Posts Tagged ‘pornografia’

Pratiche bandite

mercoledì 3 dicembre 2014

Mettete a letto i bambini e leggete da ilPost:

La lista delle pratiche sessuali bandite dal porno del Regno Unito
Un emendamento molto criticato impone nuove specifiche restrizioni ai contenuti pornografici prodotti nel paese

Mi sfugge qualcosa. Se fai un film in cui stermini un intero popolo, vinci l’Oscar (Avatar). Se fai un film dove picchi vecchiette vinci nomination e premi come se piovesse (Arancia Meccanica). Se fai un film pieno di violenza inaudita e ingiustificata diventa un film per tutti (L’enigmista). Se fai un film di guerra vinci tanti premi che non sai dove metterli (Salvate il soldato Ryan).

Produrre film in cui si ammazzano uomini e popolazioni va bene. Produrre film in cui ci sono persone che si divertono a maltrattarsi durante il sesso no. Però si possono comprare e vedere questi film fatti all’estero. Quindi il divieto a cosa serve? Per trasferire la produzione di questo materiale all’estero?

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Collezione porno

martedì 9 settembre 2014

Da ilPost:

La collezione segreta di libri erotici dell’Unione Sovietica
La storia dell’enorme raccolta di volumi avviata a Mosca nel periodo della rivoluzione bolscevica e oggi conservata sottochiave nella Biblioteca di Stato Russa

Riassumendo: tempo, più politica, più censura e anche una collezione da onanisti diventa di interesse culturale. Già è accaduto con gli affreschi di Pompei.

Vorrei esserci quando fra cento anni si scopriranno su qualche pc arrugginito i porno più o meno amatoriali scaricati da qualche portale porno attuale, residui antichi di serate dimenticabili con se stessi. I tecnici informatici che tenteranno con ogni mezzo di recuperarli. Gli storici e i sociologi intenti ad analizzarli. Appariranno goffi e primitivi e daranno indicazioni sul mondo di oggi, mentre nel futuro ci sarà un ponte ologrammi che risolverà ogni nostra fantasia solitaria. Ecco, vorrei esserci.

Sul ponte ologrammi, intendo.

(Scusate, ma anche questa notizia è apparsa mentre ero in ferie.)

Pallone e pippe

sabato 5 luglio 2014

Da IlPost:

Il traffico su YouPorn durante i Mondiali
Diminuisce un po’ ovunque durante le partite: poi aumenta più velocemente nei paesi le cui nazionali perdono (tranne che in uno, in controtendenza)

La ragazze del porno

martedì 22 aprile 2014

ATTENZIONE: si parla di pornografia. Non ci sono immagini e link a video o immagini di sesso. Chi non gradisce il tema si astenga dalla lettura.

Ieri (21/04/2014) a Glob Enrico Bertolino intervistava sei delle dodici registe appartenenti al gruppo Le Ragazze del Porno. L’idea è di trovare i finanziamenti per girare dei corti porno “al femminile”. Che però, io sono tardo, non ho mica capito cosa vuol dire “al femminile”. Allora oggi sono andato sul sito del progetto e ho letto il loro manifesto, che si rifà a quello della regista svedese Mia Engberg, autrice del progetto analogo The Dirty Diaries Project, anno 2009.

Sono rimasto perplesso. Vediamo i punti perplimenti:

Siamo belle come siamo
Al diavolo gli ideali di bellezza malati!

Avete mai visto qualche portale di siti porno? Se siete maggiorenni e non avete remore, fatelo. Ci trovate donne (e uomini e molto altro) dai 18 ai 100 anni e dai 50 kg ai 300, in tutte le condizioni che vi potete immaginare. Forse non saranno film, forse saranno solo filmati amatoriali, di sicuro molti sono orribili, ma quei filmati sono nei portali porno e di bellezza maschile e femminile e arcobaleno ne trovate per tutti i gusti. Quello è il porno che vedono tutti e tutte. Siamo belle come siamo è già realtà.

Distruggi capitalismo e patriarcato
L’industria del porno è sessista perché viviamo in una società patriarcale e capitalista. Si arricchisce dei bisogni che la gente ha di sesso ed erotismo e nel farlo sfrutta le donne. Per combattere il pornosessismo devi distruggere capitalismo e patriarcato.

Viviamo in una società capitalista di sicuro. Ancora per molto tempo, con buona pace del porno al femminile. Infatti siete sul web a raccogliere fondi per. Siamo una società patriarcale sì, ma sempre meno, specie in Svezia, dove è nato il manifesto. Mi spiegate cos’è il sessismo in un film porno? Non sarà come la violenza in un film di guerra, vero? Non è che confondete un genere o un target con altre questioni che poco hanno a che fare col sessismo? Chi sfrutta chi? E dove? E come? Sapete cose che dobbiamo sapere? Sapete che ci sono già registe e produttrici donne nell’industria del porno, vero? Informateci!

L’aborto legale e libero è un diritto umano!

L’aborto che c’entra con il porno? Mistero.

Combatti il vero nemico!

In tutti i paesi democratici dopo la maggiore età puoi vedere quello che vuoi. Andiamo all’arrembaggio delle dittature con i film porno? Dopo il dissenso politico le dittature spendono un sacco di soldi per frenare la pornografia in Rete. Con meno successo del dissenso politico. Fate un film porno e sarà visto in tutte le dittature del mondo. Ma non al cinema.

Fai da te

Istigare all’onanismo è come annaffiare il mare. Non serve.
(Mi piaceva la battuta. In realtà ben vengano tutte le alternative sexy!)

Conclusione: dare una connotazione politica ai film porno è un’ottima mossa per avere un pubblico ristretto. Chi cerca porno non cerca progetti artistici o politici e non va al cinema, al massimo va in un porno shop. O si fa sesso (bello, brutto, al femminile, al maschile, come vi pare, ma sesso) o si fa altro. Gli effetti politici/artistici dei filmati porno arrivano in seconda battuta. Se arrivano. Il film di Larry Flint mi sembra parli di questo.

Aggiornamento 22/08/2014:

Vedendo uno spezzone di Fantozzi va in pensione mi sono incuriosito. E ho scoperto che questa idea delle ragazze del porno (il porno al femminile) è già stata fatta negli USA 30 anni fa. Vedi biografia di Candida Royalle.

Sparental Scontrol

venerdì 20 dicembre 2013

Se non ti funziona il filtro che hai dentro la tua scatola cranica, non c’è nessuna speranza di filtraggio. Oltretutto ciò che è vietato e nascosto ci incuriosisce molto di più di ciò che è accessibile e palese; dai quattro anni in poi lo sanno tutti. Ma niente, c’è sempre qualcuno che ha soldi da buttare via (PuntoInformatico):

UK, tutto il sesso è pornografia
Il parental control di stato adottato dai provider britannici permette ai netizen di sbirciare la pornografia ma taglia fuori dalla rete siti di informazione. Non c’è rimedio ai falsi positivi

Aggiornamento:
Ho ritrovato tre link interessanti sul tema. Magari li ho già anche pubblicati, ma ricordare fa sempre bene:

Il crack dei filtri imbarazza l’Australia
Un teenager smanettone fa a pezzi i filtri antiporno voluti e sponsorizzati dal Governo locale, che difende il progetto e annuncia nuove release del software. Ma è difficile bloccare il pornoweb.

Australia, un 16enne detta l’agenda tecnologica
Prima fa fuori i filtri governativi antiporno. Poi diventa testimonial della campagna elettorale. E trova anche il tempo per andare a scuola. Succede laggiù, tra i canguri.

Australia, il flop dei filtri antiporno è clamoroso
Il progetto per evitare l’esposizione ai contenuti pornografici online è costato l’equivalente di 52 milioni di euro. Soldi buttati al vento. Ma il Governo non cambia idea: quella è la strada.

L’indispensabile /35 – Onan glass

venerdì 26 luglio 2013

Da ZeusNews:

Il primo porno girato coi Google Glass
Arriva su YouTube il primo filmato a luci rosse e realtà aumentata, realizzato con gli occhiali creati a Mountain View.

Aggiornamento 27/07/2013:

Da Spinoza:
Girato il primo porno con i Google Glass. Due ore di condensa. (frandiben)

Parental control col culo degli altri

martedì 23 luglio 2013

Da PuntoInformatico:

Il Regno Unito e il parental control di stato
Internet, ha stabilito il Primo Ministro Cameron, è come la realtà: da controllare, perché irta di pericoli, e di contenuti capaci di corrompere i giovani. A capire come, saranno gli attori della Rete
di Gaia Bottà

Il segnale che si è di fronte a provvedimenti folli arriva quando si afferma che si vogliono proteggere le creature, i poveri bimbi indifesi. Il secondo segnale è quando si mescolano reati (pedofilia) con cose per adulti perfettamente lecite (pornografia). Con queste premesse potete stare certi che il discorso si snoderà in una serie di assurdità una peggiore dell’altra.

Se avete ancora dei dubbi ecco che il tutto deve essere a spese altrui (cioè del cliente, chi pensate che paghi?): “Il sistema, secondo Cameron, è efficace: saranno i provider a renderlo tale, “spetta a loro trovare le soluzioni tecnologiche”.” Chiedere ai provider internet di filtrare i contenuti è follia: è come chiedere alle compagnie telefoniche di filtrare le telefonate fra mafiosi o alle poste di fermare le lettere minatorie o i pacchi bomba. Vi verrebbe mai in mente? Inoltre nessuno ha in mente come fare. Perché è vero che si possono automatizzare molte cose, ma gli automatismi sbagliano e si rischia di imbavagliare qualcuno che invece non ha commesso nessun reato e ha tutto il diritto di esprimersi. (In Italia si censura “a mano” e i risultati non sono migliori: http://censura.bofh.it/ Notate le proporzioni fra le censure della magistratura e le altre.) La libertà di espressione diverrà un optional da acquistare con il collegamento alla rete?

Che le creature non siano il fine del provvedimento lo si intuisce quando si legge: “[il Governo] taglia i fondi alle istituzioni che dovrebbero sorreggere l’apparato eretto in Rete a protezione dei minori.” Ecco il vero motivo della legge: scaricare su altri il costo delle proprie idee.

Che tristezza…

L’indispensabile /32

lunedì 3 giugno 2013

Non rubrico questa notizia nella fine del mondo perché pornografia e masturbazione ci accompagnano dalla notte dei tempi e il mondo continua imperterrito ad esistere. Però guardare un film durante un rapporto sessuale, solitario o in compagnia, o avere l’indirizzo di un sexyshop per acquistare giochi per adulti non richiede certo l’uso dei Google Glass.

Arriva la prima app XXX per i Google Glass
Il progetto della Mikandi pronto a diventare realtà
per far sbarcare la pronografia anche sugli occhiali
di Martina Pennisi

10 decimi con Sara Tommasi

giovedì 12 luglio 2012

Segnalo questa recensione (via eDue) sia perché non capita tutti i giorni di leggere una recensione di un film porno, sia perché contiene la stroncatura più bella e inappellabile che abbia mai letto:

Per una teoria del porno scadente (di Sara Tommasi)
di Luca Marchese

“E’ il classico caso che mentre guardi il porno, ti viene in mente tua madre, e ti passa la voglia, […]”

Comunque, visto che ho una certa età e “ho visto cose che voi umani”, non mi stupirebbe che ci fosse qualcuno che ama questo genere di porno-trash e che anche la Tommasi possa avere i suoi (pochi) estimatori.

Buona visione.

Elogio della pornografia

mercoledì 12 gennaio 2011

Insomma! Non ce la faccio più! Dopo il detersivo che ce l’ha piccolo e il calendario in pelle di f. (e sono solo gli ultimi in ordine di tempo che mi torronano le pupille) devo dirlo: la pornografia, quella classica dei sexy shop, delle edicole della stazione, di YouPorn, è mille volte più dignitosa, artistica, non-volgare e in un certo senso inoffensiva di molte pubblicità, varietà televisivi e colonne infami di tipo giornalistico.

Prima di tutto la pornografia non è per tutti: bisogna essere, almeno formalmente, maggiorenni e soprattutto bisogna andarla a cercare. Non vi entra in casa di soppiatto, fra una notizia di alluvione e il crollo della borsa.

Poi non ha nessuna pretesa che vendere se stessa, stimolarvi la fantasia erotica e alzarvi la libido. Ed essendo su base volontaria, se la cosa a voi non serve è facile: non la cercate. Non vende telefoni, informazione, borsette e non pensa nemmeno di essere arte, molte volte.

La pornografia è molto varia (c’è il genere pseudo artistico, il trash comico involontario, il triste, il violento, il sado-maso, l’alternativo, l’amatoriale, quella coi brufoli e quella con le luci soffuse), certe pubblicità invece hanno sempre la solita chiappa levigata e patinata che non vedrete mai nella realtà. La pornografia, se volete, può anche raccontarvi una storia, assieme all’anatomia delle parti intime e dell’atto sessuale. Certa pubblicità vi farà sempre associazioni alienanti: mentre state in intimità col vostro lui/lei vi verrà in mente, per forza di cose, di non aver messo il detersivo giusto in lavatrice o di non aver ricaricato il telefono.

La pornografia, che secondo alcune letture sarebbe una forma di mercificazione dei corpi e del sesso, è stata superata (e che superamento!) da un certo markètting. Non si vende solo il corpo: si vende anche la saponetta per lavarlo. Due al prezzo di uno. E mentre con la pornografia puoi almeno scegliere il corpo, con la saponetta no: il corpo è uno solo e una saponetta è sempre una saponetta.

La cosa più preoccupante è che ci siamo abituati all’uso pervasivo e improprio del corpo, quello femminile in particolare. Qualche perverso pensa di vivere in una grande bancarella pornografica permanente: ti guarda strano se pensi che una mora prorompente non sia adatta per vendere carta da forno o che per far ridere non siano necessarie delle vallette seminude. Caro il mio creativo, tu pensa a convincermi che la tua carta da forno sia di buona qualità o a farmi ridere, se ci riesci. Alla mia vita sessuale ci penso io, grazie.

Cari lettori, voi che ne pensate?