Da ilPost:
I rischi di fare pipì in piscina
Non è una cosa schifosa-ma-innocua come si pensava: l’acido urico reagisce con il cloro, formando composti chimici pericolosi per la salute, dice una ricerca
Da ilPost:
I rischi di fare pipì in piscina
Non è una cosa schifosa-ma-innocua come si pensava: l’acido urico reagisce con il cloro, formando composti chimici pericolosi per la salute, dice una ricerca
Dopo aver letto il divertente post di Tiasmo:
Poesia bambina: il dolce stil nostro.
sull’uso creativo della lingua da parte dei suoi figli, mi sono ricordato che nella mia collezione mancano due neologismi importanti:
Tot’n, che vuol dire campanile e appete, che vuol dire camper. Sono stati creati quando Lacomizietta era molto piccola e quindi sono sfuggiti alla catalogazione. Ma mentre il secondo è caduto in disuso, dopo essere stato usato in numerosi racconti, il primo è rimasto nella lingua familiare sotto forma di Piazza Tot’n, ovvero Piazza della Pieve a S. Donato, dove ovviamente campeggia un campanile.
Repubblica cartacea è cambiata, ma per fortuna quella web è rimasta uguale:
“Posta” le tue foto di Instagram sulle unghie
Dove si racconta che due ragazze si sono inventate un metodo per stampare un’immagine da applicare sulle unghie. L’idea è ancora in fase di progetto su Kickstarter, ma non ho dubbi che diventerà realtà.
Il quid che mi ha permesso di inserire a pieno titolo questa non notizia nella rubrica fine del mondo è arrivato alla lettura dell’espressione un’App davvero girly. È troppo per la mia vecchiaia.
Autore: Isaac Asimov
Titolo: Fondazione e Terra (Foundation and Earth)
Editore: Mondadori
Altro: ISBN 8804301929, Traduzione di Piero Anselmi, prefazione dell’Autore, I ed. originale 1986
Voto: 10/10
Le puntate precedenti: 1, 2, 3, 4, 5 e 6.
Siamo arrivati alla fine della lunga saga. I romanzi precedenti sono necessari per apprezzare questo ultimo capitolo, quindi do per scontato che siete arrivati fin qui avendo letto i primi sei romanzi.
Trevize, dopo aver trovato Gaia e scoperto la vera natura della Seconda Fondazione, decide che l’intera Galassia si evolverà come ha fatto Gaia e diventerà Galaxia, un super organismo dai poteri eccezionali. Il progetto Seldon, caro all’Autore, sarà abbandonato. A Trevize, per motivi oscuri, è stato dato il peso di questa scelta e tutti eravamo convinti che gli fosse stato dato da Gaia. Ma come stanno veramente le cose? Per quale ragione Trevize ha scelto Galaxia e non il Piano Seldon per il futuro della Galassia? Per risolvere l’enigma Trevize si mette in testa che deve ritrovare la Terra, il pianeta originario del genere umano e di cui si è persa ogni traccia. O meglio: qualcuno si è preoccupato di far sparire ogni traccia! Si ripercorrerà quindi a ritroso la storia galattica inventata da Asimov, anche in altri romanzi (v. il Ciclo dei Robot e i romanzi degli spaziali), fino a ritrovare l’origine di Gaia e del piano Seldon. (Del Piano Seldon già sapevamo, ma non di Gaia.)
Tutto sembra chiarito, ma un’ultima frase lascia un interrogativo inquietante. Tutto andrà bene? Il futuro è ormai in mani sicure? Purtroppo per noi Asimov non ha avuto modo di continuare la storia del futuro.
Ora un piccola considerazione di carattere editoriale. Asimov è morto nel 1992. Asimov è uno dei pochi autori di fantascienza che vende sempre, che è ristampato sempre, che è conosciuto da quasi tutti. In libreria metà scaffale dedicato alla fantascienza se lo dividono lui e Dick. Le edizioni che ho letto io e che sono in circolazione sotto varie ristampe avrebbero bisogno di una decisa revisione editoriale: errori di stampa, non uniformità nella traduzione (psicostoria e psicostoriografia), frasi improbabili. Fatta la dovuta revisione sarebbe anche il caso di confezionare il tutto in un’edizione che non sia la carta riciclata degli Oscar Mondadori. Non vorrei dire, ma mettere Asimov nella collana dei Meridiani sfigurerebbe? Non credo. Avere un’edizione ebook sarebbe ora? Sì. Ma non si fa. La fantascienza non è considerata vera letteratura. (Non a caso i romanzi di fantascienza della Lessing si trovano in vendita solo on line.) Ebbene, se a qualcuno in Mondadori fischiano le orecchie, sappia che è colpa mia.
Non l’ho ancora letto, ma lo metto fra le cose interessanti sulla fiducia e lo leggerò quanto prima:
Breve storia dell’Ucraina, aggiornata fino a un momento fa
di Francesco M. Cataluccio
Il suo nome significa “sul confine”, ma si trova al centro dell’Europa ed è nella sua capitale Kiev che nacque la Russia
Da ilPost, un triste caso di (in)giustizia:
I vaccini e l’autismo
di Emanuele Menietti
La storia del presunto legame tra vaccinazione trivalente e autismo – tornata attuale in Italia per via di un’inchiesta giudiziaria – si deve a una delle più grandi frodi scientifiche degli ultimi cent’anni
Altre info da Bressanini (2009):
Da ilPost:
Non avete poi tanto da fare, sappiatelo
di Hanna Rosin – Slate
Studiosi americani che si occupano di come usiamo il tempo dicono che un po’ ce la raccontiamo: dovremmo smettere di pensare alle cose da fare, e farle soltanto
E, dico io, sarebbe anche ora di concederci un poco di noia…
Autore: Marco Santagata
Titolo: Dante – Il romanzo della sua vita
Editore: Oscar Mondadori
Altro: ISBN 9788804631828, 12,00 €, 474 pag, I ed. lug 2012
Voto: 8/10
Tutto quello che vorreste sapere su Dante Alighieri e non avete mai osato chiedere. Questo, in estrema sintesi, il contenuto del saggio, rivolto, occorre dirlo, ai neofiti della materia. Neofiti ma non sprovveduti, che i riferimenti storici, geografici e letterari all’epoca dantesca sono continui e circostanziati. Insomma, un piccolo ripasso di storia e letteratura studiata alle superiori sarebbe il caso di farlo, prima di avventurarsi nella lettura. Ma Santagata mette a nostro agio comunque, dando tutti i riferimenti necessari per capire il periodo storico. [Edit: Circa un terzo del volume sono note e riferimenti bibliografici. Contiene anche la rubrica del telefono di tutti i VIP vissuti fra il XIII e XIV secolo.]
Sulla vita di Dante ci sono pochissime informazioni, tanto che anche la sua data di nascita non è precisa. Santagata spreme ogni minuscolo indizio raccolto dai suoi scritti e da quelli dei suoi contemporanei per raccontarci la biografia più probabile del Nostro. Spesso è più un tirare ad indovinare, ma la ricostruzione appassiona sempre.
Non posso ovviamente ripercorrere la vita di Dante in questo post di recensione, ma alcune curiosità che mi hanno colpito le racconterò.
Dante nasce e vive a Firenze durante gli anni della lotta politica fra Guelfi e Ghibellini. Una lotta durissima e senza esclusioni di colpi: quando la parte avversa perdeva, lo spoils system (come direbbero gli ammericani di oggi) era radicale: confisca dei beni dei perdenti, esilio dei capi, distruzione delle proprietà cittadine. Siccome poco prima della nascita di Dante l’alternanza fra una fazione e l’altra fu intervallata da pochi anni, la Firenze dantesca assomigliava più ad una città bombardata che ad un luogo florido e sicuro. Nonostante questo, Firenze in quegli anni era la capitale finanziaria d’Europa ed una grande città in espansione. Questa situazione potrebbe spiegare il grande desiderio di Dante di una ritrovata armonia politica sotto l’insegna del potere temporale imperiale e quello spirituale guidato dal papato. Inutile dire che la storia andrà in direzione ostinata e contraria.
Beatrice è sì esistita veramente, e sicuramente lo colpì molto, ma non fu mai il suo vero amore. Fu invece un espediente letterario per le poesie d’amore cortese nella Vita Nova e per il personaggio profetico della Commedia. Era consuetudine non parlare mai di se stessi fra i letterati dell’epoca, e quindi Dante per le sue poesie d’amore creò il personaggio di Beatrice.
Dante aveva un ego smisurato. Era convinto di essere predestinato a cambiare il mondo con la sua arte. E ci riuscì, forse non come immaginava lui, ma ci riuscì. Alla fine della sua vita i suoi ammiratori erano tanti, nonostante il suo carattere non deve essere stato facile. Ogni cosa che ha scritto ha lasciato un segno originale nella storia della letteratura italiana. La Commedia ha assunto, dopo pochi anni dalla sua morte, il titolo di Divina e da allora non l’ha più perso. Oggi è fra le opere più studiate e famose del mondo.
Col metro di oggi Dante sarebbe fra i lecchini e i voltagabbana. Nato guelfo, divenne filoghibellino durante l’esilio, ritornò guelfo bianco per tentare di rientrare a Firenze, si dedicò infine alla poesia sotto il suo ultimo protettore, Guido Novello da Polenta. La Commedia, come dice Santagata, era un instant book per l’epoca, visto che raccoglieva i fatti di cronaca del tempo. Durante la stesura Dante non esitò ad usare la Commedia per esprimere la sua riprovazione su alcuni personaggi o per ingraziarsi i suoi protettori, mitigando, con molta abilità, alcune condanne dei loro parenti (v. per es. Alberto della Scala e suo figlio Cangrande, Pg XVIII 121-129 – Pd XVII). A settecento anni di distanza possiamo dire che quella fu un’ottima strategia di sopravvivenza, visto che trovò sempre qualcuno disposto a mantenerlo e a farlo studiare e scrivere. Cosa non facile, visto che da esiliati si rischiava sempre di essere uccisi in modo assolutamente legale. La politica dell’epoca assomigliava più ad un tutti contro tutti. I cambiamenti politici di Dante furono quindi un tentativo pacificazione politica immaginando l’Impero dedito al potere temporale e il Papato a quello spirituale. Pacificazione necessaria, fra l’altro, per il suo rimpatrio a Firenze. Tentativi falliti; politicamente parlando Dante fu per tutta la vita un disadattato.
Ci sarebbe ancora molto da scrivere, ma è meglio lasciarvi nelle pagine del professor Santagata.
Buona lettura!
Ormai cominciano ad essere tanti i de gustibus. Ho controllato. Ancora non avevamo l’abbinamento prosciutto di Parma – fragola. A pranzo, dopo un piccolo assaggio di lumache di mare.
(Chiedo scusa, ma la foto col telefono è venuta male.)
Spero che ilPost mi delizi al più presto di un articolo di approfondimento sulla forfora. Per ora mi devo accontentare del cerume:
Tutto sul cerume
Che cos’è davvero, a cosa serve, di cosa è fatto e perché cambia a seconda delle popolazioni
(Anche brufoli e punti neri non sarebbero male come idea…)
(Grazie a plus1gmt per la segnalazione.)