Autore: Isaac Asimov
Titolo: L’altra faccia della spirale (Second Foundation)
Editore: I Libri dell’Unità
Altro: Pagine: IX + 208, Traduzione di Cesare Scaglia, presentazione di Carlo Pagetti, postfazione di Isaac Asimov, prima edizione inglese: 1952, edizione L’Unità: 1993
Voto: 10/10 (Come avrete capito ci sono autori che hanno 10 a prescindere. Asimov è uno di questi.)
Le puntate precedenti: 1, 2, 3 e 4.
Questo è il terzo e ultimo capitolo del ciclo della Fondazione degli anni ’50.
Il lavoro della Seconda Fondazione è intenso e molto rischioso: gli psicostorici, dopo lo sconquasso portato dal Mule, devono far confluire la Storia nei giusti binari del Piano Seldon. Il progetto di far rinascere la Galassia in un Nuovo Impero è ancora attuale per la Seconda Fondazione, ma i margini di manovra sono strettissimi, si dovrà fare affidamento su molti comportamenti individuali difficilmente prevedibili. I vari personaggi sono quindi tutti manovrati dagli psicostorici, con tranelli e controtranelli degni di 007. Alla fine il Piano Seldon sarà ripristinato? Domanda facile, dai. Però siamo solo a tre secoli dall’inizio del Piano e il Piano ne prevede dieci. Le avventure non mancheranno e infatti la saga continua con L’orlo della Fondazione.
Una nota importante. Alla fine del romanzo saprete finalmente dov’è la Seconda Fondazione. I più bravi di voi scommetto l’avranno intuito già da Fondazione anno zero Lasciate gli altri arrivare fin qui.
L’introduzione di Carlo Pagetti è interessante. Chi ha l’edizione dell’Unità le dia un’occhiata.
La postfazione di Asimov racconta la genesi della saga. Anche questa merita la lettura.