Da L’Essenziale:
La reazione del governo al pestaggio di Firenze crea un clima pericoloso
di Alessandro Calvi
Da L’Essenziale:
La reazione del governo al pestaggio di Firenze crea un clima pericoloso
di Alessandro Calvi
Da Il Tascabile:
La difficile arte della pace
Ucraina, Colombia, Afghanistan: perché gli accordi non possono escludere un processo di riconciliazione sociale.
Claudia Bellante è una giornalista e documentarista freelance. Collabora tra gli altri con Internazionale, The Caravan (India), Rhythms Monthly (Taiwan). È fondatrice, assieme al fotografo Mirko Cecchi, di RACCONTAMI, una realtà multidisciplinare dedicata alla creazione di contenuti per il terzo settore.
Nicolò Benassi è laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Bologna e laureando magistrale in Global Politics and Society presso l’Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con Scomodo e la Gazzetta di Modena.
Autrice: Wisława Szymborska
Titolo: Canzone nera (originale polacco: Czarna piosenka)
Editore: Adelphi
Altro: ISBN 9788845937149; 14,00€; 158 pagine; genere: poesia; I ed. 2022, edizione con testo polacco a fronte, Adelphi 783; a cura di Andrea Ceccherelli; traduzioni di Linda Del Sarto e Andrea Ceccherelli
Voto: 7/10
Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura 1996, è fra i miei cinque autori a cui riservo un budget di spesa virtualmente illimitato, ovvero a una loro uscita in libreria non si dice mai di no, conto in banca permettendo. Ringrazio per questo Denise, la morosa che nel 1998 me la fece conoscere. (Non credo mi legga.)
Questa opera è inedita in Italia e in Polonia è stata pubblicata postuma solo nel 2014. Sono le prime poesie della Szymborska ventenne, scritte fra il 1944 e il 1948 e l’autrice non volle mai pubblicarle in una raccolta perché le considerava acerbe, appartenenti a uno stile in cui non si riconosceva più. È una raccolta mancata, in quanto all’epoca avrebbe dovuto uscire in libreria, ma i fatti politici del dopoguerra cambiarono le carte in tavola. L’ex marito Włodek, però, nel 1970 volle festeggiare il suo venticinquesimo anniversario dell’esordio poetico e raccolse in un dattiloscritto tutte le sue prime poesie pubblicate e su questo lavoro si basa gran parte di questa opera. Nel 2014 la casa editrice Znak la pubblica con il titolo Canzone nera (il titolo è stato scelto dall’editore) e il curatore italiano ne modifica in parte la scelta esplicitando ed argomentando le divergenze. (Ci sono varie versioni della stessa poesia, frutto di elaborazioni e ripensamenti successivi alla prima stesura.)
L’esordio della Szymborska è singolare: all’inizio del 1945 manda una sua poesia a un giornale di Cracovia, Dziennik Polski, e il redattore che la riceve la gira a un inserto culturale appena nato, Walka, che però all’inizio non la pubblica. Il redattore (Witold Zechenter) insiste e la sua prima poesia, Cerco la parola, viene pubblicata. Tagliata, perché troppo lunga, e modificata! Ma questo, per la giovane Szymborska è sufficiente: qualcuno ha preso in considerazione un suo scritto. Altrimenti, confessò anni dopo, non avrebbe più mostrato le sue poesie ad altri.
In queste prime poesie si vede lo stile che la rese famosa in seguito – l’uso del paradosso e dell’ironia, per esempio – e sono presenti temi che successivamente abbandonò: è presente la Storia, fatti rilevanti legati alla seconda guerra mondiale, e ci sono “cicli poetici”, più poesie che dispiegano un tema, struttura che abbandonò in seguito. Sono poesie sicuramente acerbe e nulla fa presagire il successo che ne seguì, per questo è una raccolta indicata più a un pubblico di fan e di studiosi, che a un pubblico generalista. Ma alcune perle rimangono, come La ballata d’amore scherzosa o Il giorno dei morti.
Interessanti le note del curatore, che entrano nel dettaglio di quanto qui solo accennato.
Buona lettura!