Archive for novembre 2020

La lettura di autori e autrici

giovedì 26 novembre 2020

È di questi giorni la polemica innescata da un tweet di Alessandro Laterza e allora mi sono fatto due conti in tasca e una mini riflessione.

In 10 anni ho letto 160 libri (a meno di errori per difetto). Il 71% libri di autori uomini. Il 24% autrici. Il 5% di autori e autrici.

Non ho mai rifiutato di leggere un libro a causa del genere dell’autore, semmai è avvenuto il contrario con la fantascienza, dove le donne sono poche e la mia curiosità mi ha spinto alla lettura. Ho sempre letto per curiosità, anche autori distanti dal mio sentire, come la Miriano e Fabio Volo, e ho letto per piacere. Non rinuncerei mai a questo criterio per adeguarmi a un femminismo di facciata. Non ho mai notato una differenza sostanziale fra i contenuti di autrici e autori. Ho notato invece, molto di più, chi scrive bene e chi meno. Non ho mai sentito l’esigenza di dividere la mia lettura secondo categorie di genere.

Tutto a posto? No. Non ho dati alla mano, ma secondo i miei amici, da una stima a occhio, le pubblicazioni rispecchiano molto le proporzioni di genere delle mie letture. La cosa è singolare, certo, ma non sorprende. Se le case editrici pubblicano per vendere – e il capitalismo è una questione di potere – e gli uomini sono la maggioranza nei posti chiave (nell’editoria, ma anche fuori), giocoforza questi equilibri si riflettono in quanto pubblicato. Le case editrici su questa stortura potrebbero fare qualcosa? Non lo so. Forse, ma forse anche no, visto il mercato non floridissimo dell’editoria e i pochi lettori italiani. Per cambiare le cose sono necessari investimenti e andare contro corrente non sempre è economicamente vantaggioso. Sicuramente i premi letterari potrebbero fare molto, questo sì. Un occhio di riguardo alla questione di genere potrebbe innescare un ciclo virtuoso.

Nota per i curiosi: La polemica inizia qui, passa da Giulia Blasi, è transitata da Mantellini ed è finita su Repubblica.

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[libro] Illusione di potere

venerdì 20 novembre 2020

Autore: Philip K. Dick
Titolo: Illusione di potere (Now Wait for Last Year)
Editore: Fanucci (collana Tif Extra)
Altro: ISBN:9788834718698; 6,90€; p. 270; introduzione di Carlo Pagetti; traduzione di Maurizio Nati; genere: romanzo di fantascienza; I ed orig 1964; questa edizione: feb 2012

Voto: 8/10

“Stai aspettando che ritorni l’anno passato?”, chiede a Eric Sweetscent Gino Molinari a pagina 246; è esattamente il titolo originale dell’opera. Non è una battuta, ma quello che può succedere in questo strano mondo inventato da Dick. Siamo nel 2055, la Terra è governata da un piemontese, Gino Molinari, segretario delle Nazioni Unite, ma di fatto una specie di dittatore. La Terra è alleata con Lilistar, pianeta extrasolare abitato da alieni con le nostre stesse sembianze (abbiamo antenati comuni), contro i Reeg, simili a formiche. In questo mondo esiste una droga potentissima e straordinaria, la JJ-180, che fa spostare nel tempo, o meglio, sposta le persone che l’assumono in universi alternativi, in avanti, indietro, ma anche nel presente. Una allucinazione o un viaggio reale?

Nonostante Pagetti e altri commentatori vedano in questo mondo dickiano la descrizione delle parti andate in scena nella seconda guerra mondiale, con Molinari/Terra nelle vesti di Mussolini/Italia, Lilistar facente le parti della Germania nazista e i Reeg nel ruolo degli Alleati americani, in realtà il tema fantapolitico non è preponderante. Io lo metterei quasi ai margini del racconto, notando anche che questa similitudine in realtà è abbastanza approssimativa. Il tema è semmai il rapporto personale di Eric con la realtà e con la propria situazione familiare, offuscato e reso incerto e ambiguo dalla droga JJ-180. Il conflitto di Eric con la moglie Kathy è autobiografico ed è descritto in modo dettagliato, partecipato, sofferto, che arriva fino al finale. Il rapporto di Molinari con la droga e gli universi alternativi è guidato da pragmatismo politico, in bilico fra un altruistico senso di protezione dei terrestri e una egoistica sete di potere. Ma l’esistenza di mondi alternativi ci illude di avere un potere sulle nostre scelte: ogni possibilità è già contemplata, cosa importa cosa facciamo oggi? Ma soprattutto: fino a che punto possiamo negare ciò che siamo e sentiamo?

La fantascienza di Dick è insomma un pretesto per interrogarci sulle scelte che facciamo e su come siamo, siamo ben lontani dalla fantascienza di Clarke che indaga possibili scenari tecnologici.

Buona lettura!

PS: Per capire meglio l’autore consiglio questo video:

[libro] Terra e spazio (vol. 4/4)

giovedì 12 novembre 2020

Autore: Arthur C. Clarke
Titolo: Terra e spazio volume 4 (The Collected Stories)
Editore: Mondadori – Urania Collezione
Altro: prezzo 6,90€, p. 374, I edizione settembre 2019, I ed lingua originale 2000, genere: fantascienza, racconti, disponibile anche in epub.

Voto: 7/10

Termina qui la raccolta dei racconti di Clarke da parte di Urania. Qui quello che c’è da sapere.

Ancora una volta Clarke ci presenta in anticipo il futuro, con palloni aerostatici su Giove (si è pensato di farli per Venere) (Incontro con Medusa), il turismo spaziale (Gli anelli di Saturno), le vele solari (Vento solare) e la composizione automatica dei testi da parte di un computer (Il word processor a vapore).

Il livello medio dei racconti è migliorato e sono stati pochi quelli non di mio gusto. Segnalo oltre ai sopraccitati: Riunione e Il continuum del Filo, scritto con Stephen Baxter.

Sulla cura editoriale promessa nel primo volume invece qualcosa da dire l’avrei. Non sono titolato per dare un giudizio sulle traduzioni, ma qualche stonatura si nota. In questo volume abbiamo poi l’ordine non cronologico dei racconti e un errore di stompa rimasto in quarta di copertina (Saturano al posto di Saturno).

Comunque ogni appassionato del genere dovrebbe avere una copia di questa opera.

Buona lettura!

[libro] Tempo fuor di sesto

martedì 3 novembre 2020

Autore: Philip K. Dick
Titolo: Tempo fuor di sesto (Time Out of Joint)
Editore: Fanucci Editore
Altro: ISBN: 9788834709399; p. 264: genere: fantascienza; I ed. originale 1959; questa edizione: 2003; Introduzione a cura di Carlo Pagetti; postfazione di Francesca Guidotti; traduzione di Anna Martini

Voto: 8/10

L’introduzione di Pagetti e la postfazione della Guidotti danno così tanti spunti di riflessione e collegamenti letterari che si rimane quasi disorientati dalla densità di quest’opera. Disorientamento anche maggiore se si pensa alla banalità apparente del racconto: una tranquilla cittadina di provincia americana nel 1959. Si presenta la vita del protagonista, Ragle Gumm, e della sua famiglia, la sorella Margo, il cognato Vic e il nipote Sammy: i rapporti con i vicini, il lavoro in un supermercato, la vita borghese, il giornale lanciato sulla porta, il quiz a premi, i programmi televisivi alla sera, la vita famigliare. Le preoccupazioni dell’uomo medio: la guerra fredda con i sovietici, la crisi economica incombente, la paura degli UFO, i vicini di casa invadenti. Sembra ci sia ben poco da raccontare, ma qualcosa non torna. Alcuni dettagli rivelano un’altra realtà. Tempo fuor di sesto, il tempo scombinato, scardinato, è una citazione shakespeariana presente nel romanzo che l’editore ha voluto richiamare nel titolo. Sono paranoie o indicatori reali di un altro mondo?

Un altro mondo forse ingenuo come il primo, ma evocativo: la conquista del far west, l’espansione economica, il riassetto politico portato dalle conquiste tecnologiche e spaziali visto con grande innocenza.

Un concentrato di vita americana e di riferimenti culturali e letterari che i due curatori vi indicheranno con grande precisione e che se avete voglia potete approfondire partendo da questa bibliografia.

Con uno stile asciutto, essenziale, ogni frase ha un suo significato e un collegamento con quanto accade dopo, con un continuo cambio del punto di vista del narratore, reso nel modo meno evidente possibile, il ritmo narrativo si mantiene sostenuto. Non c’è tempo per distrarsi o interrompere la lettura.

Interessanti le recensioni altrui su anobii.

Penso che dovrò leggere altro di Dick, che le pecore elettriche e questo romanzo non bastano a colmare una mia grande lacuna in questo genere letterario.

Buona lettura!