Archive for dicembre 2017

[libro] Mangia e taci – e un ultimo comizio sulla lettura

domenica 31 dicembre 2017

Autore: Frédéric Dard (Le inchieste del commissario Sanantonio della polizia parigina)
Titolo: Mangia e taci (Mange et tais-toi)
Editore: Editoriale Erre
Altro: I ed. 1966; Questa ed. 1982; Traduzione di Bruno Just Lazzari

Di Sanantonio avevo già scritto nel 2014 e c’è ben poco da aggiungere. Ho riletto per l’ennesima volta questo libercolo perché costretto a una lunga attesa in una fila e questa è un’annotazione di cronaca personale.

Approfitto allora per fare una piccola riflessione sulla lettura, che in questi giorni sono uscite le statistiche ISTAT sui lettori e l’editoria nel 2016.

Quest’anno ho letto 20 libri, più o meno impegnativi, più o meno lunghi. Sono a pieno titolo nei lettori forti, faccio parte di una piccola minoranza (il 14,% dei lettori, il 5,7% della popolazione), detengo in casa più di 400 volumi cartacei (anche qui sono in minoranza: 7,3% delle famiglie italiane.). Questa minoranza io la frequento: volevo vantarmi con un collega del mio anno di lettura, solo che lui era a quota 23; sul socialino non ne parliamo: figuro fra gli analfabeti; tocco con mano quel concetto sociologico (e psicologico) di essere in una bolla: quelli attorno a me sono miei simili. Ma questa bolla è sempre più chiusa, a giudicare dalla statistica che dà i lettori in calo rispetto al 2015. (Si legge di più se chi ci sta attorno legge.)

Cosa spinge una persona a leggere? Non certo per imparare qualcosa (l’ISTAT ci tiene a specificare che i libri letti non devono essere per studio o lavoro), anche perché spesso, io per primo, dimentichiamo il 90% di quanto letto. Per curiosità, sicuramente, per vedere questo mondo da un altro punto di vista e per questo va bene anche Sanantonio, Fabio Volo, e tutti gli scrittori più o meno bravi o criticati. Il tempo per la lettura è un tempo dedicato a noi stessi, alla nostra anima, all’incontro col caso, una coltivazione della serenditpità. Se da un lato i programmi per incentivare la lettura latitano (Gli italiani leggono poco e la scuola potrebbe fare di più di C. Raimo), dall’altro siamo sempre più educati a distrarci, attraverso le chat di messaggistica e piattaforme che prediligono l’istantaneità e la volatilità della comunicazione. La congiuntura economica è probabile che non aiuti, che quando si è preoccupati per il proprio futuro si ha ben poca voglia di leggere.

È utile avere una popolazione che legge di più? Penso di sì, ma non credo che sia un’utilità misurabile. Non credo che i lettori siano detentori di contenuti ideali migliori di altri. Penso invece che i lettori abbiano una maggiore capacità di affrontare la complessità del mondo, o almeno di trovare un angolo in cui rifugiarsi dal turbine dei cambiamenti. In un certo senso, penso che un lettore stia meglio di un non lettore, o almeno così mi piace credere, così mi sento io.

Speriamo che il 2018 porti qualche lettore in più. Buon anno!

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[film] Dickens – L’uomo che inventò il Natale

domenica 31 dicembre 2017

Titolo: Dickens – L’uomo che inventò il Natale (The Man Who Invented Christmas)
Regia: Bharat Nalluri
Soggetto: Les Standiford
Sceneggiatura: Susan Coyne
Altro: 2017; 104 min; Irlanda, Canada; Genere: biografico; direzione del doppiaggio: Mario Cordova

Interpreti e personaggi:
Dan Stevens: Charles Dickens
Christopher Plummer: Ebenezer Scrooge

Voto: 6/10

(Dati da Wikipedia e Antonio Genna per il doppiaggio.)

Se non ricordo male era Wisława Szymborska che scriveva dell’assoluta inadeguatezza dello scrittore (per essere precisi, un poeta) a essere protagonista di un film. Ore e ore a guardare un foglio bianco in attesa di una idea che non viene o per una correzione di una pagina. Che film potrebbe mai venire fuori?

In questo caso Coyne e Nalluri ci hanno provato. Romanzando molto la vita dello scrittore (stando alla più scarna e meno drammatica biografia di Dickens che si trova su Wikipedia), assistiamo al processo creativo de Il Canto di Natale. Siamo nell’ottobre 1843 e Dickens è pieno di debiti. Urge un best seller per fine anno. Lo spettatore sarà guidato all’interno delle visioni e i turbamenti dell’autore.

Un film piacevole, ben fatto, ideale per le vacanze e lo spirito natalizio. Peccato che l’opera, il Canto di Natale, sia conosciutissima e quindi le sorprese latitano. :-)

Buona visione!

Banche armate/2

sabato 30 dicembre 2017

Non so se al NYT ci sia qualcuno che segue il sito di Banche armate, ma questo articolo segnalato da ilPost non è una novità, per chi segue il tema:

Un’azienda sarda sta facendo affari vendendo bombe all’Arabia Saudita
Bombe che vengono usate nella guerra in Yemen: è una storia già nota, che è stata raccontata con nuovi dettagli dal New York Times

Nell’articolo de ilPost trovate i link all’inchiesta originale. Qui di seguito invece è dove potete sapere da quanto tempo questa cosa accade, intendo esportare armi in paesi non proprio tranquillissimi e democratici. Praticamente da sempre.

Banche armate.

Ne parlavo nel 2008.

[libro] Una scomoda indagine e un cane fetente

giovedì 28 dicembre 2017

Autrice: Gaia Conventi
Titolo: Una scomoda indagine e un cane fetente
Editore: Caravaggio Editore
Altro: ISBN: 9788895437248, 8,00€ (fuori commercio), p. 64, I ed. 2008, genere: giallo

Voto: 6/10

Chi avrà letto Giallo di zucca sa che c’è stato un piccolo racconto pubblicato prima con lo stesso protagonista. Fuori commercio da anni, pochi giorni fa Gaia ha deciso di liberarlo (cliccare sul link del titolo).

Gaia di strada ne ha fatta parecchia da quel lontano 2008, ma il racconto è comunque divertente e leggero, ideale per le vacanze natalizie.

Farete la conoscenza di un fotografo della polizia scientifica (Luchino Girondi) e del suo cane Poirot. Un cane molto particolare, tanto da essere fetente nel titolo. In questo racconto si dovrà indagare sulla morte di Cinzia alias Roberto. Una telefonista di chat erotiche. Chi sarà il colpevole?

Buona lettura!

[libro] Un luogo senza tempo

mercoledì 27 dicembre 2017

Autrice: Doris Lessing
Titolo: Un luogo senza tempo (The Making of the Representative for Planet 8)
Editore: Fanucci
Altro: ISBN: 9788834714430; 17,00€; p.203, genere: fantascienza; I ed. originale: 1982; I ed. italiana 2008; traduzione di Annalisa Di Liddo; Introduzione di Oriana Palusci; postfazione di Doris Lessing

Voto: 7/10

Quarto capitolo della saga Canopus In Argos, qui siamo nel Pianeta 8, dove Canopus guida e amministra una popolazione abituata a un clima tropicale. Improvvisamente, per eventi astrali avversi, le cose cambiano e Canopus, pur con tutta la sua scienza, non può fare nulla per salvare questo popolo. Il Pianeta 8 si troverà alle prese con una repentina glaciazione. Canopus darà indicazioni per resistere il più a lungo possibile. In questo cammino della sopravvivenza la popolazione rimette in discussione tutta la sua organizzazione sociale e il suo sapere. Mette anche in discussione il dominio di Canopus: perché non ci salvate? Perché ci dite di resistere alla glaciazione? E poi: se siamo ciò che facciamo, adesso, immersi nel ghiaccio, non facciamo più nulla di ciò che facevamo prima. Ora chi siamo? Cosa c’è dopo la morte? Cosa sa Canopus che il Pianeta 8 non sa?

Come negli altri romanzi di Canopus, quello che noi chiamiamo anima e pensiero, pensiero sociale e personale, per la Lessing è anche materia, sostanza, ha le sue leggi, nonostante siano vaghe, indefinite e sfuggenti. Canopus sembra conoscerle e, in qualche modo, dominarle. Gli abitanti del Pianeta 8 impareranno a vedere questa nuova materia.

Anche questo, come gli altri, non è un romanzo facile. La scrittura dà veramente la sensazione di essere in un mondo senza tempo, anche se i riferimenti temporali ci sono. È un resoconto e quindi a tratti decisamente noioso. Ma le riflessioni che induce sono interessanti.

Nella postfazione la Lessing mette in collegamento i grandi mutamenti di pensiero dell’umanità, cercando dei punti comuni nelle varie evoluzioni, con gli ultimi due romanzi della serie.

Buona lettura.

[film] Gli ultimi Jedi

martedì 26 dicembre 2017

Titolo: Gli ultimi Jedi (originale: Star Wars: The Last Jedi) (Episodio VIII)
Regia: Rian Johnson
Sceneggiatura: Rian Johnson
Effetti speciali: Chris Corbould
Musiche: John Williams
Scenografia: Rick Heinrichs
Altro: 2017, 152 minuti, USA, genere: fantascienza, direzione del doppiaggio: Carlo Cosolo

Interpreti e personaggi:
Mark Hamill: Luke Skywalker
Carrie Fisher: Leia Organa
Adam Driver: Kylo Ren
Daisy Ridley: Rey
John Boyega: Finn

(Dati da Wikipedia e Antonio Genna per il doppiaggio.)

Voto: 7/10

Bel film, decisamente meglio del settimo episodio diretto da J.J. Abrams. Ma. C’è un ma. La saga non ha ormai più nulla a che fare con il nucleo centrale della storia (episodi IV-VI) e nemmeno con il prequel (episodi I-III). Certo, l’universo di riferimento è lo stesso, ma l’ideologia epica che lo animava non c’è più. Non è per colpa di questo film o della sceneggiatura o del regista. Il motivo è che le storie hanno un inizio e una fine e raccontano molto dell’autore e del tempo in cui la storia è stata creata. Non siamo più negli anni ’70, Lucas non ha nessun ruolo attivo nello sviluppo della storia; nessun miracolo può fare risorgere ciò che è stato e che è stato portato a compimento in modo eccelso. Dall’episodio VII in poi siamo di fronte solo a una “serie TV” molto costosa, bella fin che si vuole, ma lontana anni luce dal cinema come lo abbiamo inteso fino ad ora. E non è un problema solo di Star Wars. Al cinema è pieno di secondi e terzi episodi di film più o meno riusciti. Sembra si abbia paura di avere nuove idee.

Detto questo, come dicevo, il film mi è piaciuto. I Jedi sono praticamente finiti e ora una nuova generazione dovrà ritrovare la propria identità e le proprie motivazioni per combattere i cattivi.

Bravi tutti gli attori, escluso Kylo Ren, alias Ben Solo interpretato da Adam Driver. Il Cattivo più insulso che abbia mai visto, per lui si dovrebbe creare l’antitesi dell’espressione physique du rôle. Non lo sopporto. Speriamo che sia sostituito presto da qualcuno più degno del ruolo.

[libro] Una scomoda indagine…

giovedì 21 dicembre 2017

Gaia Conventi ha liberato una delle sue prime opere, prequel di Giallo di zucca:

Una scomoda indagine e un cane fetente

Lo so, una cosa fatta alla buona che interesserà forse a nessuno, ma insomma. Non lo trovate in libreria e oggi è possibile leggerlo.

[libro] Polvere di luna

domenica 10 dicembre 2017

Autore: Arthur C. Clarke
Titolo: Polvere di Luna (A Fall of Moondust)
Editore: Mondadori
Altro: Collana Urania Collezione n. 143 (dic 2014) a cura di Giuseppe Lippi; 5,90€; p. 221; genere: fantascienza; I ed. orig. 1961; questa edizione: 2014; Traduzione di Hilia Brinis; Postfazione di Giuseppe Lippi; bibliografia italiana di Clarke a cura di E. Vegetti e A. Vaccaro.

Voto: 7/10

In un mare di sabbia lunare finissima, tipo borotalco, il Selene porta a spasso 20 passeggeri e due membri dell’equipaggio, il giovane Capitano Pat Harris e l’hostess Sue Wilkins. Clarke ci descrive un paesaggio molto verosimile, tenendo conto che è stato scritto 8 anni prima di andare veramente sulla Luna, e molto suggestivo. La sabbia si comporta come se fosse acqua e quindi il Selene di fatto vi galleggia sopra, ma questo tipo di sabbia può avere un comportamento molto diverso dai liquidi e infatti il Selene si ritroverà ben presto in pericolo. Segue salvataggio, in pieno stile hollywoodiano.

Non fu per caso, scriveva Carlo Fruttero nella prima edizione italiana del 1962, che una grande casa di produzione acquistò i diritti cinematografici. Non se ne fece nulla, purtroppo, ma il romanzo è ancora attuale (v. The Martian)

Grande colpo di genio per aver pensato al complottista a bordo del Selene e per averlo ridicolizzato. Sono passati più di 50 anni e ne potranno passare altri 50 senza che la cosa possa intaccare la sua attualità.

Interessante invece vedere dove è invecchiato il romanzo: le sigarette a bordo, i giornali cartacei, il rapporto uomo donna, la mancanza di quella cosa che ci pervade ormai ovunque, ovvero internet con i rispettivi smartcosi. (Anche se questo filmato del 1974 ci fa capire quanto avanti fosse Clarke sul tema internet.)

Ritmo serrato, capitoli brevi, lettura gradevole e scorrevole. Insomma, romanzo per le vacanze, per il puro piacere dell’avventura e del divertimento.

Buona lettura!

[film] Seven sisters

domenica 3 dicembre 2017

Titolo: Seven sisters (originale: What Happened to Monday)
Regia: Tommy Wirkola
Sceneggiatura: Max Botkin, Kerry Williamson
Effetti speciali: Lucian Iordache, Haukur Karlsson
Altro: Paese di produzione: Stati Uniti d’America, Regno Unito, Francia, Belgio; durata: 123 minuti; anno: 2017; genere: fantascienza; direzione del doppiaggio: Andrea Ward

Attori:
Noomi Rapace: sorelle Settman
Clara Read: sorelle Settman bambine
Willem Dafoe: Terrence Settman
Glenn Close: Nicolette Cayman

(Dati da Wikipedia e Antonio Genna per il doppiaggio)

Voto: 7/10

In un futuro molto prossimo (2073) la terra rischia di non poter dare più sostentamento alla crescente popolazione mondiale. I cibi OGM risolveranno il problema, ma causeranno molti parti plurigemellari, aggravando ancora di più la crescita demografica. Nicolette Cayman (un politico?) riesce a far imporre al mondo la legge del figlio unico. Nessuno potrà più avere fratelli. La legge sarà applicata in modo nazista con controlli continui sull’identità e la vita delle persone. Chi sgarra si vedrà sequestrati i figli, che saranno messi in sonno criogenico in attesa di tempi migliori. In questo scenario una donna riuscirà a partorire di nascosto 7 gemelle omozigote. La madre muore, il padre è sconosciuto, e il nonno trova una strategia per farle sopravvivere per trenta anni. Un bel giorno il trucco si inceppa e le sette sorelle rischieranno di essere catturate e messe in ghiacciaia o, peggio, uccise dalla temibile polizia adibita al controllo delle nascite. Il resto ve lo lascio godere al cinema.

Alcuni dettagli mi sono sfuggiti: perché gli OGM dovrebbero causare i parti plurigemellari e come in una sala server ci possa essere uno scontro armato con cavi e server che cadono e si spezzano e la postazione internet della protagonista funzionare perfettamente.

Film d’azione, dunque, con alcune scene cruente.

Un dettaglio importante: le sette sorelle sono interpretate da una sola attrice, forse con l’aiuto di qualche controfigura, ma insomma, è una sola. Io, con l’acume che mi contraddistingue e bravissimo a riconoscere la fisionomia delle persone, mi chiedevo dove avessero trovato sette attrici che si somigliavano vagamente e come il resto del mondo (il mondo del film) non se ne fosse accorto.

Buona visione!