Autore: Isaac Asimov
Titolo: Preludio alla fondazione (Prelude to Foundation)
Editore: Mondadori
Altro: edizione 1989, ISBN 8804324503, p. 410, Traduzione di Piero Anselmi
Voto: 10/10
I romanzi di Asimov sono per me come il primo bacio, il primo amore. Sono belli nonostante tutto.
Rimasi folgorato dalle sue opere che avevo 13 anni, iniziai proprio con il Ciclo della Fondazione, Cronache della Galassia (Prima fondazione) che presi per caso in biblioteca. Da allora ogni cosa che sa di fantascienza di Asimov è passata per le mie mani ad eccezione di un romanzo, che non so per quale motivo, non ha mai preso piede: Viaggio allucinante.
Ma veniamo a noi.
Il romanzo si ambienta in un lontanissimo e imprecisato futuro, siamo nei dintorni del 12.000 dell’Era Galattica. Da 12.000 anni l’uomo ha colonizzato l’intera galassia. Non ci sono altre specie intelligenti nella Galassia e l’Impero Galattico, col suo imperatore, governa tutti i mondi conosciuti. Ma l’impero è in declino, la scienza e la tecnica che hanno permesso di colonizzare i mondi conosciuti non trainano più le culture e le società della galassia. I particolarismi dei vari settori predominano sul bene dell’Impero, la lotta per la conquista del potere imperiale è sempre dietro l’angolo, le spinte scissioniste si fanno sempre più forti. Hari Seldon, un anonimo matematico di Helicon, un mondo periferico, ipotizza lo sviluppo di una nuova disciplina, la psicostoria, capace di dare agli studiosi indicazioni sul comportamento della società imperiale. Con questa disciplina, se sviluppata, si potrebbero avere indicazioni su come fermare il declino imperiale e su come invertirlo. Seldon ne parla in un convegno di matematica su Trantor, il pianeta capitale dell’Impero, ed Eto Demerzel, il primo ministro dell’Imperatore Cleon I, rimane subito colpito dalla sua relazione. Non è l’unico. Molte persone potenti hanno avuto notizia di questa nuova scienza e immaginano di utilizzarla per scopi più o meno nobili. Inoltre Seldon ha solo dimostrato che una simile scienza sarebbe possibile, ma non ha in mano nulla. La psicostoria è tutta da inventare. Riuscirà il nostro eroe a salvarsi dai vari poteri dell’impero? Riuscirà il nostro eroe a iniziare lo sviluppo della psicostoria? Chi è veramente Eto Demerzel? Che diavolo è la Fondazione?
Il romanzo si inserisce in un’opera iniziata negli anni ’50, il Ciclo della Fondazione. E’ un prequel, e fa da trait d’union fra il Ciclo dei Robot e il Ciclo della Fondazione, dando vita ad una vastissima e lunghissima descrizione della nostra storia futura.
L’assenza di specie aliene è dovuta all’editore degli anni ’50, che non le voleva nelle opere da lui pubblicate e Asimov ammise di aver preso spunto, per questo ciclo, dalla storia dell’Impero Romano.
La prosa è essenziale, i fatti si susseguono serrati e si arriva alla fine alla velocità della luce. Unico difetto che ammetterei oggi, con la vecchiaia, sono i dialoghi a volte un po’ troppo “razionali” se mi passate il termine. Altri autori avrebbero fatto parlare il narratore per la descrizione delle situazioni, Asimov lascia parlare i protagonisti.
Buona lettura!
Tag: asimov, ciclo della fondazione, fantascienza, preludio alla fondazione
sabato 21 dicembre 2013 alle 23:05
[…] romanzo va letto dopo aver letto Preludio alla Fondazione, se volete che abbia un senso. I protagonisti, almeno all’inizio, sono gli stessi della fine […]
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giovedì 2 gennaio 2014 alle 21:32
[…] che in realtà è composto da cinque storie brevi indipendenti fra loro. Se avete letto i primi due romanzi della ciclo sapete cosa è la psicostoria, chi è Hari Seldon e sapete tutto quello che […]
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venerdì 10 gennaio 2014 alle 23:30
[…] primo. Quindi è necessario che chi arriva qui per la prima volta si ripassi le puntate precedenti: 1, 2, […]
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lunedì 17 febbraio 2014 alle 7:05
[…] puntate precedenti: 1, 2, 3 e […]
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sabato 8 marzo 2014 alle 0:28
[…] puntate precedenti: 1, 2, 3, 4 e […]
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martedì 25 marzo 2014 alle 22:53
[…] puntate precedenti: 1, 2, 3, 4, 5 e […]
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