Quando nacque Lacomizietta concordai con la madre che io mi sarei occupato della sua educazione politica. Avevo idea che sarebbe stato difficile, non avevo idea a cosa sarei andato incontro.
Proprio in questi giorni la figlia è incappata nella parodia di un comizio di una nota politica che usa photoshop e così è voluta andare a vedere il comizio originale, perché lei è del partito “San Tommaso”, “controlliamo di persona”. Ne è rimasta (per fortuna) scandalizzata, ma con alcune domande che mi ha chiesto di chiarire.
E così, al termine di una giornata piena di emozioni impegnative, mi sono sciroppato venti minuti di un comizio di estrema destra e ho dovuto spiegarne alcuni passaggi. Non è stato facile, ecco.
Pensando fra me e me, mi sono reso conto che, attualmente, un bel comizio politico è difficile sentirlo, indipendentemente dalla parte di provenienza. E quando raramente capita, ne risente spesso la coerenza, che con la giusta opportunità tutti possiamo diventare grandi statisti, ma è nella pratica politica che si misurano i grandi politici dagli opportunisti. Lacomizietta, leggendomi nella mente, mi ha chiesto: “Ma tu come fai a scegliere chi votare?” Ho iniziato a piangere.
Tag: politica
mercoledì 6 novembre 2019 alle 23:20
A chi mi fa questa domanda rispondo che Jacques Mayol me spiaccia casa, quanto a turarmi l naso.
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giovedì 7 novembre 2019 alle 10:32
Lacomizietta mi ha chiesto se ho mai saltato una votazione (sì, una volta, che non avevo nessuna intenzione di rinunciare alle vacanze per un voto di ballottaggio), del perché quindi vado sempre a votare, eccetera eccetera. È stato a tratti imbarazzante. Poi le ho detto: “Scusa, ma perché guardi comizi di estrema destra e non un porno come fanno tutti gli adolescenti?” “Eh, ma quelli mica te li vengo a raccontare.” Colpito e affondato.
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