Archive for agosto 2013

Cercasi addetto stampa

sabato 31 agosto 2013

Ad Arconate si cerca un addetto stampa (grassetti miei):

[…]
1. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

Per la partecipazione al presente bando, pena l’esclusione, sono richiesti:
1) Diploma di laurea […]
2) iscrizione da almeno 2 anni negli elenchi dei professionisti […]
5) non avere rapporti di collaborazione continuativa o incarichi continuativi con testate giornalistiche […]
6) non essere titolare di siti o blog di natura giornalistica.
[…]
La prestazione dovrà essere svolta personalmente dal professionista incaricato.
L’incaricato dovrà garantire la propria reperibilità telefonica e la disponibilità a partecipare ad iniziative ed eventi anche in orario serale e in giorni festivi.
3. DURATA DEL CONTRATTO
Il contratto in oggetto ha durata presumibile di nove mesi decorrenti da settembre 2013.
4. CORRISPETTIVO
Il corrispettivo onnicomprensivo per l’esecuzione di tutte le prestazioni oggetto del presente incarico è in via sperimentale stabilito in Euro 300,00 lorde mensili.
[…]

Pensavo di rubricare questa richiesta come volontariato, ma quando facevo volontariato io non mi si chiedeva di non fare altro volontariato, né di non lavorare. Forse ad Arconate fanno uno stage. Ma uno che è iscritto già da due anni all’albo dei giornalisti lo stage lo avrà già fatto, no? E se non lo ha fatto prima, non credo inizi ora. Però qui non lo chiamano stage. Negli stage di solito ci sono dei tutor. Qui fa tutto lui. Lo si chiama perfino professionista. Non è volontariato. Non è uno stage. Sono perplesso.

A S. Donato Milanese non siamo messi molto meglio: 1150 euro lordi/mese per 6 mesi.

Nota personale: a S. Donato Milanese sono passate all’opposizione le ultime due giunte per problemi di comunicazione. Buona fortuna al Sindaco di Arconate e all’attuale di S. Donato.

(Nei commenti siate educati, più del solito. Che non voglio avere noie con il comune di Arconate e tanto meno con il comune di S. Donato. Grazie.)

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L’indispensabile /39

sabato 31 agosto 2013

Mi ricorda lo sketch di Crozza:
C’è la tecnologia per poterlo fare, ma non ce lo fanno fare. Costa troppo.
E allora cosa fate?
Un ripostiglio a Cremona.

Sono impaziente di avere le videochiamate in 3D (ZeusNews):

Skype al lavoro sulle videochiamate in 3D
In occasione del decimo compleanno Microsoft rivela che la tecnologia per le chiamate tridimensionali è già pronta.

Nel frattempo mi accontento del 2D. O anche un D solo.

[libro] Le navi di Pavlov

venerdì 30 agosto 2013

Autore: Frederick Pohl
Titolo: Le navi di Pavlov (Titolo originale: Slave Ship)
Editore: Mondadori, Urania Classici Fantascienza n° 33
Altro: Traduttore: Mario Galli, Prima edizione originale: 1957, Edizione Urania: 1979, p. 160

Voto personale: 6/10

Racconto lungo o romanzo breve, fate voi, la storia è molto semplice e senza grandi sorprese. Ambientato in un futuro prossimo (seconda metà del XX secolo) il Tenente di Vascello Logan Miller ci racconta le sue avventure durante una interessante situazione geopolitica della Terra:

La chiamavano guerra fredda. Ma quattordici milioni di nostri uomini la stavano scaldando in Europa combattendo contro circa venti milioni dei loro. Le nostre perdite di terra erano relativamente basse, solo pochi milioni.

E non c’era stato di guerra.

C’era soltanto questa piccola cosa: le nostre truppe stavano uccidendo nemici dai Pirenei al Mar Bianco in locali azioni di polizia.

Comunque si trattava di una guerra, però non nel vecchio senso della parola. Per prima cosa, non c’era una nazione contro un’altra come si usava quando tutto era più semplice. Era una confederazione, le Nazioni Unite, contro una chiesa militante, i Caodai. Questi erano una religione, non uno Stato. Si dava il caso che fossero una religione con Esercito, Marina e bombe nucleari. Come si può dichiarare guerra contro una religione?

Avete capito bene: non una guerra fra blocchi politici, ma una specie di guerriglia fra fazioni religiose. Se vi ricordano i talebani della nostra realtà non siete molto lontani. Di fatto tutto il mondo è in guerra. Il nostro Logan Miller parteciperà ad un progetto militare strano: trovare il modo di comunicare con gli animali per usarli a scopi militari (Progetto Mako). I lettori lo seguiranno su questa linea.

Nel frattempo succedono cose strane: alcuni uomini cadono a terra inspiegabilmente fulminati (il glotch). Si pensa ovviamente ad un’arma segreta del nemico, ma per sapere cosa sia realmente dovrete leggere fino alla fine.

Buona lettura!

Melanzane alla parmigiana

lunedì 26 agosto 2013

Sabato scorso la NonnaS ha avuto un episodio di Amnesia Globale Transitoria. Grande spavento, corsa in pronto soccorso, ma già domenica sembrava tutto rientrato. Per ora, però, rimane ricoverata in neurologia per accertamenti.

Alla Comizietta è stato spiegato cosa era successo. Appena ha potuto parlare al telefono con la NonnaS si è sincerata, con il suo candore entusiasta, che le cose importanti fossero al loro posto:

Nipote: Nonna, hai dimenticato tutto o ti ricordi ancora come si fanno le melanzane alla parmigiana?
NonnaS (ridendo): Sì, le melanzane mi ricordo come si fanno.
Nipote: E la pasta col pesce?
NonnaS: Sì, mi ricordo anche quella come si fa.
Nipote: Brava, Nonna, guarisci presto. Io intanto ti faccio un bel quadro.

Un quadro che Van Gogh è una mezza calzetta, al confronto. Per ora tiene alto l’umore del reparto. Appena posso, provo a postarlo qui.

Aggiornamento 29/08/2013:

NonnaS a casa pienamente operativa. Ed ecco il quadro:

extraterrestre-ago2013

(C)2013 Lacomizietta. Tutti i diritti riservati.

Aggiornamento 20/09/2013:
La NonnaS ha superato i due test di cucina memoria. La memoria è ok. La pancia è piena. Il palato soddisfatto.

[libro] Le fontane del Paradiso

giovedì 22 agosto 2013

Autore: Arthur C. Clarke
Titolo: Le fontane del Paradiso (The Fountains of Paradise)
Editore: Mondadori, Urania n. 123
Altro: fantascienza; Aprile 2013 (Prima edizione in lingua originale 1979); Traduttore: Vittorio Curtoni, p. 309; vincitore premio Nebula 1979 e Hugo 1980; volume a cura di Giuseppe Lippi; 5,90 €

Voto personale: 7/10

Interessante e appassionante, non c’è che dire, ma lo sconsiglierei a chi non è appassionato del genere.

Siamo sulla Terra nella metà del XXII secolo e un abile ingegnere, Vannevar Morgan, già ideatore del punte sullo stretto di Gibilterra, ha finalmente la soluzione per costruire il primo ascensore spaziale: una torre alta più di 36.000 km (50.000 km?) con due stazioni intermedie, una a 25.000 km e l’altra a 36.000 km. Il problema di una simile costruzione è ovviamente il peso, ma Morgan ha in mano un nuovo materiale, una speciale fibra di carbonio sintetizzata in assenza di peso. L’ascensore, in un secolo sempre più proiettato verso lo spazio, servirà per i viaggi spaziali verso le colonie di Marte e della Luna, rendendo i viaggi più economici ed ecologici. Neanche a dirlo, l’unico posto dove si può costruire questo ascensore è un monte sacro, Sri Kanda, situato in un’isola immaginaria dell’oceano indiano, Taprobane, sulla cui cima dimora un antichissimo luogo di culto occupato da monaci buddisti che non hanno nessuna voglia di andarsene.

Il secondo filo narrativo è dedicato al passato di questo monte sacro, all’imperatore Kalidas (II secolo d.c.) che nelle vicinanze del monte sacro eresse la sua fortezza, Yakkagala, e i bellissimi giardini con le fontane che danno origine al titolo.

Il terzo filo narrativo sono gli alieni, altro tema caro a Clarke. Si fanno vivi poco prima della costruzione della torre di Morgan attraverso una sonda computerizzata e il loro primo effetto è quello di mettere in grossa crisi tutte le religioni. Si rifaranno vivi alla fine del romanzo, ricollegandosi in modo simbolico al passato di Kalidas.

Di avventura ce n’è molta: come farà Morgan a mandare via i monaci buddisti? Chi era Kalidas? Che problemi ci saranno nella costruzione dell’ascensore? Gli alieni saranno “buoni” o “cattivi”? Che futuro avrà l’ascensore spaziale? I personaggi, però, hanno poca profondità e molti di loro rimarranno sempre sullo sfondo senza nessuna caratterizzazione.

Molto presenti invece particolari tecnici e una critica all’inutilità e stupidità della religione. Inoltre Clarke ci spiega, nell’introduzione, alcuni dettagli tecnico-narrativi: Taprobane è un adattamento per fini narrativi dello Sri Lanka. E così il monte Sri Kanda altro non è che il Sri Pada, Yakkagala è Sigiriya e così via. Clarke ci rende conto dello scarto fra realtà e fantasia dei luoghi da lui citati. Sono anche presenti due righe di spiegazione sull’ascensore spaziale, ideato nella realtà ma per ora irrealizzabile. Per chi non è abituato alle opere di Clarke segnalo che la sua fantasia ha solide basi “reali”.

Curiosità:

Per darci l’idea dei problemi tecnici che dovrà affrontare la torre spaziale si cita l’incidente del ponte sul Tacoma Narrow, del 1940 (p. 110). Il video vale più di mille parole.

Non solo qui troviamo un’anticipazione di Internet, ma anche dei Google Alerts: è il Sommario degli Interessi Personali, a pagina 110.

Il virus Golgota a p. 173 mi ricorda molto l’AIDS.

Curiosa motivazione del nostro sentimento religioso a pagina 71 e 174: Dio come conseguenza del nostro particolare modo di venire al mondo? Bah…

Buona lettura!

L’indispensabile /38 (con minicomizio)

martedì 20 agosto 2013

Io voglio sperare che certa tecnologia sia nata per rendere la vita più facile ai disabili, ma temo che non sia così. Sono quasi certo che sia in vendita e acquistata per puro divertimento tecnologico:

Attacco informatico… alle toilette?

Sicurezza informatica surreale: anche le lampadine sono sotto attacco

di Paolo Attivissimo

Il problema, come evidenziano gli articoli di Paolo, è che chi progetta questi telecomandi evoluti non ha nessuna idea di come metterli in sicurezza, ovvero di impedirne l’uso fraudolento. Non è solo un problema di lampadine: ci sono anche apricancelli, termostati e automobili. Mettere in rete le cose implica un cambio di prospettiva (e di costi) che spesso gli ideatori di questi aggeggi ignorano (o decidono di ignorare). Per questo motivo il mio lettore blu ray (sì, anche lui può andare su internètte) se ne sta ben lontano dalla rete.

Aggiornamento 23/08/2013:
Lui è più bravo di me in certi comizi (in inglese):
Hacking Consumer Devices
di B. Schneier

L’indispensabile /37 – Mutande /2

martedì 20 agosto 2013

Linkiesta è recidiva, in fatto di mutande. E anche io:

Mutande antiodore high-tech per lasciarsi andare in pace: il declino inizia da qui
di Serena Cappelli

In abbinamento:

Pazze invenzioni cinesi: il silenziatore per scorregge diventa realtà
di Bonsai TV

Mutande

domenica 18 agosto 2013

Linkiesta esce con un articolo ferragostano:

Lo slip bianco, simbolo di un’Italia vecchia e in crisi
Storia di un 27enne a Londra, che ancora indossa le orribili mutande bianche comprate dalla mamma.
di Alberto Mucci

Ora, capisco il caldo, ma facciamoci una doccia fredda e riflettiamo. Stiamo parlando di mutande. Indumento intimo per eccellenza. Ognuno si sceglie colore, tessuto e foggia che vuole e che ritiene più comodo. Il discorso si potrebbe chiudere qui. Ma fa caldo e ora una doccia fredda non mi va.

Quindi: io le mutande in poliestere ed elastan, colorate, le ho viste e toccate. Ero al mercato e una cliente mi voleva convincere che erano belle e comode, che suo marito le portava soddisfatto. Io ho detto “no, grazie” e le ho lasciate lì semplicemente perché certi tessuti fra le palle non li voglio. Per dire. Un altro farà come vuole. Poi le ho prese bianche, di cotone, formato boxer. Comodissime, in lavatrice non devo pensare agli abbinamenti di colore e ogni temperatura è quella giusta.

Secondo punto: le mutande come accessorio moda pro cuccaggio. Caro 27enne, alla mia età, ma anche alla tua ormai, quando si arriva in mutande uno davanti all’altra e si pensa alle rispettive mutande al posto di pensare come togliersele e cosa fare dopo… bè, forse è ora di richiudere gli imballaggi e cambiare partner.

Per finire: la mamma che compra le mutande col o per il figlio. A chi interessa con chi compro le mutande? E le scarpe? Chi viene con me a fare la spesa del sabato? Interessa a qualcuno? Non sapevo che fosse così entusiasmante, che fosse il segno di cambiamenti epocali. Pensavo che ognuno si organizzasse come può e come vuole. La prossima infornata di mutande, che faccio?, metto un avviso per accompagnarmi? Interessano anche magliette e pantaloni?

Capisco che alla mamma vanno date tutte le colpe e un poco anche al papà. Ma se fai dei lavori col pubblico e vieni pagato 12 mesi dopo, se vieni pagato, andare a comprare le mutande con la mamma potrebbe essere una necessità, non una scelta. A meno che anche chi ci governa vada a comprare le mutande con la mamma. Allora tutto si spiega.

Buona mutanda a tutti!

Comunicazione di servizio

venerdì 9 agosto 2013

Io e Lacomizietta facciamo una piccola pausa.
Commenti in moderazione.
Abbiate pazienza.

Vandali

mercoledì 7 agosto 2013

Da Repubblica:

Gessate, imbratta un vagone del metrò: beccato writer tedesco, complici fuggiti
Il personale dell’Atm ha notato un gruppo di ragazzi che imbrattavano i treni. Il ragazzo è stato denunciato per imbrattamento e invasione di terreni. I complici sono stati rincorsi, ma sono riusciti a fuggire

Non è la prima volta che leggo sui giornali di vandali sorpresi a imbrattare metro e mezzi pubblici. La cosa che mi stupisce è che spesso (sempre?) sono stranieri nordici, svizzeri, tedeschi, eccetera. Vengono apposta in italia per fare atti di vandalismo. Come mai? Che se lo facessero nel loro paese li costringerebbero a pulire con la lingua e da noi se la cavano con un buffetto?