Giramenti e Ilcomizietto a Firenze

Ilcomizietto ieri (03/05/2014) è andato a Firenze a trovare il gruppo di pazzi raccolti dal blog Giramenti, alias Gaia Conventi. Occasione Tentativo per dare un volto agli avatar del blog. Tentativo, perché ho già dei problemi ad associare visi e nomi di tutti i giorni, figuriamoci che casino combinerò con 30 volti nuovi!

Ma partiamo dall’inizio. Dalla sveglia alle 7.30, passiamo alla colazione con pizza salsiccia e peperone con caffelatte, per arrivare a prendere il treno a Milano Rogoredo alle 9. (Italo, puntuale, pulito, comodo, quasi economico.) Sbarco alle 10.30 a Firenze dove piove quel tanto che basta per bagnarmi tutto nonostante l’ombrello e dove fare il turista di passaggio è assolutamente impossibile. Firenze ieri era piena zeppa di turisti, code interminabili ovunque, luoghi famosi tutti a pagamento, acqua sopra e sotto. Mi arrendo. Chiamo Gaia Giramenti e mi aggrego al gruppone che si sta formando in attesa del pranzo organizzato da Cafaggi per le 12.30.

Finalmente conosco Gaia. Casinista, caciarona, volgare, rompiballe, esattamente come nel blog, ma di più. Chi ha aderito al suo incontro non ha sorprese. Il suo lato introverso e ansioso (Mio Dio! Chi ha invitato tutta ‘sta gente rompiballe? Ah, sì, io.) lo si nota quando si attorciglia i capelli con le dita o quando non riesce a star ferma sulla sedia ed esce dal ristorante a fumare. Il Sior Giramenti, nell’ombra, osserva i nuovi arrivati.

Ovviamente, grazie al perfetto sincronismo caciarone, arriviamo in ritardo da Cafaggi guidati da, ecco, vedi? già non ricordo chi ci guidava. Fiorentina di Firenze, comunque. Io mi siedo affianco a Impossiball e Consorte e alla mia destra, causa assenti, un paio di posti vuoti. Più in là, sempre sulla destra, si forma una succursale giramentosa che sembra molto affiatata e si isola.

Si mangia, si mangia bene e tanto. Beviamo senza esagerare; tutti usciamo con le nostre gambe. Fra una portata e l’altra cerco di socializzare, che molti già si conoscono. Dovrei fare brutte figure dicendo di chi ricordo i nomi e chi no? Nemmeno sotto tortura.

Ma il pezzo forte del ritrovo è stato lo scambio di libridimmerda, ovvero libri che per noi sono orrendi e di cui ci vogliamo liberare. La speranza è che dalla merda nascano i fior, come dice il poeta, ovvero che ad altri piacciano i nostri scarti. Ma non è andata così. Io mi sono sentito un novellino, di fronte a tanti esperti. Sono state portate cose che voi umani non avete mai visto nemmeno oltre i bastioni di Orione. C’è stato, poi, chi ne ha portati tanti e non ne ha ripresi altrettanti; qualcuno ha anche tentato di disperderne uno nel cesso. A fine pranzo, il buon Cafaggi ha vinto un piccolo scatolone di libri orrendi. Ha detto che farà un angolo dedicato a Giramenti, per il book_crossing_di_merda. Il mio bottino è su aNobii sotto l’etichetta ma_anche_no. Qualcuno ne leggerò sicuramente e ne farò una recensione buonista come mi ha etichettato Impossiball che non si fa mai li cazzi sua.

Subdola come poche Cetta De Luca ha piazzato il suo secondo romanzo fra la fuffa esalando un timido “questo l’ho scritto io” che nel gran casino è volato via inascoltato. Io, gonzo come pochi, ho abboccato.
─ È mio, è mio!
─ Ecco, bravo, poi mi fai sapere cosa ne pensi? L’ho scritto io.
─ Sì, certo.
Poi realizzo:
─ Ma se lo hai scritto tu non è unlibrodimmerda…
─ No… ovviamente.
─ Ah!
─ Mi interessa la tua opinione. Mi dai il tuo nome, cognome, indirizzo, numero di telefono? Hai una polizza furto e incendio per la casa?
Sono fottuto, legato mani e piedi come un capretto. Ho promesso e adempierò. (‘Sta cosa era partita come un gioco e sta diventando un lavoro peggio della miniera!)

Usciti dal ristorante ci siamo man mano dispersi per il rientro alle nostre magioni. Io sono stato l’ultimo a rientrare, col buon Paolo Milanese (giusto?) che mi ha lasciato in una libreria dell’usato molto particolare. A non stare attenti si rischiava di rimanere sepolti dalle numerose pile di libri pericolanti.

Con lo zaino pieno come se avessi svaligiato la biblioteca di Alessandria, ho vagato solitario fra i turisti fiorentini. Ho visitato altre librerie dell’usato sicuro. Ho visto le meraviglie fiorentine nel crepuscolo. Nelle panchine ho origliato i discorsi altrui. Poi mi sono ricordato di aver amato l’editoria elettronica la prima volta durante il trasloco del 2011, con circa un migliaio di volumi da spostare. L’ho riamata ieri dopo una giornata di tomi sul groppone.

Rientro senza sorprese, felice di aver conosciuto Gaia e i suoi pazzi invitati e di aver accumulato libri che non avrei mai osato acquistare.

Il prossimo Giroraduno a cui aderisco lo segnalo anche qui, così Gaia avrà motivo di odiarmi per eventuali nuove adesioni. :-)

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13 Risposte to “Giramenti e Ilcomizietto a Firenze”

  1. Gaia Conventi Says:

    Eh, volgare! Cazzo dici? ;)

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  2. Angela Says:

    Tu hai rubato il libro di Cetta che volevo prendere io. Ho gli occhiali verdi e a momenti ti menavo. Ti ricordi di me, ora? :-)

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  3. impossiball Says:

    Che resoconto buonista del cazzo :D

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  4. sedcetta Says:

    ahahah non lo avevo letto questo articolo qua! Subdola io? Allora lo hai letto? Che ne pensi? Dimmi dimmi… :D

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    • ilcomizietto Says:

      @sedcetta
      Ho un po’ romanzato la realtà, ma non molto. :-)
      Ho promesso che lo leggerò e lo farò, con tanto di recensione. Però ti avverto che pur rientrando nella definizione di lettore forte, sono lento nella lettura, più per pigrizia che per altro. Ho dato una scorsa in treno e per quel poco che ho letto ti posso dire che non è il mio genere (ma questo poco importa, leggo cose ben più aliene), ma mi ha incuriosito. Ti farò sapere.

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  5. [libro] Sabbia | Ilcomizietto Says:

    […] preso fra gli scarti altrui il 3 maggio scorso e in questo caso so anche di chi è lo scarto: di Stranoforte. Qualcuno in una pausa di riflessione […]

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  6. Bilancio di fine anno | Ilcomizietto Says:

    […] questa occasione virtuale in un’occasione di incontri dal vivo. L’ho fatto con Gaia (1 e 2) e con Paolo Attivissimo, ho incontrato persone nuove e spero di replicare questa esperienza […]

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I commenti sono chiusi.


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