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[libro] Questa è l’America

martedì 26 gennaio 2021

Autore: Francesco Costa
Titolo: Questa è l’America
Editore: Mondadori
Altro: ISBN 9788852099588 (epub); 335KB; I ed. 2020; genere: saggistica, politica; 9,99€

Voto: 8/10

Mi stavo chiedendo, circa una settimana fa:

A Obama sono state riconosciute, da quasi tutti, tre grandi doti: 1) fare proseliti 2) una politica con un capo e una coda e più lungimirante di molte altre 3) essere molto preparato. Ovvio, non è stata tutta farina del suo sacco, sapeva scegliersi i collaboratori giusti, quarta grande dote. Poi la sua politica ha avuto i suoi alti e bassi, la si può giudicare in tanti modi, non è questo il punto.
Il punto è: gli USA hanno avuto per 8 anni qualcuno alla guida che aveva ben salda la testa sulle spalle. Come è successo che subito dopo sia stato eletto Trump, uno che è riuscito a spargere merda su ogni cosa che ha toccato? Come è stato possibile fare un salto di quel tipo? Questo è un mistero misterioso che andrebbe studiato bene.

e i miei amici immaginari mi hanno consigliato di rivolgermi a Francesco Costa. E in effetti avevano ragione.

Questo agile e breve saggio ci fa una breve carrellata di alcuni aspetti che tanto colpiscono noi italiani e non statunitensi in generale. La questione delle armi, la gestione della sanità, la politica. Soprattutto come gli USA vivono la politica, anche con un minimo di prospettiva storica. E come sia stato possibile Trump. Un evento forse evitabile, ma che nulla avrebbe tolto ai drammatici cambiamenti che sono in atto da molti anni, cambiamenti che rendono la politica USA tanto aggressiva e spesso inconcludente. Anzi, dopo la lettura penso che gli eventi del 6 gennaio 2021 siano stati in qualche modo salutari, abbiano fatto vedere a tutti fin dove si può arrivare; che se si va troppo oltre si mette in pericolo l’unità del paese e le sue strutture democratiche e ciò è una cosa che va a minare uno dei pochi tabù ancora rimasti nel paese. Non a caso tutte le piattaforme social e i sistemi di pagamento made in USA hanno fatto un passo indietro nel sostenere attivamente o indirettamente Trump. Se ho ragione, nei prossimi mesi il Partito Repubblicano dovrà in parte sconfessare l’operato di Trump, se vorrà ancora avere un modo per ricevere i suoi finanziamenti dai suoi elettori. Staremo a vedere.

Confesso però che dopo la lettura di questo saggio ho ancora più paura di quel paese. Non ne condivido lo spirito individualista, aggressivo, spavaldo. Mi fa paura come considerano le armi. Non condivido un certo modo di fare politica, ma vedo anche che tutto quanto è stato lì praticato dopo poco arriva anche qui in Italia e ciò mi rende alquanto inquieto e timoroso. (Indovinate dove è stato inventato “il contratto con gli Italiani” firmato su una scrivania?) Forse esagero, non è che il nostro paese sia tutto questa landa di petali di rosa, è vero. Forse, semplicemente, i problemi noti fanno meno paura di problemi mai vissuti. Ma come dicevo è solo questione di tempo, i loro problemi li avremo presto anche qui.

Ma Trump? Vi lascio alla lettura di Costa per i dettagli, ma i motivi USA sono gli stessi che hanno portato i Salvini nostrani ad avere tanto successo. Una classe operaia, una piccola borghesia in recessione, ma anche una classe abbiente frustrata e aggressiva, lasciata senza una politica capace di guidarla verso obiettivi migliori, lasciata alla mercé di politici senza scrupoli, con una lungimiranza non più lunga di un quarto d’ora. Una crisi di rappresentanza che qui in Italia non è ancora stata risolta e che non porterà a nulla di buono. Ci sarebbe bisogno di molta politica, non di movimenti che se ne dichiarano estranei.

Dalle considerazioni di Costa è evidente come i tanto vituperati meccanismi democratici che rallentano l’approvazione delle leggi e l’operato del governo hanno una precisa ragione di esistere e ci hanno parato le chiappe molte volte, ci hanno salvato da dittature e rappresentanti non proprio all’altezza. I danni di Trump sono stati limitati da queste protezioni, per esempio. Chiunque vi proponga di alleggerire questi vincoli e meccanismi vi sta presentando una polpetta avvelenata.

Buona lettura!

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[ebook] Quello che alle donne non dicono

giovedì 20 agosto 2020

Autore: Salvo Di Grazia
Titolo: Quello che alle donne non dicono – La salute al femminile
Editore: Laterza
Altro: ISBN 9788858142769, I ed. lug 2020, 854KB, formato epub con DRM, 9,99€

Voto: 7/10

Libro facile e veloce per chi si vuole informare sui temi della salute che riguardano la donna e super consigliato alle giovani donne.

Una rapida carrellata su molti temi: dalla gravidanza alla contraccezione, dalle mestruazioni alle malattie tipicamente femminili. Di Grazia è medico ginecologo che ormai da una decina di anni si occupa anche di divulgazione scientifica sul suo blog (avete il link sul suo nome qui all’inizio del post).

Di grande attualità e utilità la segnalazione di molte bufale e credenze errate, così come di abitudini da dimenticare (alcool, fumo e vita sedentaria). L’appello, spesso inascoltato, a considerare la gravidanza e l’invecchiamento non come malattie, ma come eventi che seguono un loro corso naturale e che la scienza medica può aiutarci a gestire al meglio, ma senza esagerare, che tanto non saremo mai immortali. Di Grazia ci riporta insomma con i piedi per terra, senza giudizi e pregiudizi, ma con le ultime informazioni scientifiche disponibili. (Per chi vuole approfondire nelle note i riferimenti a informazioni più specifiche e articoli scientifici.)

Astenersi ipocondriache (e ipocondriaci).

Buona lettura!

[ebook] Cosa tiene accese le stelle

sabato 15 agosto 2020

Autore: Mario Calabresi
Titolo: Cosa tiene accese le stelle – Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro
Editore: Arnoldo Mondadori Editore s.p.a.
Altro: ISBN 9788852019234, I ed. 2011, 775 KB, 7,99€

Voto: 7/10

È curioso questo libricino. Nel capitolo “I venditori di alici” leggo:

“I genitori avevano la certezza che i figli sarebbero stati meglio, e così il domani sembrava una cosa solida.”

Il concetto viene ripetuto in varie salse nel libro ed è uguale uguale a quello che dissi a mio padre e altri amici della sua età in un dopo cena l’anno scorso. Oggi la percezione di un futuro migliore non c’è più. Da una ricerca citata nel capitolo “La palestra di roccia” leggo:

«Quanto pensate che il vostro futuro e la vostra realizzazione dipendano da fattori esterni alla vostra volontà?». Negli Stati Uniti si ritiene che questi pesino per il 30 per cento, in Francia per il 50, mentre in Italia si pensa che contino oltre il 70 per cento.

Il senso di scoramento e pessimismo diffuso in Italia (e non solo) sembra appoggiare su solidi dati di fatto: una economia globale difficilmente prevedibile e governabile, la politica incentrata sulla gestione del qui e ora, senza una visione di insieme e di futuro. Ma le testimonianze raccolte da Calabresi non dicono solo questo. Raccontano anche di una grande voglia di riscatto e storie andate a finire bene; dei numerosi passi da gigante che ha fatto la nostra società e la nostra cultura. Curiosamente però, la voglia di riscatto che ha come base l’Italia proviene dagli immigrati, che provenendo da realtà disastrate trovano qui tutti gli strumenti per avere una vita migliore, mentre gli italiani, i più giovani a dire il vero, per riscattarsi sentono il bisogno di andare all’estero.

Alla fine mi sono convinto che oggi sia più che mai necessario avere una visione politica audace, capace di avere obiettivi lontani e lungimiranti. È di questo che soffro, più di tutto. Non a caso, ormai da anni, i votanti sono in calo e presto toccheranno cifre fino a poco tempo fa impensabili e molto pericolose per la democrazia.

Noi speriamo che ce la caveremo.

Buona lettura!

[ebook] Open source, software libero e altre libertà

martedì 4 agosto 2020

Autore: Carlo Piana
Titolo: Open source, software libero e altre libertà
Editore: Ledizioni
Altro: ISBN 9788867057672; 919KB; I ed. 2018; formato epub; prefazione di Roberto Di Cosmo; postfazione di Simone Aliprandi; 6,99€

Voto: 7/10

Ebook molto interessante sulla nascita del copyright e la sua deriva odierna, il tutto visto da un punto di vista legale.

Mentre fino a circa il 1700 la questione del diritto d’autore, i brevetti e cose analoghe non esistevano, con la nascita della società industriale e con la maggiore facilità di replicare le opere scritte (e non solo) nasce l’esigenza di censurare, pardon, controllare la produzione culturale. Si inizia in Inghilterra con lo Statuto di Anna del 1710 e si arriva al delirio odierno, dove studi di avvocati sono incaricati di fare guerre legali incentrate sull’uso di brevetti.

Se da un lato pare ragionevole remunerare chi produce cultura (in senso lato), dall’altro è evidente che la cultura non si crea attraverso limitazioni ma attraverso la condivisione libera e, perché no, anche attraverso la semplice copia. Il punto di equilibrio è, oggi, molto difficile.

I primi a capire che il copyright poteva strozzare l’innovazione sono stati gli informatici, sono stati loro a creare le prime licenze che consentono la libera circolazione del software. Il più famoso assertore di questa necessità fu (ed è) Richard Stallman e la sua Free Software Foundation, ma oggi Carlo Piana ci presenta una vera e propria foresta di organismi e licenze che incarnano la necessità di rendere libera la cultura. Ne viene fuori un ginepraio difficilmente districabile. Le varie licenze sono a fatica recepite e rese effettive dai vari ordinamenti statali, ma qualcosa si muove.

Se le cose a un certo punto vi paiono difficili, non è colpa dell’autore. È proprio il tema che è astruso, tanto che fanno fatica a districarsi anche gli esperti.

Personalmente trovo assurde molte cose relative al copyright, ai brevetti e alle cose in cloud (si parla anche di cloud nel libro), ma le mie opinioni le lascerò per un altro comizio.

Buona lettura!

[ebook] Per quest’anno le rondini non tornano

domenica 25 agosto 2019

Autrice: Giuliana Dea
Titolo: Per quest’anno le rondini non tornano
Editore: Bookabook
Altro: genere: romanzo; 2019; 6,99€

Voto: 7/10

Due avvertenze:
1) Questo romanzo non è ancora stato pubblicato con tutti i sacri crismi: copertina, formato corretto, editing, campagna promozionale, eccetera. Bookabook è un sito per la raccolta fondi per chi vorrebbe che i crismi fossero dati prima dell’uscita della propria opera. Dare i soldi a questo progetto è una specie di atto di fede, un rischio d’impresa. Io ho scelto la versione ebook che consente di scaricare un pdf, poi convertito nel formato epub con Calibre. Le interlinee e alcuni a capo sono da sistemare, ma si riesce a leggere bene.
2) Giuliana Dea è una mia “amica immaginaria”, o amica di socialino. Insomma l’ho conosciuta qui e no, non riuscirete a vederla perché ha un profilo chiuso agli estranei. Ci siamo visti qualche volta nei ritrovi del socialcoso in questione.

Detto quanto sopra, sì, sono partito prevenuto e sì, 7,00€ sono tanti per una bozza di una esordiente e probabilmente non l’avessi conosciuta di persona non li avrei dati. Ma i salti nel buio, almeno nelle letture, ogni tanto li faccio e devo dire che in genere mi va bene, come in questo caso.

L’opera è un romanzo, ambientato, mi par di capire, nella metà degli anni 90 (mancano smartphone e internet e ci sono ancora le lire) a Milano, in una casa popolare. Il punto di vista è quello della protagonista, Claudia, una ventiduenne che studia letteratura, con un fratello maggiore e due fratelli minori adottati. È una famiglia allargata, piena di gente stramba: un amico che sta al balcone ad aspettare le rondini in primavera, un fratello e un amico che non sanno “cosa faranno da grandi”, una vicina di casa che non si fa mai i fatti suoi, un altro vicino che ulula nelle notti di luna piena. Ma i legami affettivi sono forti, sinceri, anche se burrascosi. In questo brodo primordiale, che ricorda molto la famiglia malausseniana di pennacchiana memoria, in pochi mesi gli eventi sistemeranno le vite dei protagonisti, daranno loro un nuovo futuro.

Lo stile è asciutto, minimalista, senza descrizioni, molto giocato sui dialoghi, ma dopo qualche pagina lo si trova piacevole ed efficace.

La trama mi ha preso quasi subito. A metà dell’opera mi sono visto costretto a fare la maratona fino all’una di notte per finirlo.

Insomma, spero che la raccolta fondi vada in porto.

Buona lettura!

PS: un’altra opinione sul romanzo.

[ebook] Manuale per ragazze rivoluzionarie

lunedì 11 marzo 2019

Autrice: Giulia Blasi
Titolo: Manuale per ragazze rivoluzionarie – Perché il femminismo ci rende felici
Editore: Rizzoli
Altro: Ebook epub con DRM, ISBN: 9788858695135, 412KB, I ed. 2018, 3,99€

Voto: 4/10

Il problema della disparità di genere esiste, c’è ancora molta strada da fare e quindi questo libro sicuramente serve alla causa, ma io, già dalle prime pagine, ho avuto voglia di lanciare il libro dalla finestra. Il fatto che fosse su un ebook reader mi ha permesso di astenermi dal farlo.

Venti, venticinque anni fa, probabilmente avrei fatto mio ogni argomento della Blasi, avrebbe sicuramente smosso la mia indignazione sulle ingiustizie derivanti dalla disparità di genere. A quarantotto anni suonati ho sicuramente perso tutto il mio tratto rivoluzionario, ho cambiato approccio su molte cose anche se la disparità di genere mi tocca da vicino, a cominciare dal fatto che ho una figlia che mi dispiacerebbe vedere sottovalutata o emarginata perché donna.

I punti che mi hanno dato fastidio sono veramente tanti, il supporto non mi ha aiutato a raccogliere le idee. (Non riesco a prendere appunti sull’ebook reader, anche se tecnicamente si può. Un mio limite psicologico.) Provo comunque a dire due cose.

Il mondo viene diviso in due: il sistema di potere di stampo maschile, oppressivo – la Blasi usa il termine patriarcato – e le guerriere femministe salvatrici del mondo. Una perenne guerra, o di qui o di là. O buoni o cattivi. Ogni sfumatura e complessità viene ricondotta a bianco o nero, senza nessuno sprezzo per il ridicolo. (Veramente c’era bisogno di un paragrafo sulla depilazione femminile imposta dal patriarcato?) Le argomentazioni sono spesso assenti (si procede in modo apodittico), insufficienti, emotive (Un paragrafo sulla presenza ingombrante dei parenti a Natale.), contraddittorie. (Non bisogna attaccare le donne sul personale e si fa un capitolo intitolato “Being Carlo Calenda”? Dove ovviamente essere Calenda non è un esempio positivo. Rassicurare di non avere nulla contro Calenda come persona e che la figura di Calenda è a scopo didattico non credo assolva l’autrice.) Ho avuto l’impressione che fosse un lungo post di un blog, dove si scrive di getto, dove l’obiettivo è raccogliere e veicolare emozioni verso la causa del femminismo. Non ho avuto l’impressione di avere un manuale utile per fare la rivoluzione.

L’altro punto che la Blasi tratta è quello di accomunare tutte le lotte delle minoranze alla causa del femminismo (v. anche A cosa ci serve il femminismo) e la conseguente collocazione politica. Aumentare i diritti delle persone – e quindi il femminismo in particolare – è sicuramente una cosa di sinistra (v. Bobbio, Destra e Sinistra). Avere un programma progressista non necessariamente è una cosa di sinistra, ma la Blasi fa ricadere sotto il femminismo qualsiasi novità che scardini i poteri esistenti, portando nella società maggiore empatia, inclusione, minore competizione, diritti di tutte le minoranze e tante altre cose interessanti. Tutte cose bellissime, molte le sottoscrivo in toto, ma a un certo punto mi sono chiesto: perché usare ancora la parola femminismo? Cosa c’entrano le femmine in un programma progressista e nell’espansione dei diritti? Che i maschi non sono capaci di immaginare una società progressista, con più diritti, una società più libera e meno ingessata? Sono rimasto perplesso su questo punto.

Io spero di esserci riuscito, a dire due cose.

Buona lettura.

[ebook] D’argine al male

giovedì 27 luglio 2017

Autrice: Gaia Conventi
Titolo: D’argine al male – Dove i topi non muoiono
Editore: Le Mezzelane
Altro: formato ebook, 230KB, ISBN: 9788899964559, I pubblicazione Luglio 2017, 4,99€, Genere: thriller psicologico

Voto: 8/10

A questo giro Gaia ha pubblicato un piccolo gioiellino: il lettore inizia la lettura bello tranquillo, pensando ad un classico giallo ambientato nel ferrarese e si ritrova a metà della lettura con molte cose che non tornano, confuse. E niente, poi deve correre verso il finale, per esempio sedendosi su una panchina al ritorno dal lavoro, se vuole capirci qualcosa.

Romanzo breve, decisamente estivo, con una prosa pulita ed essenziale, vale la pena leggerlo, ma solo se non vi fanno paura cadaveri e topi. Del romanzo non dico altro, non voglio togliervi nessuna sorpresa. Dico solo che il narratore è il protagonista e mi sembra già di avervi detto troppo.

Buona lettura!

[ebook] Brando

sabato 21 Maggio 2016

Autore: Paolo Longarini
Titolo: Brando
Altro: ISBN 9786050435146; formato epub, no DRM; 267,6 KB; 94 pagine; prezzo: 0,99€; genere romanzo breve; anche in formato cartaceo ISBN 9788899104764 per i tipi Libreria Efesto a 11,00€

Voto: 9/10

Leggo la pagina facebook di Paolo, Servitevi Da Soli, da alcuni anni ormai e le sue descrizioni dei casi umani sono inconfondibili, precise, dirette. Fino ad oggi ha scritto di clienti insoddisfatti, strani, della sua vita di tutti i giorni. Pagine scritte un po’ di fretta, a volte, ma sempre molto gradevoli. Qualche mese fa annunciò l’uscita di un suo libro, un romanzo. Brando.

Brando è la storia di un vecchio che odia i vecchi, che ha un passato pieno di scheletri, che vive nella sua prigione di rimorsi e sopravvive alla vita di tutti i giorni isolandosi e comportandosi, a volte, come uno stronzo. Non ama i fronzoli, le convenzioni sociali, i comportamenti affettati. Ha un cuore grande, troppe volte ferito dalla vita e dalle sue scelte. È una storia piena di umanità, triste e ironica, con alcune punte di comicità.

Non saltate la prefazione.
Bonus finale.

In una parola: bello.

Buona lettura!

[ebook] Per stavolta Don Antonio

lunedì 14 dicembre 2015

Autore: Frédéric Dard
Titolo: Per stavolta Don Antonio – Le inchieste del commissario Sanantonio della Polizia di Parigi (Les souris ont la peau tendre)
Editore: e/o
Altro: ebook formato epub, 1175 KB, p. 121, ISBN 9788866323785, prima edizione: 1951, questa edizione: 2013, genere: spionaggio, traduzione dal francese di Bruno Just Lazzari

Voto: 10/10

Non guardate il voto. Io sono uno spasimante del genere. È andata così. L’ebook l’ho avuto legalmente, ma non l’ho pagato. All’epoca avevo scoperto che la casa editrice e/o aveva iniziato a ristampare la serie di Sanantonio e cercavo nel suo sito eventuali numeri mancanti della serie. (Li ho quasi tutti.) Scoperto un baco nella pagina della casa editrice lo segnalai. Come ricompensa ricevetti un buono pari al valore del libro su cui c’era l’errore. Per stavolta Don Antionio, appunto.

L’avevo già letto tempo fa e in questi giorni ho avuto l’occasione di rileggerlo nel formato digitale. Non è dei migliori. È uno dei primi, ambientato durante la seconda guerra mondiale, più cupo e senza i personaggi che nelle successive opere gli fanno da contorno e le rendono più divertenti. Però si legge veloce. In questo numero Sana’ fa il James Bond contro i tedeschi. E vince, come sempre.

Buona lettura!

[ebook] L’uomo di Marte

martedì 17 novembre 2015

Autore: Andy Weir
Titolo: L’uomo di Marte (The Martian)
Editore: Newton Compton
Altro: ISBN: 9788854170520, p. 307, formato epub: 527 KB, prima edizione: ottobre 2014, genere: fantascienza, Traduttore: Tullio Dobner

Voto: 8/10

Quante volte vi siete sentiti soli e abbandonati? Con tutto il mondo contro di voi? Ci siamo passati più o meno tutti dentro questa sensazione, vero? Ma essere veramente soli e abbandonati, con il mondo che è veramente contro di noi, nessuno lo è stato veramente. Mark Watney sì.

Siamo in un prossimo futuro, dove le missioni su Marte saranno possibili tanto da essere, questa, la terza. L’equipaggio, composto da sei persone, è al sesto giorno di permanenza sul pianeta dopo un lunghissimo viaggio. Una improvvisa tempesta di sabbia determina l’annullamento della missione. Si ritorna tutti a casa. Mark non ce la farà. Creduto morto dal resto dell’equipaggio, sarà lasciato solo su Marte. Solo che Mark non è morto. Mark è vivo, a milioni di chilometri dalla Terra, impossibilitato a comunicare con i suoi compagni appena ripartiti, e tanto meno con il controllo missione, ferito. Quanto è possibile vivere su Marte con quanto rimasto della missione? Poco. Sicuramente non abbastanza per sperare in una missione di salvataggio che nel migliore dei casi potrebbe impiegare un anno ad arrivare.

Quante volte vi siete sentiti soli e abbandonati? E come ne siete usciti? Ecco, Mark, con il suo spirito ironico, le sue molteplici conoscenze e una determinazione ferrea, non ha intenzione di lasciare nulla al caso. Se deve morire su Marte non ha certo voglia di farlo in anticipo.

Per quanto riguarda la trama mi fermo qui, anche se immagino molti di voi sappiano già il finale per altre vie.

Ebbene sì, da questo film è stato tratto un film, già recensito su questo blog, fedele trasmutazione di quanto scritto con l’inchiostro. Le differenze, che ci sono, sono assolutamente giustificate dalla differenza del mezzo espressivo, tranne una, nel finale.

Il romanzo è quasi interamente formato dal diario di Watney, caratterizzato da uno stile asciutto e sintetico, da vero scienziato, e da un’ironia e una schiettezza a tratti divertente e spiazzante.

Vi è descritta la reazione dell’equipaggio che sta tornando a casa alla notizia della sua sopravvivenza. I tentativi della NASA di recuperarlo. Le reazioni dei parenti degli astronauti. Sono momenti toccanti. Come reagireste voi se un vostro caro fosse impegnato in una missione su Marte? E fosse in pericolo?

Vi lascio con queste domande e vi raccomando la lettura solo se siete appassionati di fantascienza e avete, almeno da qualche parte, una piccola anima nerd.

Buona lettura!