italiani

Da Linkiesta:

L’intervista a Linkiesta di un anno fa
È morta Margherita Hack, una vita tra le stelle
di Mariassunta D’Alessio
La prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. È morta a Trieste

Da MicroMega:

MARGHERITA HACK – Astrologia, la religione dominante

Da Paolo Attivissimo:

Margherita Hack, 91 anni tra le stelle

Da Keplero di Amedeo Balbi:

Ciao, Margherita, e grazie

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Idiosincrasie /8

venerdì 28 giugno 2013

Le creme solari non le sopporto. In realtà non sopporto nessuna crema, per nessun motivo. In realtà non sopporto qualsiasi cosa di unto ci sia nella mia pelle.

Poi le creme solari servono per non ustionarsi e allora le metto. Cerco quelle che puzzano di meno. (Ma perché le creme devono profumare? Quei profumi dolciastri da mal di mare… Quelle ipoallergeniche senza profumo, quando le trovi, costano di più. Hanno un componenente in meno e costano di più. Molto di più. @#!)

Per la pelle secca (poco prima della desquamazione totale e le piaghe sanguinanti) invece uso l’olio extra vergine di oliva. Costa meno delle creme, ha un buon odore di insalata e funziona benissimo.

La fine del mondo è vicina /15

mercoledì 26 giugno 2013

Io, sinceramente, ho paura di questo sodalizio (da ZeusNews):

Microsoft e Poste insieme per l’Italia digitale
I servizi di Poste Italiane si integrano con Office 365: servizi per i professionisti, le Pmi e la Pubblica Amministrazione.

[libro] Memorie di Adriano

martedì 25 giugno 2013

Autrice: Marguerite Yourcenar
Titolo: Memorie di Adriano seguite dai Taccuini di appunti (Mémoires d’Hadrien suivi de Carnets de notes de Mémoires d’Hadrien)
Editore: La biblioteca di Repubblica
Altro: Traduzione di Lidia Storoni Mazzolani, ISBN: 9788481305432, p. 287, anno 1951

Voto personale: 7/10

E’ una biografia romanzata dell’imperatore romano Adriano. L’autrice immagina che Adriano scriva, poco prima di morire, una lunga lettera a suo nipote adottivo Marco Aurelio, futuro imperatore. L’epistola è un lungo racconto della storia imperiale dalla fine del regno di Traiano alla fine del regno di Adriano, inframmezzata da considerazioni personali sulla politica, sulla religione, sulla filosofia, sull’amore e sui vari stati d’animo che Adriano vive nei diversi periodi della sua vita. Sebbene opera di fantasia, l’opera si basa su 27 anni, anche se non continui, di riflessioni e ricerche storiche approfondite sul personaggio Adriano; si può considerare a tutti gli effetti una biografia verosimile. Gli appunti in appendice indicano chiaramente le parti che si basano su fatti storici, le parti ricostruite o inventate e i riferimenti bibliografici.

Non è il mio genere di lettura. A tratti noioso, difficile nei suoi continui riferimenti storici (conviene farsi un veloce ripasso di storia dell’epoca e avere un atlante storico sotto mano), molto discutoso prolisso, ma comunque molto interessante: si viene immersi nel mondo romano dell’epoca e la cosa genera un discreto numero di riflessioni.

Colpisce, prima di tutto, la lungimiranza politica del personaggio. Il secondo secolo dopo Cristo è il periodo di massima espansione dell’impero romano e di relativa pace e prosperità. Adriano è figlio ormai di una lunga tradizione di governo imperiale e questo fatto influenza il suo agire politico; l’orizzonte temporale di governo non è il prossimo quinquennio, sono i prossimi secoli dell’impero. Le sue scelte sono mirate a mantenere questo stato di pace e prosperità il più a lungo possibile, nonostante sia ben cosciente delle difficoltà nel fare previsioni di così lungo periodo. Eppure, è un fatto storico, con le sue scelte riuscirà a determinare i successivi due imperatori, Antonino e Marco Aurelio. La differenza con le politiche attuali è notevole.

Altro aspetto che colpisce è il cosmopolitismo dell’impero romano. L’impero era un vero e proprio stato federale, con una organizzazione complessa e diversificata, attenta alle diversità culturali e politiche; rimanevano in mano romana la politica imperiale (politica estera), il fisco e l’esercito. La vasta cultura di Adriano, e probabilmente di molta parte della classe politica e amministrativa romana dell’epoca, aver a che fare con numerose religioni, filosofie e politiche di governo, generava un disincanto e uno spirito laico oggi praticamente sconosciuto. L’uomo Adriano era solo, filosoficamente solo, eppure supportato da numerosi culti più o meno esotici. La religione era più un fatto sociale, che una riflessione sulla propria condizione umana; per quest’ultimo aspetto la filosofia, in particolare al filosofia e la cultura greca, più che la religione, era il punto di riferimento di Adriano. In questo quadro, le religioni che si ponevano come assolute, ebbero vita difficile in quell’epoca: ebraismo e primi cristiani. L’impero romano era molto tollerante, ma esigeva che la sua supremazia fosse riconosciuta. Pensare di essere il popolo eletto e di fare uno stato a parte non era cosa da proporre all’Impero.

E infine l’amore. La moglie di Adriano fungeva da decorazione politica e sociale, ma fra i due non vi fu mai amore. Tollerato e riconosciuto era invece l’amore di Adriano verso Antinoo, giovane bitiniese (nord ovest dell’attuale Turchia), morto prematuramente in circostanze non chiare (nel romanzo si ipotizza un suicidio rituale) e divinizzato da Adriano. L’omosessualità nell’antica Roma era vissuta in modo completamente diverso da oggi. Wikipedia vi darà un’idea della situazione. (v. anche: Pederastia Greca.)

Buona lettura!

Comunicazione di servizio

giovedì 13 giugno 2013

AS: Siamo tornati. Commenti liberi!

Cari Lettori,

il blog si prende una breve pausa. I commenti sono messi in moderazione e verranno sbloccati con molta calma.

Pace e bene!

Prism

martedì 11 giugno 2013

Qualcuno di voi avrà letto dello scandalo PRISM negli USA, ovvero come il governo americano si fa i fatti altrui senza nessuna necessità specifica di indagine, ma solo per una generica “sicurezza nazionale” contro un famigerato “terrorismo” che però, nei fatti, ha dimensioni omeopatiche.

Schneier, che si è occupato del tema per anni, ha scritto un pezzo sulla questione nel suo blog.

Government Secrets and the Need for Whistle-blowers

Purtroppo per voi (e per me) è tutto in inglese. La platea dei suoi lettori è di alto livello e i commenti sono tutti molto interessanti, vale la pena leggerli, anche se la cosa vi richiederà un po’ di tempo e di pazienza.

Io ho fatto la mia domanda:
Bruce, pensi che queste intercettazioni servano veramente per combattere il terrorismo?
Risposta laconica di Schneier:
NO.
Rimangono due altre ipotesi per giustificare queste intercettazioni, che non si escludono a vicenda:
1) sindrome “salviamoci le chiappe”, ovvero nessuno potrà dire loro di non aver fatto abbastanza;
2) controllo sociale, ovvero a grandi linee dove sta andando e cosa sta facendo la società americana.

Le grandi aziende come Google & C. non sono affatto interessate a IlComizietto come persona fisica, ma all’animale sociale in relazione con altri animali sociali, che naviga in un certo modo, si collega con un certo provider, abita in un posto Z, vede e legge certe pagine e soprattutto, compra X al posto di Y. In altre parole: IlComizietto potrebbe anche essere un alieno venuto da Marte, e la cosa non interessa nessuna BigCompany, ma in che modo fa girare l’economia? Se con il mio comportamento riesco ad eludere una piccola parte di questo controllo, la cosa non interessa nessuno. Io sono 1 su 1.000.000.000, sono lo zero virgola delle loro statistiche.

Mentre l’industria ha bisogno di dati per fare soldi, lo Stato ha bisogno di dati per fare cosa? E ci riesce?

Buona riflessione.

PS: Pare che anche l’Italia abbia il suo PRISM. Ho provato a leggere il decreto. E’ legalese stretto, non so quanto sia fondata la paura di ZeusNews. Soprattutto tenendo conto di come vengono gestite da noi certe cose… ci sono società che non riescono nemmeno ad emettere fatture corrette, figuriamoci a controllare grandi quantità di dati.

Da ZeusNews:
Anche in Italia il governo ci può spiare come negli USA
Un decreto legge del governo Monti permette di acquisire i dati personali degli italiani senza autorizzazione della magistratura.

Smalto per unghie /2

lunedì 10 giugno 2013

Ho fatto leggere a LaComizietta il mio post sullo smalto per unghie. (“Però, Papi, quanto sei discutoso! Bravo!“) e le ho chiesto come mai le donne possono fare abbinamenti di colore azzardati senza esser riprese e gli uomini no. LaComizietta mi ha pazientemente spiegato che le donne sanno benissimo gli abbinamenti di colore che vanno fatti e hanno sempre ragione. Mentre gli uomini vanno sempre guidati nelle loro scelte e di solito hanno torto.

Papi: Comizietta, mi prendi in giro?
Figlia: Sì, Papi.
Papi: Quindi, secondo te, i maschi vanno sempre torronati su come vestono.
Figlia, con sorrisino di soddisfazione: Sì, Papi.

Però una piccola soddisfazione me la sono presa anche io. Una navigatrice è approdata al mio post sullo smalto per unghie cercando: “vestito giallo scarpe blu quale smalto?” Secondo me blu come le scarpe va benissimo, però l’abbinamento mi ricorda la livrea di alcuni animali velenosi che vogliono far sapere quanto sono pericolosi. Oppure mettiti un bello smalto rosso laser di mouse e tutti si ricorderanno di te. Garantito.

(Metto su una rubrica di moda?)

Il mare

sabato 8 giugno 2013

Per me non è abbastanza
il mare di giugno con il suo profumo di rosa,
e neanche il mare di luglio con il suo caldo.
Per me il vero mare è il mare d’amore che i miei genitori
mi donano ogni giorno.

(C)2013 LaComizietta. Tutti i diritti riservati.

Il nuovo che avanza a passo di gambero

venerdì 7 giugno 2013

La mia fissa per le tastiere e la mia fissa del tasto start su Windows 8.

(Per chi si è perso le puntate precedenti: Windows 8 non lo vuole nessuno senza tasto start e senza una tastiera non si fa un cippero col tablet, al massimo si legge il giornale in bagno.)

Da ZeusNews:

Con il tablet Surface RT Microsoft ti regala la tastiera
L’offerta è limitata: chi acquista un tablet con Windows RT ottiene gratis la Cover Touch.

Nòcciolo vs nocciòlo

venerdì 7 giugno 2013

Se continua così, dovrò creare una categoria apposita… Parliamo qui di Tittatà, treenne più due mesi nonché cugino de LaComizietta.

Tittatà è a casa dei NonniG e sta imparando a mangiare le ciliege senza mangiarsi il nòcciolo. Il NonnoL si prende cura del nipote e gli dice: “Attento al nocciòlo, mi raccomando!”. La NonnaS si accorge dell’errore e corregge il consorte: “Si dice nòcciolo, che il nocciòlo è l’albero delle noci.” NonnoL ci pensa su un secondo, prende atto dell’errore e fa marcia indietro. Tittatà si accorge del piccolo battibecco coniugale e getta acqua sul fuoco: “Nonna, questo si chiama seme.”