Posts Tagged ‘Cetta De Luca’

[ebook] Anna

domenica 19 aprile 2015

Autore: Cetta De Luca
Titolo: Anna
Editore: Watson Edizioni, collana Luci
Altro: ISBN 9788898036202 (cartaceo: 9788898036080); 137,7 KB; formato epub; 107 pagine; 2,49 € (cartaceo: 10,00 €); romanzo breve

Voto: 8/10

In un posto imprecisato del Sud Italia – qualcuno immagina la Sicilia, io ho immaginato i dintorni di Napoli – Anna Lojacono è costretta dalla famiglia a sottostare ad un matrimonio combinato. Angelico Buonomo, suo promesso sposo, deve anche lui sottostare ai voleri della famiglia, borghese e benestante, ma, al contrario di Anna, lui è innamorato di lei. Non sarà facile per Angelico conquistare un cuore tanto ribelle e indipendente e soprattutto non interessato.

La storia inizia nel 1937, in pieno regime fascista, e un tragico errore di Angelico e l’inizio della guerra porteranno nella nuova famiglia scompiglio e dolore. Anna dovrà affrontare dieci anni di solitudine, di segreti, di trame familiari. Anna dovrà aspettare, aspettare che la vita possa finalmente ricominciare da dove si era interrotta, aspettare un marito che andrà in Etiopia, in India fino ad arrivare in Australia. Ma ricominciare non è facile, le ferite lasciano cicatrici indelebili.

Della trama non dico altro, ovviamente, ma gli interrogativi di Anna, sul suo ruolo nella famiglia e nella società, sull’amore, sono interrogativi senza tempo. Volontà e determinazione, casualità e fato plasmano la nostra vita, creano intrecci e risposte che sono inevitabilmente personali. Anna è un tentativo di riposta basato su una storia vera.

Il romanzo è molto ben scritto, con una prosa semplice e diretta. La tensione narrativa è sempre presente, pur nella estrema semplicità della trama, tanto da farmi prendere direzioni sbagliate nei metrò. Per esser chiari: mi è piaciuto molto.

Ottima la politica ebook della cosa editrice: formato epub senza DRM ad un prezzo molto vantaggioso rispetto al cartaceo.

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[ebook] Il profumo dell’Italia in valigia

martedì 23 settembre 2014

Autrice: Cetta De Luca, James Califano
Titolo: Il profumo dell’Italia in valigia
Editore: Alkemia Books
Altro: ISBN: 9788898191208, 19,44 MB, epub, 3,99 €, genere: diario, viaggi e cucina

Avvertenza: questo post è una recensione scherzosa e contiene elementi di fantasia che non hanno nessuna attinenza con la realtà e con il libro recensito.

Dove Mamma Cetta, per non diventare come le protagoniste femminili della telenovela Fiore Calabro, dopo la partenza del proprio figlio Massimo verso l’Australia, si dà alla scrittura di un diario culinario. Massimo, ormai libero dalle ossessioni materne sul cibo, all’insaputa della madre, si dà a festini orgiastici a base di patatine fritte e junk food nei peggiori fast food di Sydney; ha creato sul proprio pc un software che interrompe automaticamente e per sette giorni ogni comunicazione Skype verso l’Italia dopo cinque minuti di conversazione; ha dato in pasto alla madre il suo migliore amico australiano (James Califano) ormai in crisi di astinenza da lasagna e disposto a parlare con qualsiasi mamma, purché non la propria, per imparare a cucinare qualcosa di diverso da una bistecca alla brace.
Cetta e James scriveranno così un simpatico e ironico libello litronico dove racconteranno i propri turbamenti, le stranezze della cucina australiana e dove Cetta proporrà ricette facili e veloci per ogni situazione.

Nel seguito ancora in lavorazione: fra pochi mesi il figlio Massimo, finiti i bagordi nei fast food australiani, tornerà in Italia per le vacanze natalizie e potrà finalmente tornare se stesso con i manicaretti di Mamma Cetta. Finite le vacanze, ritornato in Australia, contatterà segretamente la mamma di James, supplicandola di insegnargli i segreti del ragù bolognese.

[ebook] Quella volta che sono morta

martedì 19 agosto 2014

Autrice: Cetta De Luca
Titolo: Quella volta che sono morta
Editore: DuDag
Altro: formato epub, 101 kB, genere narrativa, racconto lungo, I edizione novembre 2013, 1 €

Voto: 6/10

Voto 6, ma non sono mica sicuro. No, non di meno, forse siamo a 7. 6,5 e non ne parliamo più.

La narratrice protagonista è morta per 12 minuti e non ricorda nulla. Per essere precisi è stata in arresto cardiaco per 12 minuti. Poi l’hanno rianimata. Vuole recuperare quel tempo, vuole ricordare quel trauma, e lo farà con l’aiuto di una psicoterapeuta freudiana. In sette sedute, e siamo già nel genere fantascientifico. (Cetta, è già la seconda volta che ti faccio questa osservazione. Quando inizi ad affrontare il genere?) Come minimo erano settanta, c’è gente in psicoterapia da anni, ma Cetta ha concentrato il racconto.

Lei [la psicoterapeuta, ndr] vorrebbe trattenermi adesso. Vorrebbe continuare. Fino alla settantesima seduta.

Una scusa per rivedere il proprio passato, per riflettere sulle proprie idiosincrasie, i propri errori, le proprie capacità. Mica facile. Fino ad arrivare ai fatidici 12 minuti. Mica vi dico come va a finire.

Anche in questo racconto ho la sensazione che Cetta metta la propria biografia al centro della narrazione. Mentre in Nata in una casa di donne questo aspetto non disturba, qui mette quasi a disagio, come se finzione e realtà si fossero mescolati male. È questo che mi spinge ad abbassare il voto, mica altro. Non ho nessun elemento a supporto della mia sensazione, non conosco Cetta così bene, ci siamo solo incontrati una volta de visu e scambiati qualche mail e qualche commento sui rispettivi blog. Però rimane forte.

Racconto breve, scorrevole, scritto bene.

Nota tecnica: Ho avuto qualche problema di visualizzazione nel Sony PRS-T1: qualche linea è stata stiracchiata dalla giustificazione bilaterale. Forse perché ho allargato un poco il font originale? (Dopo i quarant’anni i font rimpiccioliscono, @#!)

[ebook] TanguEros

domenica 13 luglio 2014

Autrice: Cetta De Luca, Marco Reale
Titolo: TanguEros
Editore: Autopubblicato
Altro: EAN:9786050306903, formato epub con social DRM, 360 KB, genere erotico, 2,49€

Voto: 6/10

Non mi ricordo quando, ma Cetta un giorno mi scrisse che alcuni lettori non avevano trovato eccessivamente erotico il suo Tangueros, racconto scritto a quattro mani con Marco Reale. Visto quello che acquista la massa, vedi 50 sfumature di colori, mi dissi che la lettura poteva essere stimolante, diciamo così. In effetti avevo ragione.

Scrivere un racconto erotico è difficilissimo e io ne so qualcosa perché in gioventù provai a scrivere un racconto, ma fu una vera fatica. Raccontare l’erotismo è difficile per due ragioni: la prima è che si parla di sesso. E di sesso si è iniziato a scrivere da subito dopo l’invenzione dell’alfabeto e si continua a farlo ancora oggi. Siccome se ne parla da secoli è difficile essere originali. L’altro problema grave della letteratura erotica è che quello che abbiamo fra le gambe si esaurisce con pochi sostantivi ed è facile ripetersi. Non a caso i nostri genitali hanno il maggior numero di sinonimi rispetto ad altre parole. Se ne parla da tanto, si è trovato il modo per non ripetersi.

La vostra obiezione la so. L’erotismo ha a che fare con un universo più vasto dei genitali. Vero. C’è tanta immaginazione, desiderio, emozioni e fantasia. Però tutto questo universo gravita lì attorno e i sinonimi di pene e vulva vanno usati a piene mani, così come le allusioni e le circonlocuzioni.

Il racconto lungo si divide in due parti. Nella prima si narra il punto di vista di Lei e nel secondo il punto di vista di Lui. Lei è una giovane professoressa universitaria italiana (questo già pone il racconto nel settore fantascienza) appena arrivata in una nuova città. Sola da troppo tempo, ha una fertile immaginazione e molta audacia, tipica delle donne intente a risolvere un problema importante. Lui, perennemente in viaggio per lavoro, è la preda di Lei. Molto felice di essere preda, ovviamente. Come e dove si incontreranno toccherà a voi scoprirlo. Ovviamente si balla il tango, da cui il titolo.

Come dicevo, è difficile essere originali e questo racconto non lo ho è. Ci sono anche dei totem di troppo, ma sono perdonati. Lascia spazio invece all’immaginazione e questo è cosa giusta. L’erotismo però c’è, di questo ne sono certo. Nel complesso mi pare che il racconto sia riuscito.

Buona lettura!

Aggiornamento:

Mi sono accorto che c’è un errore nello svolgimento della trama. Ora avete anche il lato giallo del racconto. (Quale trama? diranno alcuni di voi.)

[libro] Nata in una casa di donne

mercoledì 2 luglio 2014

Autrice: Cetta De Luca
Titolo: Nata in una casa di donne
Editore: L’erudita (Giulio Perrone Editore)
Altro: ISBN cartaceo 9788867700318, ISBN ebook 9786050306606, p. 103, 11,00 €

Voto: 7/10

Devo ammettere: ho iniziato a leggere questo libro pieno di pregiudizi. Ma forse è utile sapere come è arrivato sul mio comodino; di certo non l’avrei mai comprato di mia spontanea volontà. Il 3 maggio di quest’anno, come si ricorderanno i 2 lettori più attenti del blog, andai a Firenze, all’incontro organizzato da Giramenti. Il gioco dell’incontro era di scambiarsi libri orribili, nella speranza di trovare veri e propri gioielli, perché orribile è un concetto relativo. All’incontro partecipò anche Cetta De Luca, l’autrice, che in modo subdolo audace infilò la sua opera nel mucchione, senza urlare a gran voce che non era un libro orribile, quello. (I libri orribili, ovviamente, non sono mai dei presenti.) Io ci cascai e lo presi (a gratis, precisiamo)… e fui preso! Cetta insistette per sapere la mia opinione sulla sua opera e mi strappò, senza troppa fatica, la promessa di una lettura e una recensione.

Cose di donne, scritte da una donna, autrice sconosciuta, editore sconosciuto. Presentato durante uno scambio di libri orribili. Non appartenente ai generi che mi piacciono a prescindere: fantascienza e gialli. Con la quarta di copertina che non faceva presagire nulla di buono: “Non capì, comprese. Perché comprendere era di più, era un abbraccio, era prendere con se, era farne parte.” Frase che fuori contesto lascia il tempo che trova. La lettura iniziava prevenuta.

Il romanzo breve (o racconto lungo, fate voi) invece scorre via veloce, non annoia, la storia c’è e tiene fino alla fine. Una prosa leggera, precisa, dove la psicologia dei personaggi non appesantisce il racconto, ma lo spiega e lo rivela.

È la storia di una famiglia del sud, della sua genesi e della sua evoluzione. Una famiglia composta prevalentemente da donne, una moglie e quattro figlie, dove la figura maschile, chiusa nei suoi silenzi, sembra anaffettiva e lontana, e dove le donne faticano a trovare la loro strada. Non racconto altro, ma la storia è presentata fin da subito come un tributo a questo capofamiglia.

Problemi familiari comuni a molti, immagino, ma descritti in modo preciso e leggero, eppure profondo. L’incomunicabilità dei sentimenti e delle emozioni nelle relazioni – fra moglie e marito e fra genitori e figli – è il tema portante del romanzo ed è anche uno dei temi che ho dovuto affrontare in questi anni di cambiamento personale. Quindi una lieta scoperta, che consiglio a tutti di prendere in considerazione per le vostre letture estive.