Archive for marzo 2019

Cappuccetto rosso

sabato 30 marzo 2019

Questo pomeriggio è successa una cosa bella.

Questo pomeriggio Lacomizietta, come un cappuccetto rosso qualsiasi, stava tornando a casa da sola con in mano un sacchetto di pane fatto dalla nonna. La strada prevede di passare in un parco con delle panchine. In una di queste un vecchietto le chiede se ha da mangiare. Lacomizietta, soprappensiero, gli dice no e tira dritto. Arrivata a casa si accorge del pane che aveva in mano, ne taglia due fette, prepara un panino col prosciutto, prende una bottiglia d’acqua e porta il tutto al signore sulla panchina, che accetta. Nessun lupo la mangia e rientra a casa.

Sono molto fiero di lei.

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Comizi altrui /7

martedì 19 marzo 2019

A proposito del libro della Blasi, Giovanna Cosenza ci riporta alcuni indicatori fondamentali sulla questione femminile e una riflessione:

Che fine ha fatto il neofemminismo di dieci anni fa?

[libro] Fare banca per passione!

domenica 17 marzo 2019

Autore: AA. VV.
Titolo: Fare banca per passione!
Editore: Mondadori
Altro: ISBN: 9788891821713; I ed 2018; 214 p.; 12,90€

Voto: 2/10

$$$ Banca ha avuto una straordinaria idea: far scrivere ai propri dipendenti una piccola riflessione seguendo, come tema, lo slogan della banca. Il titolo, per l’appunto. È stato lanciato un concorso interno, dove ogni dipendente poteva partecipare con un proprio scritto, di poche pagine. Chi ha colto l’occasione per scrivere un racconto di fantasia (pochi), chi ha raccontato un episodio della propria vita lavorativa (quasi tutti) o personale, il meglio di quanto arrivato (immagino) è stato raccolto qui e pubblicato. La banca ha poi pensato di diffondere, fra i dipendenti, il risultato ottenuto. Non sono dipendente $$$, ma ho a che fare con la banca e da quello che ho visto il piccolo tomo viene usato come sotto bicchiere. Un dipendente si è privato del suo sotto tazza e io mi sono sacrificato per voi.

Ammetto di essere prevenuto: il mondo bancario mi annoia da morire, come ci si possa appassionare lavorando in banca mi è oscuro. Però qualcuno lo deve fare e chi ha scritto i racconti la passione l’ha messa veramente, ne sono sicuro. Rimane il fatto che, escluse un paio di eccezioni, i racconti sono… ecco, meglio andare a fare una passeggiata.

[ebook] Manuale per ragazze rivoluzionarie

lunedì 11 marzo 2019

Autrice: Giulia Blasi
Titolo: Manuale per ragazze rivoluzionarie – Perché il femminismo ci rende felici
Editore: Rizzoli
Altro: Ebook epub con DRM, ISBN: 9788858695135, 412KB, I ed. 2018, 3,99€

Voto: 4/10

Il problema della disparità di genere esiste, c’è ancora molta strada da fare e quindi questo libro sicuramente serve alla causa, ma io, già dalle prime pagine, ho avuto voglia di lanciare il libro dalla finestra. Il fatto che fosse su un ebook reader mi ha permesso di astenermi dal farlo.

Venti, venticinque anni fa, probabilmente avrei fatto mio ogni argomento della Blasi, avrebbe sicuramente smosso la mia indignazione sulle ingiustizie derivanti dalla disparità di genere. A quarantotto anni suonati ho sicuramente perso tutto il mio tratto rivoluzionario, ho cambiato approccio su molte cose anche se la disparità di genere mi tocca da vicino, a cominciare dal fatto che ho una figlia che mi dispiacerebbe vedere sottovalutata o emarginata perché donna.

I punti che mi hanno dato fastidio sono veramente tanti, il supporto non mi ha aiutato a raccogliere le idee. (Non riesco a prendere appunti sull’ebook reader, anche se tecnicamente si può. Un mio limite psicologico.) Provo comunque a dire due cose.

Il mondo viene diviso in due: il sistema di potere di stampo maschile, oppressivo – la Blasi usa il termine patriarcato – e le guerriere femministe salvatrici del mondo. Una perenne guerra, o di qui o di là. O buoni o cattivi. Ogni sfumatura e complessità viene ricondotta a bianco o nero, senza nessuno sprezzo per il ridicolo. (Veramente c’era bisogno di un paragrafo sulla depilazione femminile imposta dal patriarcato?) Le argomentazioni sono spesso assenti (si procede in modo apodittico), insufficienti, emotive (Un paragrafo sulla presenza ingombrante dei parenti a Natale.), contraddittorie. (Non bisogna attaccare le donne sul personale e si fa un capitolo intitolato “Being Carlo Calenda”? Dove ovviamente essere Calenda non è un esempio positivo. Rassicurare di non avere nulla contro Calenda come persona e che la figura di Calenda è a scopo didattico non credo assolva l’autrice.) Ho avuto l’impressione che fosse un lungo post di un blog, dove si scrive di getto, dove l’obiettivo è raccogliere e veicolare emozioni verso la causa del femminismo. Non ho avuto l’impressione di avere un manuale utile per fare la rivoluzione.

L’altro punto che la Blasi tratta è quello di accomunare tutte le lotte delle minoranze alla causa del femminismo (v. anche A cosa ci serve il femminismo) e la conseguente collocazione politica. Aumentare i diritti delle persone – e quindi il femminismo in particolare – è sicuramente una cosa di sinistra (v. Bobbio, Destra e Sinistra). Avere un programma progressista non necessariamente è una cosa di sinistra, ma la Blasi fa ricadere sotto il femminismo qualsiasi novità che scardini i poteri esistenti, portando nella società maggiore empatia, inclusione, minore competizione, diritti di tutte le minoranze e tante altre cose interessanti. Tutte cose bellissime, molte le sottoscrivo in toto, ma a un certo punto mi sono chiesto: perché usare ancora la parola femminismo? Cosa c’entrano le femmine in un programma progressista e nell’espansione dei diritti? Che i maschi non sono capaci di immaginare una società progressista, con più diritti, una società più libera e meno ingessata? Sono rimasto perplesso su questo punto.

Io spero di esserci riuscito, a dire due cose.

Buona lettura.

#primalepersone

sabato 2 marzo 2019

Tante, veramente tante persone questo pomeriggio a Milano.

Una manifestazione per una politica diversa, fatta di diritti e di attenzione alle persone, ai più deboli, agli immigrati, alle minoranze. Prima la persone, dunque. Senza distinzione di colore, religione, provenienza.

Tanta gente, pochissima polizia, molte famiglie, bambini, giovani.

Tantissime associazioni.

Io speriamo che si rifaccia.

Aggiornamento 05/03/2019:
In questo blog non metto mai immagini che ritraggono persone perché so che c’è chi le usa in modo malato e so che chi è ritratto potrebbe subire delle conseguenze indesiderate (usiamo questo eufemismo) da questo uso malato. È successo per una delle persone da me ritratte nelle foto qui pubblicate. (No, non è stata usata la mia foto, ma quella di un altro, il soggetto era però il medesimo. No, non metto link a questo uso malato.) Mi sono lasciato andare dall’entusiasmo e dal clima gioioso della manifestazione, dal tono auto ironico del cartello, pensando, erroneamente, che fossimo tutti grandi abbastanza. Mi sono dimenticato che bastano pochi individui a rovinare una festa. Chiedo scusa alla diretta interessata e ai lettori. Le immagini sono rimosse.