Autore: Carlo Rovelli
Titolo: Buchi bianchi
Editore: Adelphi
Altro: ISBN: 9788845937538; p. 148; 14,00€; I ed. 2023; genere: saggistica, divulgazione scientifica
Voto: 8/10
Nella mia infinita ignoranza, non sapevo che Rovelli si occupasse, e da anni, anche di astrofisica. Per la precisione dei buchi bianchi.
Partiamo dall’inizio. Ormai quasi tutti sanno cosa sono i buchi neri e come si formano. Un buco nero è il risultato della morte di una stella: quello che non viene scagliato nello spazio, si accumula e si concentra al centro, fino a diventare tanto compresso da creare una specie di buco gravitazione, dove ogni cosa cade dentro e nulla può uscirne, nemmeno la luce. Da cui l’aggettivo nero, per l’appunto. Che sia nero il centro e che nulla possa sfuggirgli non impedisce di vederli e di imparare tante cose dalla loro esistenza. Li vediamo essenzialmente per gli effetti che producono nella materia circostante. Le stelle vi orbitano attorno – si nota una stella che ruota attorno a uno spazio nero – e la materia che vi cade emette luce e l’anno scorso, per la prima volta, con questa luce abbiamo ottenuto una fotografia. Dal 2016 non solo li vediamo, ma li sentiamo anche, attraverso le onde gravitazionali.
Sì, ma poi questi buchi neri come evolvono? Che fine fanno?
In questo breve saggio Rovelli espone, in modo semplice e piano, la teoria a cui sta lavorando: l’evoluzione di un buco nero e la sua trasformazione in buco bianco, ovvero un oggetto da cui si può solo uscire e non entrare.
Amedeo Balbi, un anno fa, ne parlava nel suo canale. Rovelli, con la sua teoria, cerca di risolvere i problemi che vi espone Balbi.
Non vi dico cosa ha escogitato. Vi dico solo che la soluzione è semplice, nella sua formulazione concettuale, e sembra geniale; vi dico che non vi è accordo unanime fra gli scienziati e fino ad ora la teoria di Rovelli & C. rimane teoria. Conferme sperimentali non ci sono. Se una qualche conferma si troverà prossimamente, premi Nobel verranno assegnati a chi ci ha lavorato.
Dal punto di vista della prosa segnalo le molte citazioni poetiche dantesche e le citazioni filosofiche. Ci sono anche alcuni intervalli di riflessione e ricordi, scritti senza maiuscole, che rendono il testo precario e straniante.
Sebbene la spiegazione della sua teoria sia molto semplice, accettare il nuovo punto di vista che propone non è cosa da tutti. È tutto altamente contro intuitivo e strano. Siete avvisati.
Buona lettura!
Aggiornamento 17/03/2023: Carlo Rovelli a Radio3Scienza.