Posts Tagged ‘religione’

[podcast] L’attesa

martedì 6 dicembre 2022

Segnalo un podcast natalizio, un podcast che si definisce “il primo calendario dell’Avvento in podcast in Italia incentrato sui racconti biblici della nascita di Gesù.” Si chiama L’attesa.

Lo trovate su spreaker e su spoticoso.

Ero partito molto prevenuto, come ogni cosa che gira attorno alla religione, invece le prime cinque puntate mi sono piaciute molto. Si inizia con gli ascendenti di Gesù, dove troviamo quattro donne in una ascendenza tutta maschile. Attraverso la Bibbia l’autore ricostruisce la loro incredibile storia.

Spreaker ci informa che “il podcast è stato ideato e realizzato da Peter Ciaccio, pastore protestante, teologo pop e appassionato di cinema, insieme alla Rivista e Centro Studi Confronti. Regia e post-produzione a cura di Marzia Coronati.”

Buon ascolto!

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Comunicazione col trascendente

sabato 12 novembre 2022

Feci le elementari seguendo un metodo di studio sperimentale, che si discostava molto da quello canonico con il sussidiario. Io non ebbi un sussidiario, ma avevamo una mini biblioteca di classe. All’epoca c’era il maestro (maestra, nel mio caso) unico, ma le nostre cinque sezioni si scambiavano le insegnanti. Si facevano riunioni fra classi per discutere di argomenti vari. Dei lavori collettivi e individuali le insegnanti e gli alunni ciclostilavano a scuola, nel pomeriggio, (le fotocopie erano un lusso) le copie da distribuire a tutti. Ho ancora buona parte di questi fascicoli. Uno di questi ha come frontespizio [fra parentesi quadra le mie integrazioni e omissioni]:

SCUOLA ELEMENTARE STATALE DI [omissis]

IL NOSTRO 2° LIBRO DI ANTROPOLOGIA
I BISOGNI DELL’UOMO
NELLA NOSTRA SOCIETÀ

• NUTRIRE IL PROPRIO CORPO
• COSTRUIRE E UTILIZZARE STRUMENTI
• CONOSCERE
• COMUNICARE

IL CICLOSTILATO È FRUTTO DEI DIBATTITI E DEI LAVORI INDIVIDUALI E DI GRUPPO DELLE CLASSI IVC E IVE.
Ins. [omissis] [Nora] [Jole]

[AS 1979-1980]

La mia insegnante e la sua collega della sezione accanto erano dichiaratamente atee, eppure molto sensibili al tema religioso. Uno dei nostri dibattiti si è concentrato sulla “comunicazione col trascendente”, ovvero con Dio. Dall’anno scolastico e dal testo si deduce che l’incontro avvenne il 28/02/1980. Il mio intervento, mi trovate come il Comizietto verso la fine, testimonia la mia precoce propensione all’ateismo. In realtà il mio percorso religioso fu tutt’altro che lineare, ma in quell’unico intervento – avevo nove anni – è descritto il mio futuro e, come dire?, la mia filosofia di vita, quell’essere San Tommaso che deve verificare tutto, ma in modo scientifico. Non stupisce, con gli occhi di oggi, il mio aver studiato fisica.

Il testo mi sembra una bella testimonianza storica e anche per questo lo pubblico.

Ecco cosa si diceva in una classe delle elementari del 1980. Buona lettura.

COMUNICAZIONE COL TRASCENDENTE

Premessa delle insegnanti

Nell’esaminare i vari tipi di comunicazione abbiamo potuto osservare che i bambini erano molto sensibili a notare tutte le sfumature che rendevano le comunicazioni diverse le une dalle altre. Gli schemi che sono serviti da struttura di lavoro sono scaturiti dalle discussioni e si sono poi sostanziati nei lavori di gruppo e individuale che qui vengono riportati.
Abbiamo notato però l’assoluta mancanza da parte dei bambini di accenni al rapporto comunicativo con il trascendente. Un solo alunno ha parlato dell’esame di coscienza a proposito della comunicazione con se stesi, certamente influenzato dall’educazione catechistica che sta ricevendo in attesa di fare la Ia Comunione. Nessuno insomma, nonostante riceva una educazione religiosa, aveva pensato che il rapporto con “Dio” potesse costituire una forma di comunicazione di tipo particolare, come non riteneva “conoscenza” le nozioni che al riguardo gli venivano fornite.
Per favorire questo processo di autocoscienza, abbiamo stimolato con queste parole di dibattito sulla conoscenza trascendentale.
Jole: Voi, normalmente, intrattenete un tipo di rapporto e di comunicazione particolare che finora nelle discussioni non è emerso. Questa comunicazione porta ad una conoscenza che è diversa da quelle che accumulate nel modo normale. A cosa ci riferiamo?
Matteo: Alla comunicazione con Dio.
Jole: Come comunicate con Dio?
Sandro: Attraverso la preghiera.
Simona: Andando in Chiesa.
Matteo: Facendo i “bravi” e amando il prossimo.
Paola: Seguendo i comandamenti di Dio.
Jole: Quando vi capita di comunicare con Dio?
Donatella: La domenica perché è il giorno del Signore.
Rosella: quando mi trovo in difficoltà.
Valentina: Quando mi si è rotto l’orologio e speravo di ripararlo senza che la mamma se ne accorgesse. (Fulvio ha un’esperienza simile.)
Simona: la sera e la mattina.
Matteo: Tutti i giorni.
Angelo: Quando stiamo facendo catechismo.
Simona e Stefi: Quando qualche persona cara è in pericolo.
Paola: Quando temo di ricevere un castigo.
Sandro: Ho saputo che i monaci Cistercensi pregano tutto il giorno: penso che debbano avere una grande fede per farlo.
Fulvio: A me è capitato di confessare una cosa alla mamma, perché non facendolo mi sentivo di non avere la coscienza a posto né con lei, né con Dio.
Valentina: Io quando faccio qualcosa in contrasto con quello che ci insegna Dio, mi sento colpevole.
Stefi: Al catechismo insegnano che quando si riceve un’offesa, si deve porgere l’altra guancia; io a volte lo faccio, ma sono scema perché nessuno lo fa (molti sghignazzano): quando però non lo faccio, mi sento in colpa.
Jole: Da quanto ho potuto ascoltare finora devo notare che la vostra religione è piuttosto formale (cioè esteriore, che si limita ad alcune pratiche fatte più per abitudine che per altro). Mi sembra anche che sia un po’ utilitaria: cioè vene servite nel momento del bisogno.
Donatella: A proposito del perdono, io a volte lascio perdere perché non ho voglia di arrabbiarmi, altre volte però lo faccio proprio perché voglio bene a Dio.
Simona: Io trovo che Donatella, grande e grossa com’è è molto buona: potrebbe vendicarsi e non lo fa.
Nora: Voi credete in Dio perché ve l’hanno insegnato. Chi è stato il primo uomo che ha creduto in Dio? Perché l’ha fatto?
Fulvio: Perché Dio gli ha parlato.
Sandro: Perché lo ha sentito dentro di sé.
Jole: Tu lo senti qualche volta?
Sandro: Io sì veramente, quando ho commesso qualcosa in contrasto con quello che Dio ci insegna, e allora chiedo perdono. C’è anche lo “zampino” del mio pensiero a spingermi a farlo: però credo che Dio mi parli.
Volevo fare un’altra osservazione sul problema di perdonare quelli che ci prendono in giro o ci stuzzicano: ho capito che si guadagna di più a lasciar perdere perché così loro non ci provano più gusto e smettono.
Nora: Noi, parlando di Dio, pensiamo al Dio dei Comandamenti. Prima di Mosè che li ha ricevuti sul monte Sinai, gli uomini credevano lo stesso in qualcosa?
Tutti: Credevano in tanti dei (politeismo): le prime civiltà avevano dei per ogni necessità. Tutti credevano in qualcosa. (Stefi.)
Nora: questi Dei com’erano?
Sandro: Belli, forti, assomigliavano agli uomini, ma a volte a certi animali; avevano più poteri degli uomini, erano immortali e gli uomini credevano in loro come noi crediamo oggi nel nostro Dio. Erano Dei che avevano un corpo.
Jole: Anche Gesù, pur essendo Dio, è stato un uomo e quindi ha avuto il corpo che poi è stato assunto in cielo. Cosa succede nell’eucarestia[?]
Fulvio: Si mangia l’ostia che è fatta di farina, sale ed è senza lievito.
Jole: Ma la religione ti dice che dopo che è stata consacrata, l’Ostia diventa il corpo e il sangue di Gesù Cristo e quindi tu mangi il corpo di Dio.
il Comizietto: Non si è mai fatta l’analisi per vedere e diventava veramente carne e sangue di Cristo?
Simona: Per i credenti è così, anche senza analisi.
Stefi: L’Ostia è il cibo dell’anima.

(Prima di battere a macchina questa conversazione del 28 febbraio [1980], la facciamo sentire a Matteo (omissis) che era assente per conoscere anche il suo parere. Ecco quello che ci ha detto:

Matteo2: La religione non è solo un contatto con Dio quando ci fa comodo per poi dimenticarlo; non è come una scopa che si usa per spazzare e quando si ha finito si rimette nello sgabuzzino. Alla religione si deve pensare in tutte le occasioni, altrimenti non si è un buon fedele. Quindi non si deve andare in Chiesa solo la domenica o per pregare se si rompe l’orologio: si deve chiedere aiuto per noi quando ne abbiamo bisogno, ma anche per gli altri. Prego Dio anche per i doni che mi ha dato, per una bella giornata, per un evento felice, ecc.[)]
Simona: La religione per un cristiano deve essere sempre presente perché è la sua vita; invece lei (a Jole) che è atea in Chiesa ci va solo per vedere le belle cose che ci sono. Per un vero credente la Chiesa vale più della famiglia.
Jole: È vero, io vado in Chiesa ad ammirare i bei quadri o ad ascoltare della buona musica perché la religione, quando è sincera, può ispirare sentimenti molto nobili e opere d’arte che meritano d’essere conosciute. Del resto io ammiro tutte le cose belle fatte dall’uomo, sia che si tratti di un credente sia che si tratti di un non credente. Ammiro naturalmente anche la natura. È questa la mia religione: credo nell’uomo e in quello che può fare di bello e di buono, ma anche in altre cose che qui non sto a ripetervi.

L’approfondimento del tema viene rimandato ai prossimi mesi nel corso dei quali questo aspetto culturale verrà esaminato in parallelo con gli altri nel confronto fra culture diverse.

Una lettera al Papa /3

martedì 24 settembre 2013

Ormai è un’epidemia di lettere fra il Papa e i miscredenti.

Riassunto di questa puntata:
Il Professor Odifreddi (matematico) nel 2011 pubblica un libro dal titolo Caro Papa, ti scrivo. Dopo due anni il Papa, che nel frattempo è diventato Papa Emerito, gli risponde. Odifreddi è commosso fino al midollo, dimostrando di essere freddo solo di cognome. Commozione intellettuale? Fino ad un certo punto (sottolineatura mia):

“Una sorpresa e un’emozione che non vengono scalfite dal fatto di essere dei miscredenti, perché l’ateismo riguarda la ragione, mentre le personalità e i simboli del potere agiscono sui sentimenti.”

Di cosa hanno parlato? Dovrei leggere il libro di Odifreddi, per iniziare, ma non ne ho la minima intenzione. Di sicuro Odifreddi deve aver detto qualcosa sulla figura storica di Gesù. Con un Papa discuti della figura storica di Gesù?! E’ come se uno studente chiedesse al professore di Matematica durante la lezione qualcosa sulla vita quotidiana di Gauss. Interessante. Magari al bar dopo la lezione, però. Figurati poi se un papa, dopo più di 2000 anni di cattolicesimo, si fa fregare su questo punto! E’ come pretendere di insegnare a Gauss la matematica. Infatti lo smonta in un minuto.

Odifreddi deve aver trattato la materia religiosa come un teorema di matematica. Solo che la religione non è matematica; e quindi neanche l’ateismo lo è. Anche qui il Papa ha gioco facile:

“Vorrei, però, soprattutto far ancora notare che nella Sua religione della matematica tre temi fondamentali dell’esistenza umana restano non considerati: la libertà, l’amore e il male. […] Una religione che tralascia queste domande fondamentali resta vuota.”

Come non dare ragione al Papa? (Io che do ragione a Ratzinger… Un vero miracolo!) Per questo motivo penso che il libro di Odifreddi sia sicuramente un ottimo libro di matematica, ma un pessimo libro di religione.

Mi sono venute manie di grandezza. Come faccio a scrivere al Papa? Mi piacerebbe sapere che ne pensa delle idee di Fromm. In quante pagine me le smonterà? Poi magari gli faccio cambiare idea sull’ora di religione a scuola…

—-
Ratzinger: “Caro Odifreddi le racconto chi era Gesù”
La fede, la scienza, il male. Un dialogo a distanza fra Benedetto XVI e il matematico. Su Repubblica in edicola
BENEDETTO XVI – JOSEPH RATZINGER

Odifreddi: “Così Ratzinger mi ha risposto”

Una lettera al Papa (e a Scalfari) /2

domenica 15 settembre 2013

Mentre il Papa e Scalfari parlano dei massimi sistemi, noi mortali abbiamo a che fare con problemi più concreti. Ma veniamo al punto e facciamo un brevissimo passo indietro.

Io e la Mami de Lacomizietta veniamo entrambi, chi più chi meno, da famiglie cattoliche e quindi abbiamo avuto tutti i sacramenti e catechismi prescritti dalla Chiesa Cattolica, ora di religione compresa e Messe alla domenica. Entrambi, in età adulta, per motivi vari e personalissimi, ci siamo allontanati dalle prescrizioni della Chiesa e abbiamo preso le distanze da un certo modo di intendere la religione. Non abbiamo nulla contro la religione Cattolica e le religioni in genere, pensiamo anzi che la religione sia un aspetto importante della vita di ognuno e che ognuno abbia il diritto di seguire la propria strada in questo ambito. Per questo motivo Lacomizietta ha, fin da subito, seguito l’ora di alternativa a scuola. Pensiamo infatti che non abbia molto senso dedicare un’ora alla settimana, in questa età, alla religione Cattolica, per quanto soft e bene sia svolta dalle insegnanti. Pensiamo che Lacomizietta debba avere tutto il tempo per crescere e farsi un’idea propria su questo argomento delicato. Certo, noi metteremo a disposizione le nostre convinzioni e le nostre conoscenze, con la certezza, però, che saprà crearsi un percorso nuovo e originale in questa materia.

Sulla carta, ovviamente, il diritto all’esonero è scritto a chiare lettere. Quei mangiapreti dell’UAAR dicono anche che i soldi per gli insegnanti di religione comprendono anche quelli di alternativa. (Aggiornamento: qui le FAQ dell’UAAR) Se ci sono i primi, ci sono anche i secondi. La pratica, però, segue una via diversa. Lacomizietta è l’unica fra quattro quarte a non fare l’ora di religione. Tutti ferventi cattolici? No, la maggior parte (ma questa è un’illazione nostra) semplicemente non vuole disagi. Quindi per lei, quest’anno, non c’è l’insegnante di alternativa, con grande disagio della preside e delle altre insegnanti.

Lei, dopo aver valutato con noi i pro e i contro delle soluzioni possibili, ha deciso di continuare a non seguire l’ora di religione. Sarà parcheggiata, di volta in volta, in classi diverse. Lacomizietta ha deciso di prendere questa situazione come un’avventura. (Dimostrando una maturità decisamente superiore a quella degli adulti.)

Noi, da parte nostra, non abbiamo fatto tutto quello che avremmo potuto. Già dalla prima avevamo pensato di fare una campagna anti ora di religione per aumentare gli alunni di alternativa e creare una massa critica utile per trovare un’insegnante. Per motivi vari non l’abbiamo fatto. Questo non toglie che il diritto di avere un’insegnante di alternativa rimanga, anche se Lacomizietta è l’unica fra circa 100 alunni.

Ora, caro Papa Francesco e caro Scalfari, cosa ne pensate di questa cosa? Ha senso iniziare l’ora di religione cattolica alla scuola materna? Ha senso scrivere sulla carta che si può chiedere l’esonero e trovarsi da soli senza un’insegnante? A questa età, questo aspetto della vita di una persona, non dovrebbe essere demandato esclusivamente alla famiglia? (Personalmente penso che la religione sia come la patente, si può abbracciare dopo i 18 anni.) Non erano proprio i primi cristiani che riservavano agli adulti la scelta di seguire gli insegnamenti di Gesù? Che fine ha fatto quella tradizione? Cosa motiva battezzare i bambini appena nati ed educarli a tutte le formalità del credo in tenera età? Abbiamo un Dio tanto misericordioso che per uno stupido sacramento non formalizzato ci sbatte all’inferno anche se ci siamo comportati bene tutta una vita o siamo morti troppo presto per essere colpevoli di qualcosa? Caro Scalfari, non crede che siano queste le domande prioritarie da fare al Papa?

Buona riflessione.

Una lettera al Papa

venerdì 13 settembre 2013

Ho leggiucchiato le domande che Scalfari ha fatto, più o meno indirettamente, al Papa. (Risposta del Papa qui.) Mi hanno stupito, a dire la verità. Scalfari si è dichiarato ateo e fiero di esserlo, ma le domande non erano affatto “da ateo”, semmai da credente cattolico con qualche dubbio da risolvere (numero 2 e 4, per esempio). Altre mi sono sembrate domande decisamente superate (la 1 e la 7). La 8 (e anche la 1 e la 7) dimostra che Scalfari non ha mai guardato una puntata di Star Trek e non legge fantascienza, dove si narra che la memoria è vita, a volte l’unica possibile e degna di essere vissuta. Che Dio esista o meno quando non ci saremo noi a pensarlo non è un problema nostro. Semmai di Dio. Sugli assoluti, anche qui la fantascienza ha scritto veri capolavori. Gli assoluti ci sono eccome, ma poi la vita è bastarda e li mette alla prova; una scelta va comunque fatta e non sempre è quella giusta, anzi, se il narratore è bravo, di solito tutte le scelte possibili sono sbagliate. Gli assoluti sono meno assoluti? Tutto è relativo? No. E’ la realtà che è incasinata e noi siamo esseri finiti e mortali. Ci adattiamo come possiamo. Sarà mica un peccato questo?

Al Papa, se proprio dovessi fare delle domande, chiederei cosa ne pensa del libro di Fromm Voi sarete come dei, dove si prospetta una religiosità non teistica e cosa ne pensa del pensiero di Einstein sul rapporto fra scienza e religione. Sono temi affrontati in modo inusuale, senza contrapposizioni, che propongono soluzioni sulle quali si discute poco, direi nulla. Ma a dire la verità perché dovrei chiedere l’opinione di un Papa? Una persona che ha deciso un cammino ben preciso, molto lontano dal mio, pubblico che di più non potrebbe essere e che certo non potrà neanche dire: interessante la tesi di Fromm, ci penso su e ci faccio un’enciclica.

A proposito, sapete qual’è la mail del Papa? Vorrei girargli le domande de Lacomizietta, così vediamo come se la cava con le bimbe di 8 anni (e ha iniziato a 3).

La fine del mondo è vicina /11

sabato 30 marzo 2013

Penso che pregare faccia bene all’anima. E’ un dialogo con il proprio io spirituale. Non ho mai recitato rosari, ma forse vanno bene anche quelli per contattare il proprio dio interiore. Le vie dell’anima sono infinite.

Ma perché l’ovetto con la voce di GP2? O Dio, Signore dell’Universo, perché ci hai concesso tanta libertà? Forse per farti grasse risate alle spalle della nostra stupidità? Allora fai ridere anche me: fulminane qualcuno in mia presenza!

[libro] Voi sarete come dei

martedì 26 marzo 2013

Autore: Erich Fromm
Titolo: Voi sarete come dèi
Editore: Astrolabio Ubaldini (Collana di studi umanistici ‘Ulisse’)
Altro: 1978, ISBN: 9788834003909, p. 160, Religione, 11 €

Voto: 9/10

Fromm è stato uno psicanalista di formazione freudiana proveniente da una famiglia ebrea molto osservante. Non mi intendo di psicanalisi, ma credo si possa dire che Fromm abbia poi trovato una strada tutta sua nella psicoanalisi, mettendo l’accento su una natura umana universale e descrivibile scientificamente, e sull’influenza della società sull’individuo.

In questo saggio Fromm prende in esame l’Antico Testamento per ritrovarvi descritta, attraverso la figura di Dio, la nostra natura umana. Dio, come gli uomini, presenta nell’A.T. caratteristiche di gelosia, vendetta, ma anche di amore, giustizia e misericordia. Con Dio l’uomo può parlare da pari a pari, perché altri non è che il proprio alter ego. Dio, secondo Fromm, non è una realtà fisica o metafisica, ma l’espressione poetica della nostra umanità, di una nostra esperienza interiore. Una volta chiarito cosa rappresenta Dio, è possibile sganciarsi da esso ed esprimere un sentimento religioso anche senza credere in un essere altro (esperienza religiosa non teistica). La cosa stupefacente è che Fromm sostiene quest’ultima tesi citando molti passi dll’A.T. e molti studi rabbinici successivi, come se la morte di Dio, come la maggior parte di noi lo conosce, vi fosse già scritta e la sua rinascita non possa far altro che avvenire attraverso una nostra nuova consapevolezza (tempo messianico).

Dio siamo noi, la nostra libertà ci condanna a prendere decisioni, nessuno le può prendere al nostro posto, nessun Dio metafisico può, non esistono scorciatoie.

Spero, con queste poche righe, di avervi incuriosito. Fromm è molto bravo ad argomentare le sue tesi e lo fa in modo molto preciso. E’ un saggio che va letto senza preconcetti, ha un taglio psico-sociologico dichiarato e lascia spazio ad ogni credenza del lettore, perché di fatto la sua tesi le comprende tutte. Appartenere ad una chiesa, o una struttura religiosa, infatti, non preclude affatto all’esperienza umana che Fromm descrive come autentica. Storicamente è sempre stato così e forse lo sarà ancora per molto. Ma se coltiveremo la nostra ragione, il nostro amore, il nostro senso di giustizia e preserveremo la nostra libertà, Dio, qualunque cosa sia, sarà con noi.

Una piccola divagazione personale. Sposo totalmente le tesi di Fromm. Mi definirei un “religioso non teistico”, ma in pubblico è meglio dire che sono ateo o agnostico. Si fa prima.

Ho letto questo saggio da giovane, penso quando ero ancora al liceo. Penso che non solo l’A.T. supporti le tesi di Fromm. Penso che lo faccia anche il mondo fisico, con le sue leggi. Quanto più cerchiamo di imbrigliare i nostri pensieri (matematica) e il mondo fisico nelle nostre leggi, tanto più essi si ribellano. I vincoli fisici esistono, ma sono mutevoli, perché mutevole è la nostra conoscenza del mondo. La libertà che Dio ci ha dato nell’anima, ce l’ha data anche nel mondo là fuori. Se non avessi studiato fisica, penso avrei studiato teologia.

Buona lettura!

Nuova religione

giovedì 5 gennaio 2012

Il Corriere online oggi:

Svezia, scaricare film da internet?
Ora è ufficialmente una religione
Si chiama Kopimismo ed è considerato un culto legale
Il paradosso è che Stoccolma vieta ancora il file sharing
di Elmar Burchia

Questo è quello che succede quando uno Stato cerca di regolamentare i suoi rapporti con le religioni. Deve farlo secondo criteri oggettivi e quindi si possono creare religioni ad hoc per avere tutte le agevolazioni del caso.

(v. anhe qui. )

Poi si legge nel testo dell’articolo questa immane corbelleria:

“Paradossalmente però, scaricare e scambiare file sul web resta illegale davanti alla legge del paese scandinavo.”

Ovviamente è illegale copiare solo ciò che il copyright vieta. C’è tantissimo materiale che si può copiare e scambiare liberamente in Svezia come in Italia. Sapevatevelo.

Ora di Religione

venerdì 14 gennaio 2011

Poiché la famiglia Comizietti ha delle idee tutte sue sul tema religione e volevamo che Lacomizietta affrontasse sotto la nostra guida la questione, negli anni della materna Lacomizietta ha usufruito dell’ora di alternativa. Lacomizietta era felice, l’insegnante di alternativa era felice e siamo arrivati alle elementari pensando di poter continuare su questa strada, previa consultazione de Lacomizietta. Però gli imprevisti sono ovunque: quest’anno, su 70 alunni di prima, una sola non fa l’ora di religione: Lei.

Grazie al conformismo imperante (mi rifiuto di credere che su 70 famiglie siano tutti cattolici osservanti) e grazie a Tremorti e Maria Star (e loro predecessori e colleghi) le insegnanti scarseggiano e Lacomizietta è stata di fatto parcheggiata in una classe attigua durante l’ora di religione. Nessun programma educativo alternativo era previsto.

Abbiamo aspettato un poco e visto che anche Lacomizietta non era proprio entusiasta, la Mami è andata a parlare con La Preside, la quale si è dimostrata subito molto comprensiva, ci ha illustrato il perché del percome (è lì che abbiamo saputo che era l’unica delle prime a non fare religione) e si è dimostrata disponibile a fare qualche salto mortale pur di far valere il nostro diritto. Nel frattempo Lacomizietta si è trovata a seguire qualche ora di religione. Non ho ancora capito come e perché, ma così è stato e Lacomizietta sembrava molto più felice. Abbiamo pensato: facciamole provare ancora per un poco l’ora di religione, poi ne parliamo con lei e decideremo una cosa univoca per dopo le vacanze di Natale. Cambiare idea è possibile, ma non possiamo far diventare matte le maestre, pensavamo. La discussione con Lacomizietta è stata lunga e dettagliata: cosa è la religione, cosa si fa durante l’ora di religione, perché non si può fare un’altra cosa durante l’ora di alternativa, quanto è simpatica la maestra di alternativa (poco), quanto è simpatica la maestra di religione (tanto), è più bello stare in classe con i compagni (forse), è più bello andare nell’altra classe dove c’è la sua amica M. (tanto), eccetera, eccetera. Alla fine abbiamo concordato di continuare l’ora di alternativa e che la Mami avrebbe parlato con l’insegnante per vedere se era possibile fare cose più divertenti. Ma la decisione de Lacomizietta era tutt’altro che salda, i cambi di idea repentini e improvvisi, visto che vi erano pro e contro per entrambe le scelte.

Ieri il colloquio della Mami con le due insegnanti, quella di alternativa e quella di religione. Lacomizietta è molto brava, siamo disponibili a, i tagli del ministero, a religione si fa questo, nella mia ora si farà quest’altro, vorremmo ma non possiamo più di tanto, però potrei fare anche così, e in effetti si potrebbe, la conclusione è stata che Sua Maestà farà, di fatto, quello che vuole, a seconda dei lavori che si proporranno di volta in volta nelle due classi. Quando mia Moglie e Lacomizietta me lo hanno raccontato, ieri sera, non ci credevo. E’ così, invece.

Segnalazioni cattoliche

martedì 18 Maggio 2010

[Da Adista Notizie]

Non sapevo nemmeno dell’esistenza di una Chiesa Veterocattolica, ma tant’è. La cosa interessante è che a dispetto del nome, su una questione non sembrano molto vetero:

“CON IL PAPA, MA NON SOTTO IL PAPA”.

LA CHIESA VETEROCATTOLICA ORDINA UNA
DONNA PRETE
di Giampaolo Petrucci

Ad occuparsi delle banche armate sono rimasti solo alcuni cattocomunisti:

LA FINANZA CHE NON CONOSCE CRISI: I NUOVI DATI DELLE “BANCHE ARMATE”
di Luca Cocci

Se un’agenzia di notizie di stampo cattolico (precisazione: vedi commenti) “invita” a dare l’8×1000 ai Valdesi, forse è ora di riflettere su cosa ne fa la Chiesa Cattolica:

DALLA PARTE DEGLI ULTIMI. LAICAMENTE.
AL VIA LA CAMPAGNA DELL’8 PER MILLE AI
VALDESI
di Ingrid Colanicchia