E’ successo questo: un giorno qualcuno si è inventato il Versatile Blogger Award, che in italiano suonerebbe più o meno Premio Blogger Versatile. Non so cosa voglia dire l’aggettivo versatile riferito ad uno scribacchino di blog, però se lo pronunciate all’inglese, vesatail, ˈv3ːsəˌtaɪl per i precisini, suona molto figo. Il premio consiste in questo: ci si sveglia un bel mattino e si scrive un elenco di quindici blog che meritano di essere letti e si raccontano sette aspetti della propria personalità, fittizia o reale. Poi si invitano i quindici fortunati a fare altrettanto. Per rendere tutto più professionale qualcuno ha creato anche un logo che quindi è da includere nel post.
Lo so cosa state pensando. E’ la versione 2.0 della catena di S. Antonio.
Ora io ho un problema, anzi due, diciamo tre. Il primo è che io odio le catene di S. Antonio. Il secondo è che sono stato nominato da Aliceland come Versatile Blogger Award. Il terzo problema deriva dal fatto che la cosa mi ha fatto molto piacere, perché sapere di piacere a qualcuno è cosa buona e giusta.
Avevo detto tre problemi e sono già al quarto: che faccio io adesso? Metto da parte la mia repulsione per le catene di S. Antonio e continuo il gioco? O faccio finta di nulla? (Aliceland è stata ringraziata via mail.) O faccio una via di mezzo?
Dopo lunga riflessione ho deciso che farò la via di mezzo che consiste in questo: non chiamerò più il gioco Versatile Blogger Award e quindi i nominati potranno continuare a fare finta di nulla; i nominati non saranno quindici e le cose su di me non saranno sette.
Di blog io ne seguo tanti e molto vari. Alcuni mi chiedono come faccia, che seguire tanti blog richiede molto tempo. Non è vero. Una ventina di blog non richiedono più di un’ora al giorno. Basta non seguire la TV e saltare le pause caffè e l’ora salta fuori. Inoltre seguire non significa leggere sempre tutto e trovare tutto interessante, significa setacciare i titoli dei post alla ricerca di qualcosa di interessante. Anche mezz’ora basta. Se poi non commentassi spesso per dire la mia dimezzerei i tempi. Molti dei blog che seguo sono molto conosciuti e non hanno bisogno di pubblicità. Li riconoscerete sicuramente nel blog roll sulla destra. Altri sono stati nominati da Aliceland e non mi ripeterò. (Ciao Mfisk!)
Ne rimangono tre fra i miei più seguiti:
Sempre un po’ a disagio, del Disagiato e LoScorfano, un ex librario e un professore di italiano. Ci troverete raccontate le loro opinioni e viste sul mondo scritte in modo originale. In particolare Lo Scorfano è molto bravo a rendere interessante la Divina Commedia, ma da molto tempo ormai non scrive più e quindi aspettiamo o voi che lo conoscete per la prima volta andrete a cercare i suoi post in giro per il web, magari nella sua vecchia casa.
Edue, burbero e bieco illuminista, appassionato di auto e di oggetti Apple che però denigra ogni volta che sia possibile. Anticlericale che io non potrei nemmeno allacciargli i sandali.
Un, due, tre, via, di Tinni. Scrive benissimo ed è capace di fare dei veri propri quadri prendendo spunto da fatti di vita quotidiana.
E gli altri? E gli altri magari un altro giorno.
La cosa su di me, o meglio, sul blog. Nessuno mi ha mai chiesto come sia nato il nome del blog, ilcomizietto. O la cosa è molto evidente, visto che scrivo su tutto anche senza saperne nulla, o i miei lettori sono molto timidi. Il nome deriva dai bonari cazziatoni della ex moglie, che quando mi mettevo a parlare di argomenti che non interessavano a nessuno non mi interrompevo finché non ero arrivato alla fine. Erano i miei comizi. Non che lei fosse da meno. Diciamo uguale, con la differenza che a lei non si poteva dire nemmeno per scherzo che quello che stava dicendo annoiava. E’ un male di famiglia, ereditato dalla figlia. Infatti Lacomizietta è diventata la vera star di questo blog. Quindi ilcomizietto è il luogo dove riporre osservazioni e pensieri che non sempre trovano spazio nel mondo reale, anche se alcune cose sono cambiate e i comizi veri li faccio ancora diluendoli fra amici e parenti.
Buona lettura!