Autore: Jeff VanderMeer
Titolo: Annientamento – Trilogia dell’Area X – Libro primo (Originale: Annihilation)
Editore: Einaudi
Altro: ISBN 9788806218287, 16,00€, 186 pagine, traduzione di Cristiana Mennella, genere: fantascienza, prima edizione lingua originale: 2014, prima edizione italiana: 2015
Voto: 7/10
Il mese scorso sono uscito molto abbacchiato dal lavoro. O meglio: incazzato nero. Avevo bisogno di sfogarmi e, non avendo nessuno a portata di lamento, mi sono dedicato alla pratica dell’acquisto compulsivo. Ovviamente in libreria, questa libreria, molto bella, molto alternativa e intellettuale.
Avendola già visitata una prima volta, mi dirigo subito nel settore importante: fantascienza. Mai nulla di nuovo, sempre tutto striminzito. Ma la volta scorsa avevo notato un’eccezione. Quel giorno, quella eccezione era ancora lì. Tutta la trilogia. La acquisto in blocco. Fanno 50€ tondi tondi. Copertine rigide, molto curate, rilegature come si deve, carta… avete capito, le solite cose di noi vecchi bacucchi frustrati e usciti dal lavoro.
Il nostro Jeff ci racconta di questa Area X, ma in realtà arrivate alla fine e non sapete nulla. Dove è questa Area X? Come ci si arriva? Come se ne esce? Cosa c’è in quest’area?
Il romanzo sembra ambientato in un immediato futuro terrestre, ci si lamenta dell’inquinamento che stra distruggendo il pianeta. L’Area X sembra avere circa trent’anni ed essendo disabitata dagli uomini la natura ha ripreso il suo posto. Una fantomatica agenzia governativa segreta, la Southern Reach, studia da anni quest’area, dove accadono cose inspiegabili. La studia mandando in missione alcuni gruppi di volontari, competenti nelle più svariate discipline, dopo un duro addestramento, anche psicologico.
Il romanzo inizia con il racconto della dodicesima missione. Il punto di vista è quello della biologa del gruppo. Per mantenere il senso di mistero e straniamento non vengono usati i nomi delle persone. Ci saranno solo la biologa, la psicologa, la topografa e un’antropologa; in questa missione sono tutte donne, nella precedente tutti uomini, fra cui il marito della biologa, un infermiere.
Gli strumenti usati nella spedizione sono per ordine di servizio più antichi rispetto alla tecnologia disponibile. Quindi macchine fotografiche con pellicola, nessun computer, niente cellulari eccetera.
Il gruppo viene catapultato nell’area senza che ne abbia coscienza. Semplicemente si ritrova nell’Area X. E subito iniziano i rumori strani, le costruzioni vive, i mostri.
Sono pochi ad essere ritornati dalle missioni precedenti e comunque sono tutti morti dopo pochi mesi di tumore.
L’esplorazione dell’Area X sarà l’occasione per la biologa di fare il punto sulla sua vita e le sue relazioni, per conoscere se stessa, per ricordare. Un romanzo introspettivo, se vogliamo, dove all’esplorazione del mondo esterno corrisponde quella del mondo interno.
Chi sopravviverà in questa missione? Cosa si scoprirà di questo mondo misterioso? Cosa sapremo delle protagoniste?
Per quanto riguarda la scrittura posso dire che in alcuni punti mi è sembrata volutamente contorta e oscura. Forse perché descriveva il mistero trovato?
Vedremo, con la continuazione della trilogia, cosa ci riserverà l’Autore.
Buona lettura!
Tag: annientamento, einaudi, fantascienza, jeff vandermeer, libro, recensione
venerdì 20 Maggio 2016 alle 13:51
Bergum però è un po’ scomodo, anche se posso lasciare la bicicletta dentro la libreria.
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venerdì 20 Maggio 2016 alle 13:56
Eh! Non me lo ricordare. Io ero in trasferta.
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