Archive for settembre 2013

L’indispensabile /42

sabato 28 settembre 2013

La domanda è: a cosa mi serve il display curvo su un furbofono? Perché dovrei arrotolare un telefono? Però intanto qualcuno l’ha pensato e forse già costruito. L’ufficio markètting si sta spremendo le meningi per farcelo piacere.

Samsung annuncia il cellulare col display curvo
L’azienda coreana è pronta a lanciare il primo smartphone arrotolabile.

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Se pensavate di poter sfuggire ai Google Glass per via dei vostri occhiali da vista, scordatevelo.

Gli occhiali per gli ipovedenti
OrCam trasforma qualsiasi paio di occhiali in dispositivi a realtà aumentata per aiutare chi ha problemi di vista.

Ringrazio ZeusNews per il materiale di questa rubrica.

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Sono Versatile e non lo sapevo!

sabato 28 settembre 2013

E’ successo questo: un giorno qualcuno si è inventato il Versatile Blogger Award, che in italiano suonerebbe più o meno Premio Blogger Versatile. Non so cosa voglia dire l’aggettivo versatile riferito ad uno scribacchino di blog, però se lo pronunciate all’inglese, vesatail, ˈv3ːsəˌtaɪl per i precisini, suona molto figo. Il premio consiste in questo: ci si sveglia un bel mattino e si scrive un elenco di quindici blog che meritano di essere letti e si raccontano sette aspetti della propria personalità, fittizia o reale. Poi si invitano i quindici fortunati a fare altrettanto. Per rendere tutto più professionale qualcuno ha creato anche un logo che quindi è da includere nel post.

Lo so cosa state pensando. E’ la versione 2.0 della catena di S. Antonio.

Ora io ho un problema, anzi due, diciamo tre. Il primo è che io odio le catene di S. Antonio. Il secondo è che sono stato nominato da Aliceland come Versatile Blogger Award. Il terzo problema deriva dal fatto che la cosa mi ha fatto molto piacere, perché sapere di piacere a qualcuno è cosa buona e giusta.

Avevo detto tre problemi e sono già al quarto: che faccio io adesso? Metto da parte la mia repulsione per le catene di S. Antonio e continuo il gioco? O faccio finta di nulla? (Aliceland è stata ringraziata via mail.) O faccio una via di mezzo?

Dopo lunga riflessione ho deciso che farò la via di mezzo che consiste in questo: non chiamerò più il gioco Versatile Blogger Award e quindi i nominati potranno continuare a fare finta di nulla; i nominati non saranno quindici e le cose su di me non saranno sette.

Di blog io ne seguo tanti e molto vari. Alcuni mi chiedono come faccia, che seguire tanti blog richiede molto tempo. Non è vero. Una ventina di blog non richiedono più di un’ora al giorno. Basta non seguire la TV e saltare le pause caffè e l’ora salta fuori. Inoltre seguire non significa leggere sempre tutto e trovare tutto interessante, significa setacciare i titoli dei post alla ricerca di qualcosa di interessante. Anche mezz’ora basta. Se poi non commentassi spesso per dire la mia dimezzerei i tempi. Molti dei blog che seguo sono molto conosciuti e non hanno bisogno di pubblicità. Li riconoscerete sicuramente nel blog roll sulla destra. Altri sono stati nominati da Aliceland e non mi ripeterò. (Ciao Mfisk!)

Ne rimangono tre fra i miei più seguiti:

Sempre un po’ a disagio, del Disagiato e LoScorfano, un ex librario e un professore di italiano. Ci troverete raccontate le loro opinioni e viste sul mondo scritte in modo originale. In particolare Lo Scorfano è molto bravo a rendere interessante la Divina Commedia, ma da molto tempo ormai non scrive più e quindi aspettiamo o voi che lo conoscete per la prima volta andrete a cercare i suoi post in giro per il web, magari nella sua vecchia casa.

Edue, burbero e bieco illuminista, appassionato di auto e di oggetti Apple che però denigra ogni volta che sia possibile. Anticlericale che io non potrei nemmeno allacciargli i sandali.

Un, due, tre, via, di Tinni. Scrive benissimo ed è capace di fare dei veri propri quadri prendendo spunto da fatti di vita quotidiana.

E gli altri? E gli altri magari un altro giorno.

La cosa su di me, o meglio, sul blog. Nessuno mi ha mai chiesto come sia nato il nome del blog, ilcomizietto. O la cosa è molto evidente, visto che scrivo su tutto anche senza saperne nulla, o i miei lettori sono molto timidi. Il nome deriva dai bonari cazziatoni della ex moglie, che quando mi mettevo a parlare di argomenti che non interessavano a nessuno non mi interrompevo finché non ero arrivato alla fine. Erano i miei comizi. Non che lei fosse da meno. Diciamo uguale, con la differenza che a lei non si poteva dire nemmeno per scherzo che quello che stava dicendo annoiava. E’ un male di famiglia, ereditato dalla figlia. Infatti Lacomizietta è diventata la vera star di questo blog. Quindi ilcomizietto è il luogo dove riporre osservazioni e pensieri che non sempre trovano spazio nel mondo reale, anche se alcune cose sono cambiate e i comizi veri li faccio ancora diluendoli fra amici e parenti.

Buona lettura!

L’uomo bionico

sabato 28 settembre 2013

Mi sembra una notizia meravigliosa:

World’s First Bionic Leg Makes Headlines in NEJM and Around the World
New England Journal of Medicine Case Study Highlights Unprecedented Technology for Lower-Limb Amputees

Dove si racconta che una gamba amputata è stata rimpiazzata da un arto artificiale interfacciato con i nervi nel punto dell’amputazione. L’arto risulta quindi guidato dal cervello del proprietario. Insomma, ci stiamo avvicinando all’Uomo da sei milioni di dollari. Ma, speriamo, più economico.

Video qui:

Usa: la prima gamba bionica a controllo ”mentale”

[libro] Il terrore dalla sesta luna

venerdì 27 settembre 2013

Autore: Robert Anson Heinlein
Titolo: Il terrore dalla sesta luna (The Puppet Masters)
Editore: Mondadori
Altro: 1ª ed. originale 1951; edizione Mondadori: 1990; Traduzione: Piero Anselmi; Introduzione di Giuseppe Lippi; fantascienza; ISBN 9788804341031; p. 294

Voto: 6/10

Anche per questo volume Heinlein ebbe problemi editoriali. Pubblicato per la prima volta sulla rivista Galaxy nel 1951, l’editore si prese la libertà di apportare modifiche stilistiche al romanzo. Non essendo un tema inesplorato, Heinlein si arrabbiò non poco: il suo stile era la vera novità della storia. Anche la successiva edizione con la Doubleday costrinse Heinlein ad apportare modifiche che non riteneva necessarie. Non ho capito, dall’introduzione, se noi abbiamo la fortuna di leggere l’originale voluto da Heinlein o la versione Doubleday. (Di sicuro non è la versione “Galaxy”)

La storia è il classico dei classici della fantascienza: l’invasione aliena della Terra. In un futuro prossimo (2007) dei lumaconi provenienti da Titano si attaccano alla schiena degli uomini assorbendone le conoscenze e imponendo la loro volontà. Sulla Terra, finanziato dagli USA, c’è un Servizio ultra segreto che ha mano libera su tutto. Il Vecchio ne è il capo, Sam e Mary sono i suoi agenti migliori. Il Servizio è il primo ad accorgersi dell’invasione e ha fin da subito due problemi: convincere il Presidente degli Stati Uniti dell’invasione e fermare l’invasione. Sembra facile, ma non lo è affatto. Nella trama avrete anche una storia d’amore e il racconto del passato di Mary, che rimarrà abbastanza misterioso fino a tre quarti del romanzo.

Poiché i lumaconi alieni sembrano non avere una coscienza individuale, ma solo collettiva, e sono dei parassiti, nel romanzo non mancano frecciatine al governo sovietico, paragonato, senza troppi giri di parole, al sistema alieno di controllo degli ospiti. Oggi quelle osservazioni ci fanno sorridere, ma al tempo, immagino, specie negli USA, dovevano mettere paura.

La lettura scorre veloce, piena di azione e colpi di scena.

Dal romanzo, nel 1994, è stato ricavato un film, che non ho visto.

Qualche refuso nella stampa.

Buona lettura!

Una lettera al Papa /3

martedì 24 settembre 2013

Ormai è un’epidemia di lettere fra il Papa e i miscredenti.

Riassunto di questa puntata:
Il Professor Odifreddi (matematico) nel 2011 pubblica un libro dal titolo Caro Papa, ti scrivo. Dopo due anni il Papa, che nel frattempo è diventato Papa Emerito, gli risponde. Odifreddi è commosso fino al midollo, dimostrando di essere freddo solo di cognome. Commozione intellettuale? Fino ad un certo punto (sottolineatura mia):

“Una sorpresa e un’emozione che non vengono scalfite dal fatto di essere dei miscredenti, perché l’ateismo riguarda la ragione, mentre le personalità e i simboli del potere agiscono sui sentimenti.”

Di cosa hanno parlato? Dovrei leggere il libro di Odifreddi, per iniziare, ma non ne ho la minima intenzione. Di sicuro Odifreddi deve aver detto qualcosa sulla figura storica di Gesù. Con un Papa discuti della figura storica di Gesù?! E’ come se uno studente chiedesse al professore di Matematica durante la lezione qualcosa sulla vita quotidiana di Gauss. Interessante. Magari al bar dopo la lezione, però. Figurati poi se un papa, dopo più di 2000 anni di cattolicesimo, si fa fregare su questo punto! E’ come pretendere di insegnare a Gauss la matematica. Infatti lo smonta in un minuto.

Odifreddi deve aver trattato la materia religiosa come un teorema di matematica. Solo che la religione non è matematica; e quindi neanche l’ateismo lo è. Anche qui il Papa ha gioco facile:

“Vorrei, però, soprattutto far ancora notare che nella Sua religione della matematica tre temi fondamentali dell’esistenza umana restano non considerati: la libertà, l’amore e il male. […] Una religione che tralascia queste domande fondamentali resta vuota.”

Come non dare ragione al Papa? (Io che do ragione a Ratzinger… Un vero miracolo!) Per questo motivo penso che il libro di Odifreddi sia sicuramente un ottimo libro di matematica, ma un pessimo libro di religione.

Mi sono venute manie di grandezza. Come faccio a scrivere al Papa? Mi piacerebbe sapere che ne pensa delle idee di Fromm. In quante pagine me le smonterà? Poi magari gli faccio cambiare idea sull’ora di religione a scuola…

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Ratzinger: “Caro Odifreddi le racconto chi era Gesù”
La fede, la scienza, il male. Un dialogo a distanza fra Benedetto XVI e il matematico. Su Repubblica in edicola
BENEDETTO XVI – JOSEPH RATZINGER

Odifreddi: “Così Ratzinger mi ha risposto”

Domande esistenziali /11

lunedì 23 settembre 2013

E’ più [beeep] mettere il copyright sul design di un orologio o copiarlo senza dire nulla ai agli autori detentori dei diritti di copyright? (Sicuramente pagare un orologio 15 milioni di euro non è una mossa economicamente vantaggiosa.)

Lungimiranza

domenica 22 settembre 2013

Dal Corsera il ministro Saccomanni:

«Io non mi metto alla disperata ricerca di un miliardo se poi a febbraio si va a votare. Tutto inutile se una campagna elettorale è già iniziata»

Mi viene in mente una possibile scena, ci tengo a precisare, del tutto ipotetica e inventata:

Medico di Saccomanni: Lei ha la antanite sbirula.
Saccomanni: E cos’è?
M: E una deformazione isomorfica lineare differenziale alla valvola tricuspide del malleolo del cuore. Quasi come se fosse antani.
S: Ma… non ho capito nulla. Ma è grave?
M: Eeeee…. dipendeeee….
S: Da cosa dipende?
M: Io fra tre mesi vado in pensione….
S: E allora?
M: E allora… rifaccia la visita fra tre mesi. Così il mio collega vedrà cosa è meglio fare.
S: E nel frattempo? Ma ci arrivo fra tre mesi?
M: Maaa… forse. Se è fortunato….
S: Ma non mi può operare subito lei? Io pago, sa!
M: Noooo… è che questa operazione riesce una volta su due. Io non voglio avere rogne. Se va male poi ho l’indagine dell’ordine dei medici e l’autopsia… sono cose spiacevoli. Poi lei è un personaggio in vista. Io voglio andare in pensione tranquillo.
S: E se non faccio l’operazione entro tre mesi?
M: Ha il 30% di possibilità di arrivarci fra tre mesi.
S: Ma allora mi operi!
M: Ma non ci penso nemmeno! Queste valutazioni sono sempre molto soggettive… l’antanite sbirula è una malattia che si studia da pochissimo. Nessuno potrebbe dirmi nulla per non averla operata subito. Tutti avrebbero da ridire se l’operassi e lei morisse. Io voglio andare in pensione tranquillo. Ma scusi! Proprio Lei mi fa questi discorsi?! Non era lei che non si dava da fare per sistemare i conti dello Stato perché dopo pochi mesi si sarebbe andato a votare? Anche lei è andato in pensione tranquillo, no? E perché non dovrei andarci io?
S: Ma qui ci va di mezzo la mia vita!
M: E la vita di un intero Stato vale di meno della sua?
S: Ma lì era un discorso politico. La situazione era complessa…
M: Anche il suo caso clinico è identico.
S: E quindi? Vado da un altro, allora!
M: Non troverà nessuno. Io sono l’unico esperto di antanite sbirula.
S: E fra tre mesi?
M: Fra tre mesi il mio collega si specializzerà in antanite sbirula. L’opererà lui. Così farà esperienza. Vada fiducioso! Stia in salute!… Infermiera? Mi chiemi il prossimo!

Forza Italia

giovedì 19 settembre 2013

Mi sono fatto coraggio e ho visto il videomessaggio di Silvio. E’ bastato pensare di abitare in Australia ed è stato molto commovente, veramente.

1) Silvio è molto arrabbiato e deluso da tutta una serie di cose avvenutegli in questi ultimi anni. I processi che gli sono andati male lo hanno deluso tantissimo. E anche i suoi potenziali elettori che non gli hanno dato la maggioranza assoluta, lo hanno deluso tantissimo. Forse anche la moglie e alcuni suoi amici lo hanno deluso. Insomma, un periodaccio di delusioni. Lo capisco, sapete. Ci sono questi periodacci. Però, Lui, nonostante tutto, sta e starà ancora in piedi. Ottimismo prima di tutto. Avanti dritto, fino alla morte, fino alla fine. Verso la conquista dell’Italia, del potere, del benessere per tutti e anche della vita eterna, se potesse prometterla senza ridere. Lui ci sarà ad aiutarci nelle nostre battaglie. Rassicurante.

2) Silvio non parla per argomentazioni. Non c’è spazio per il dubbio o anche solo un legame logico fra una frase e l’altra. Tutte le sue frasi sono vere in sé, apodittiche. Evidenti perché lo dice lui. Si contraddicono con quello che disse ieri? E allora? Oggi sono così, verità vere e inconfutabili. Ha avuto 50 processi? Sì. E’ innocente? Sì. Non c’è spazio per il grigio e il nero è bandito dalla tavolozza. Gli altri colori li mette lui. E’ vietato anche cambiare canale. Un ragionamento di una semplicità disarmante. Anche troppo. Però ha un punto debole: la memoria. Non quella degli altri, ma la propria, che i suoi fan non credono alla memoria altrui. La memoria è quella cosa che fa ricordare tutte le promesse fatte e non mantenute, e tutte le contraddizioni con quanto disse ieri. Se il suo elettore si ricorda qualcosa, è la fine. Si sentirà preso per il [beeep] e addio maggioranza. E’ meglio ripetere spesso con chi siamo in guerra. Nel suo caso è facile: i comunisti. E ripetiamo in coro che lui ha ragione.

3) Io gli vorrei credere, veramente. Vorrei che ci fossero tutti i comunisti che dice lui, invidiosi, rancorosi e anche stronzi. Ma dove sono? Dove li vede, che io non li vedo? Ho invece l’impressione che siamo rimasti in pochissimi e tutti divisi. Mannaggia!

4) Sottoscrivo pienamente il suo richiamo all’azione politica. Se credi in qualcosa, datti da fare. Non stare lì a poltrire. Bravo! Ben detto! Solo che non ti aspettare, caro Silvio, che tutti si alzino dalla poltrona per sintonizzarsi meglio su Studio Aperto. C’è anche qualcuno che si alza per spegnere la tv. ‘Tento, tì…

La fine del mondo è vicina /17 – Stirare

mercoledì 18 settembre 2013

Io, che non vedo l’ora di andare in pensione per non dover stirare più neanche una camicia; io, che da anni stiro tutto il mio malloppo una volta a settimana alla sera guardando un telefilm; io, che se fossi uno stilista inaugurerei la moda del non stirato; io, che la roba asciutta la accumulo nell’armadio fino a quando non entra più nemmeno un calzino e pesco direttamente dal mucchio alla mattina; io, che amo stirare come avere la sabbia nelle mutante; io, dicevo, ieri mi sono sorpreso a stirare le federe e il bordo del lenzuolo. Perché così si piega meglio.

(Non è vero. Sono incapace di piagare qualsiasi cosa. Anche piegate le lenzuola sono una massa informe. Di solito, poi, le lenzuola le appallocco e rimangono nell’armadio fino al prossimo cambio.)

Fate qualcosa!

Pena di morte negli USA

domenica 15 settembre 2013

Interessante articolo da IlPost:

La volta che gli Stati Uniti quasi abolirono la pena di morte
Era il 1972, la Corte Suprema la sospese per quattro anni ma poi fu vittima di «un capolavoro di manipolazione»
di Rossella Quaranta