Mentre in politica e in società discettiamo sul fatto se sia giusto o meno il matrimonio omosessuale o se le coppie omosessuali possano o meno avere il diritto di una prole, il mondo reale va per conto suo e i giudici, a volte, sono costretti a stiracchiare le leggi che hanno per adeguare le idee (=le leggi) alla realtà.
Primo caso da repubblica.it:
Coppie omosessuali, i figli hanno diritto di frequentare l’ex compagna della madre anche dopo la separazione
Sentenza senza precedenti del tribunale di Palermo che ha adottato la decisione prendendo come riferimento la tutela degli affetti dei bambini. Gli incontri secondo un calendario stabilito
Qui apprendiamo tre fatti (non idee che si vorrebbe che fossero ma non sono):
1) le coppie omosessuali sono come le altre: a volte scoppiano.
2) le coppie omosessuali hanno figli, con buona pace di chi vorrebbe non succedesse mai.
3) i figli delle coppie omosessuali che si sciolgono hanno gli stessi diritti degli altri.
Secondo caso da ilfattoquotidiano:
Nozze gay, la Cassazione: “Cambiò sesso, ma matrimonio ancora valido”
Dopo una battaglia di 6 anni la Suprema Corte riconosce che i diritti di una coppia emiliana devono rimanere gli stessi: “Ancora non ci credo. Spero sia l’inizio di un futuro radioso per i diritti civili”
di David Marceddu
Qui apprendiamo due fatti (non idee che si vorrebbe che fossero ma non sono):
1) il matrimonio omosessuale, in Italia negato dalla legge fino ad oggi, rientra dalla finestra quando uno dei due cambia sesso. Caso raro, ma non impossibile, a quanto sembra.
2) la coppia si è sposata in chiesa, quindi era cattolica. È vero che la religione non deve seguire necessariamente un percorso democratico o di massimo consenso, ma è anche vero che irrigidirsi troppo su alcune posizioni rischia di estinguere la comunità stessa o portarla verso posizioni antisociali (v. estremismo islamico.) Se si vuole evitare questa sciagura una qualche idea bisognerebbe farsela venire.
A questo proposito è interessante leggere lo stesso fatto descritto dall’Avvenire:
Il marito diventa donna: matrimonio valido
in cui si legge, per ben due volte:
[…] non un matrimonio tra persone dello stesso sesso, che nella nostra legislazione sarebbe anticostituzionale e illegale […]
[…] Quindi la Consulta invitava il legislatore a trovare soluzioni diverse dal matrimonio (“nel quale secondo Costituzione e Codice civile i coniugi devono essere di sesso diverso”) […]
Cosa che la Cassazione si guarda bene dal dire, tanto che poi dovrebbe giustificare la decisione della Corte Costituzionale sullo stesso caso:
[…] La Consulta nel giugno del 2014 ha dichiarato anticostituzionale la norma che automaticamente scioglie il matrimonio in caso di cambio di sesso, qualora i due non intendano interrompere la vita di coppia. […]
Infatti ilfattoquotidiano.it riporta la decisione della Cassazione in maniera diametralmente opposta:
[…] posto che in Italia il matrimonio è al momento quello tra uomo e donna (non lo prescrive la Costituzione, precisano i giudici, ma “solo” il Codice civile che è modificabile con legge ordinaria) […]
Una breve ricerca in rete ci conferma che il matrimonio omosessuale NON è anticostituzionale:
http://www.treccani.it/enciclopedia/il-matrimonio-tra-persone-di-orientamento-omosessuale_%28Il_Libro_dell%27anno_del_Diritto%29/
O in modo più chiaro:
http://www.leggioggi.it/2011/05/24/la-costituzione-italiana-vieta-davvero-il-matrimonio-omosessuale/
Tutto questo comizio per dire una cosa molto semplice: la vita di coppia è alla base della nostra società. Se la legge non riesce a regolare le nuove forme di coppia, non saranno queste ultime a soccombere. Sarà la legge o, nei casi peggiori, la società. L’adeguamento legislativo non potrà seguire idee astratte, basate su assunti filosofici o religiosi. Dovrà tenere conto delle realtà di fatto. Di quello che succede qui ed ora.