Titolo: Bohemian Rhapsody
Regia: Bryan Singer e Dexter Fletcher (non accreditato)
Sceneggiatura: Anthony McCarten
Musiche: John Ottman
Scenografia: Aaron Haye
Costumi: Julian Day
Produttori: Jim Beach, Robert De Niro, Graham King, Brian May, Peter Oberth, Bryan Singer, Roger Taylor
Altro: 2018; USA, UK; 134 minuti; genere: biografico, musicale; direzione del doppiaggio: Marco Guadagno
Interpreti e personaggi:
Rami Malek: Freddie Mercury
Ben Hardy: Roger Taylor
Joseph Mazzello: John Deacon
Gwilym Lee: Brian May
Lucy Boynton: Mary Austin
Voto: 8/10
(Dati da Wikipedia e Antonio Genna per il doppiaggio.)
Come molti lettori sapranno, il film narra quindici anni di storia dei Queen, dal 1970 al 1985, data del concerto Live Aid, dove Freddie Mercury è ovviamente al centro del racconto. Non sono esperto di musica e di biografie dei cantanti, ma ho trovato il film molto convincente, pur con il limite di far impersonare personaggi tanto famosi da attori. (Molto bravo Rami Malek.)
Segnalo fra i dati del film anche i produttori, perché fra di essi c’è Brian May e Roger Taylor, dei Queen. Comingsoon trova il film superficiale e agiografico e ne incolpa in parte i produttori e in parte il cambio del regista a metà film. In effetti la pellicola ha avuto una storia travagliata, stando a wikipedia, e Mercury non era certo un personaggio facile da ritrarre, ma dubito che indugiare sui suoi eccessi avrebbe apportato maggiore qualità alla biografia. Così come dubito che rappresentare una maggiore conflittualità nella band avrebbe reso il film più realistico. Al di là degli aggiustamenti di sceneggiatura, la complessità del processo creativo, la genialità di Freddie e del gruppo, è ben raccontata e il film coinvolge.
Per l’occasione mi sono ripassato le biografie della band. Brian May laureato in fisica (ha poi ripreso gli studi e concluso il dottorato nel 2007). Roger Taylor laureato in biologia. John Richard Deacon laureato in ingegneria elettronica. Freddie si è diplomato presso l’Ealing Art College. Il rock e la musica per segnare una discontinuità artistica e sociale col passato. Sono dati che colpiscono e chiedo ai miei due lettori rimasti se oggi, nel panorama musicale, ci sia qualcuno di giovane e con uno spessore intellettuale paragonabile. In altre parole: ci sono nuove band che sanno proporre qualcosa di nuovo a questi livelli? E che forse diventeranno famosi e segneranno la storia della musica?
Aggiornamento 10/12/2018 (con un poco di spoiler): Una voce molto critica sulla biografia: Bohemian Rhapsody, il film sui Queen che piace a chi non conosce i Queen di Simone Stefanini su dailybest.it.