Autore: Massimo Mantellini
Titolo: La vista da qui. Appunti per un’internet italiana
Editore: minimum fax
Altro: ISBN ebook: 9788875216245 a 5,99 €, ISBN cartaceo: 9788875215965 a 10,00 €, I ed. agosto 2014, epub 332 KB, saggistica
Voto: 7/10
È un saggio, sì, ma molto leggero, una leggerezza che sta non solo nel modo di scrivere, ma anche nella profondità della trattazione. Come dice Mantellini:
È il resoconto personale di quasi vent’anni di esperienze di rete vista attraverso gli avvenimenti che hanno riguardato me e la mia famiglia quando Internet ha iniziato ad avvolgerci.
Non per questo è meno interessante. Chi, come il sottoscritto, è diventato maggiorenne in rete – nel senso che ci bazzica dal 1996 – molti argomenti e problematiche le ha già incontrate in questi anni e ha avuto modo di rifletterci. In questo caso Mantellini ordina le idee e dà loro una forma compiuta e qualche riferimento bibliografico e storico.
Chi invece si è affacciato da poco di fronte a questo mare – la Rete – o semplicemente non ha mai avuto occasione di ragionarci sopra, questo saggio è un ottimo punto di partenza. (Una copia andrà a NonnoG.)
Alcuni capitoli dovrebbero diventare materia obbligatoria di studio a scuola, come Sul copyright e Sui libri (di carta e di bit)
Due difetti.
Il primo è un minimalismo misto a moralismo che forse aiuta poco a capire. C’è in qualche passaggio. Abbiamo appena finito di ripeterci che la libertà in Rete significa responsabilità nella scelta e accettazione di cose disgustose, seppur legali, sappiamo che le tendenze commerciali limiteranno di molto le nostre libertà, non abbiamo bisogno di questa frase:
gli aspetti oscuri della rete internet esistono e vanno focalizzati, ma sono la parte minore, anche se non di molto.
Semmai ci starebbe un invito alla responsabilità. Quello che facciamo oggi in Rete costruisce la Rete di domani.
L’altro punto per me dolente – ma ribadisco che questo è un problema solo mio – è le citazione dei marchi quando non è assolutamente necessario. Perché citare mele e candele, quando si può tranquillamente dire notebook e ebook reader? C’è un capoverso iniziale che mi ha fatto sentire in uno spot. Volevo smettere di leggere. Poi mi sono fatto coraggio e sono andato avanti. Questa mia sensibilità mi creerà dei problemi seri un giorno.
Buona lettura!
PS: dimenticavo: non comprerò mai più un saggio in forma digitale. Io ho bisogno di stropicciare carta quando penso. E di usare la matita e l’evidenziatore.
Aggiornamento 28/09/2014:
Un capitolo in omaggio dall’editore:
La vista da qui: sulla politica
Aggiornamento 01/10/2014:
Altro capitolo in omaggio dall’editore:
Sul divario digitale