Autore: Lawrence Sutin
Titolo: Divine invasioni – La vita di Philip K. Dick (Divine Invasions: A Life of Philip K. Dick)
Editore: Fanucci
Altro: ISBN: 9788834713426; I ed. 1989; questa ed: 2001; 19,00€; 442 pagine; genere: biografia, saggio; prefazione di Paul Wiliams; traduzione di Andrea Marti
Voto: 8/10
Tutto quello che avreste voluto sapere su Philip K. Dick è scritto qui. Il materiale per questa biografia è stato raccolto da un centinaio di interviste fatte a chi è stato vicino al famoso scrittore e dall’analisi dei suoi numerosi scritti personali conservati nei PKD Estate Archives.
Dick è famoso al grande pubblico per aver dato l’idea al film Blade Runner, ma in realtà, negli anni successivi, la sua eredità è stata raccolta più volte dal mondo del cinema (ricordo un film per tutti: Minority Report).
Dick iniziò a scrivere nell’immediato dopo guerra e dagli anni Cinquanta alla sua morte, avvenuta nel 1982, ha scritto oltre 40 romanzi e 200 racconti. È stato uno scrittore molto prolifico, in parte per necessità: iniziò infatti con lo scrivere fantascienza e questo genere è da sempre considerato letteratura di serie B; pur vendendo bene veniva pagata poco. Nella vita Dick non fece altro che lo scrittore, a parte una breve parentesi come commesso in un negozio di dischi, e per vivere con le sue opere dovette scrivere a un ritmo serrato. Era velocissimo sulla macchina da scrivere ed era un vulcano di idee. Riusciva a terminare un romanzo in poche settimane.
Nonostante la sua carriera nella fantascienza, con un pubblico in costante crescita e un premio Hugo, il sogno di Dick fu sempre quello di entrare a far parte della letteratura di seria A, mainstream, come la chiama Sutin, non fantascienza, come dico io. Non ci riuscì mai veramente.
Visti i ritmi di scrittura, non tutte le opere si sono rivelate buone. In appendice del volume Sutin ci propone una esaustiva rassegna cronologica degli scritti dickiani, con tanto di riferimento nella biografia, un breve commento e il voto personale dell’autore. Una guida utilissima per chi vuole leggere solo il meglio di Dick.
Numerose le peculiarità che caratterizzano la vita dello scrittore. La prima cosa che si nota è che la sua vita e i suoi romanzi si scambiano di continuo il loro ruolo. La vita di Dick è entrata nei suoi romanzi, ma è successo anche che i suoi romanzi sono entrati nella sua vita. Dick era in simbiosi con la sua scrittura, non sarebbe possibile capire la sua opera senza sapere nulla della sua vita e viceversa. La seconda è che è stato spesso considerato schizofrenico e drogato. In realtà non vi è traccia di una diagnosi medica di schizofrenia e sulle droghe è più da rimarcare un abuso di medicinali, anche psichiatrici, e di alcool nell’ultima parte della sua vita. Ma il carattere di Dick e i suoi comportamenti non sono sempre stati lineari e ragionevoli: le sue fobie, il rapporto tormentato con la madre, le cinque mogli e i figli, il lutto mai elaborato della sorella gemella, le sue continue visioni di un mondo alternativo, i suoi problemi di salute, i suoi ritmi di scrittura, delineano un personaggio complesso, spesso contraddittorio.
Sulle visioni di Dick una piccola critica all’autore. In più punti si insinua il dubbio che le visioni siano in qualche modo autentiche, che Dick sia una specie di Messia del nostro tempo. In realtà lo stile di vita e le numerose medicine che prendeva e di cui spesso abusava, avrebbero dato visioni a chiunque, anche se ben pochi avrebbero avuto la capacità di trasporle in un romanzo. E a un certo punto, a pagina 305, compare l’ipotesi per me più verosimile: una forma di epilessia del lobo temporale. Gli effetti di questa epilessia descritti da Sutin basandosi su testi di medicina sembrano ricalcare in modo perfetto tutta la sintomatologia dickiana. Peccato solo che questa pseudo diagnosi sia postuma e non fatta da un medico, ma insomma, penso si possa tranquillamente escludere qualsiasi ingerenza divina nel mondo della fantascienza.
Dick muore all’età di 53 anni di infarto, dopo una vita di stenti e di fatiche, quando le sue opere stavano per essere apprezzate dal grande pubblico e a poche settimane dall’uscita di un grande successo basato su un suo romanzo, Blade Runner, appunto. Il successo è arrivato postumo e in questi anni si è consolidato. Cosa ci rende umani? e cosa è reale?, sono i due grandi temi di quasi tutti i suoi romanzi. Mai come oggi queste domande necessitano di una risposta, in molti campi del sapere umano.
Due appunti al testo: alcuni refusi e lo spoiler continuo dei romanzi. Siete avvisati.
Buona lettura!