[libro] Vita liquida

Autore: Zygmunt Bauman
Titolo: Vita liquida (Liquid life)
Editore: Editori Laterza
Altro: ISBN 9788842085706; 9,50€; p. 192; genere: saggistica, sociologia; I ed. originale 2005; I ed. econ. 2008; traduzione di Marco Cupellaro

Voto: 8/10

Un saggio decisamente difficile, anche per impostazione, visto che per stessa ammissione dell’autore

Questo volume è una raccolta di intuizioni su vari aspetti della vita liquida, ossia della vita nella società liquido-moderna: raccolta che non ha pretesa di completezza.

A volte si ha quindi la sensazione, forse corretta, di passare di palo in frasca e di non avere una coerenza interna e molti concetti sono ripetuti più volte. Difficile anche la prosa di Bauman, sempre a citare pensieri altrui, spesso di rimbalzo: “Come dice Tizio, citando Caio nell’opera Zeta, eccetera”.

Detto questo, le intuizioni di Bauman sono degne di riflessione e cercano di spiegare, almeno dal punto di vista sociologico, molte cose che viviamo ogni giorno: dalla crisi della politica a quella della coppia, dal terrorismo alla crisi del mondo del lavoro. Tanti aspetti diversi che hanno un filo in comune.

Prima di tutto una definizione:

Una società può essere definita «liquido-moderna» se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. Il carattere liquido della vita e quello della società si alimentano e si rafforzano a vicenda. La vita liquida, come la società liquido-moderna, non è in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a lungo.

Credo non sia difficile, per molti di noi, ritrovarci in questa definizione. Per quanti punti fissi abbiamo nella nostra vita, siamo fin troppo consci della loro precarietà. E questa precarietà ci logora in modi che Bauman descrive molto bene; situazioni che messe in fila danno un discreto senso di disagio, che l’autore si guarda bene dal lenire con qualche speranza di soluzione.

L’origine di questa liquidità Bauman la colloca nel nostro modello economico consumista: oggi non è più importante possedere o produrre, come poteva ancora essere all’inizio del ‘900. È importante consumare: prendere un oggetto, usarlo, cambiarlo, ad un ritmo sempre più serrato. (Concetto che lessi anche in un racconto di fantascienza alquanto profetico.) Chi è fuori da questo vortice, chi non riesce a consumare a ritmi serrati, è fuori dalla società, è un paria.

Questo modello si è poi trasferito a molti aspetti della nostra società: nell’urbanistica (i centri commerciali, luoghi pensati per il consumo), nella politica (ricerca del consenso e perdita di una visione futura), nelle relazioni di coppia (libertà sessuale, ma senza nessuno scopo), nell’arte (opere precarie e incomplete) eccetera. Questo cambiamento, oltre a perdere di qualità, genera molta insicurezza che viene ricercata in altri modi: nella quantità, per esempio, creando così un corto circuito.

Nell’ultimo capitolo, Pensare in tempi oscuri (rileggendo Arendt e Adorno), Bauman sposa la visione dell’intellettuale di Adorno: esso è chiamato a lanciare il suo messaggio nel mare della conoscenza nella speranza che qualcuno lo recepisca, se non oggi, almeno in un futuro più o meno lontano. Bauman è molto scettico per quanto riguarda una qualche evoluzione positiva della società liquida, anche se qualche dritta per uscire da questa liquidità nel saggio c’è: il risveglio della politica intesa come dialogo/scontro fra interessi contrastanti; l’esclusione delle logiche di mercato nell’istruzione; la riflessione su cosa abbiamo perso guadagnando in libertà personale. Se non un messaggio di resa, sicuramente una presa di coscienza e un rinvio alle future generazioni sul da farsi.

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Una Risposta to “[libro] Vita liquida”

  1. [libro] Amore liquido | Ilcomizietto Says:

    […] capitoli. Molte le ripetizioni dei concetti. Manca una definizione di liquidità, come espressa in Vita liquida. E l’amore fra due persone non è l’unico tema trattato nel saggio: l’ultimo […]

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