E..l (come S.E.N.) vuole fortissimamente farmi passare dal mercato di maggior tutela al mercato libero. (Stiamo parlando di energia elettrica, si era capito, vero?) Mi sembra giusto, visto che il mercato di maggior tutela andrà a morire, prima o poi. È molto gentile che mi consenta di fare questo passaggio telefonandomi mentre lavoro, durante una riunione importante, o mentre sono in pausa pranzo. Basterebbe esporre il problema, ricordarmi quanto spendo oggi e la loro miglior offerta. Basterebbe dirmelo una volta. Invece no.
Queste le informazioni che mi sono state date nelle ultime sei telefonate:
1) fra alcuni mesi (quando esattamente? Non si sa.) sarà obbligatorio passare al mercato libero e se lei non sceglie il fornitore le verrà dato d’ufficio dalla regione che avrà selezionato un fornitore con un bando e però rischia di passare con operatore X o Y che non sono italiani. (E invece lo sono, eccome.)
2) guardi ora lei spende X €/kWh di giorno e Y €/kWh di notte e noi le facciamo l’offerta Z €/kWh. Non ho messo i numeri al posto di X, Y e Z perché ogni volta sono numeri detti a caso, che nulla hanno a che fare con la mia bolletta e con le reali opzioni di mercato. I numeri X, Y e Z variano da telefonata a telefonata. Le volte che ne ricevo due in un giorno ho due triplette da giocare al lotto.
3) qualche operatore dà già la cosa per fatta. Dalla prossima bolletta lei sarà nel mercato libero di Enel con questa tariffa. Ovviamente sull’ultima bolletta non c’è scritto nulla di tutto questo.
Nessuna telefonata cita il contratto pensato per noi comunisti che odiamo il libero mercato: Tutela SIMILE. Le tariffe sono quelle del mercato tutelato, con l’aggiunta di uno sconto una tantum, per abituarti dopo a pagare di più, perché il libero mercato costa (mediamente) di più o uguale.
In tutto questo ho carte dell’E..l che mi spergiurano che hanno cancellato il mio nome dai loro elenchi usati per la pubblicità via telefono.
Secondo voi, quando dovrò passare al libero mercato, starò ancora con E..l?